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Varie

Posted on 27/01/2008 at 17:08 by Alberto Terrile / 2 Comments


Mia nonna Alberta e famiglia 1935/6

LE IMMAGINI SONO CONTAGIOSE

….avrai notato che, quando si aspetta con impazienza qualcuno la cui venuta sia solo probabile (amante, spacciatore, etc) si tende a vederlo in chiunque gli assomigli anche solo vagamente. L’immagine è contagiosa e circola con maggiore velocità del corpo che ne è pretesto. ( di Franz M. amico morto di overdose tanti anni fà)

Ogni essere umano ha delle caratteristiche che lo distinguono a partire dalle forme ( le fattezze) sino a giungere ai contenuti. Ciò che è dato contenere è il nostro vissuto, inteso come carico di esperienze e ricordi.
Le emozioni che proviamo, sono come dal loro etimo “ex movere”, un movimento che parte da noi e và verso l’esterno. L’ippocampo è il posto dove vengono stivate mentre  il volto,  spesso è il luogo dal quale vediamo dipartire le nostre emozioni. Volto inteso come superficie in movimento, superficie che racconta o commenta attraverso rossori d’imbarazzo, occhi lucidi e pupille dilatate o aperture al sorriso. Le emozioni alle quali presto maggior interesse sono quelle di relazione, le emozioni che comportano un rapporto con gli altri. Per chi si occupa di ritrattistica le emozioni sono fondamentali perché quando si va ad operare sull’Altro, con quell’atto volto a ritrarre, dovremo tenere conto delle emozioni che il soggetto fotografato prova in rapporto al soggetto fotografante e viceversa. Nello spazio tra queste due forme di un “Accadere” nasce quell’immagine che andrà a fissare quel volto per sempre.
Sto insegnando queste cose in Accademia, e gli allievi ne sono interessati. La scorsa lezione mentre spiegavo come l’inconscio registri l’immagine ancor prima della parola, senza che noi se ne abbia quasi potestà ho fatto in modo e maniera di coinvolgere nella discussione una neuropsichiatra che ha illustrato l’azione dei neuroni a specchio e degli esperimenti svolti a partire dai primi anni novanta, perché desideravo completare un discorso che partiva da lontano, dal fatto che i mistici cristiani, come gli orientali spesso evitano certe immagini, le immagini in generale, conoscendone la pericolosità. Ciò che noi vediamo in un Horror, lo stupro in tv,vero o finto che sia, i miliardi di immagini che circolano in rete,sulle riviste, sono cose che finiremo a stivare in noi e che al momento buono riemergeranno, creando qualcosa di altro in noi, pertanto occorre fare molta attenzione alle immagini. Ecco un esempio vissuto in prima persona.
Per anni ho amato un immagine che ritraeva mia nonna Alberta, giovane, assieme a mio nonno a mio padre e mia zia  allora bimbi. Non so perché ma mia nonna la trovavo in quell’immagine molto bella, (scoprii poi che era considerata una delle ragazze più belle del paese) fiera della sua famiglia che con una forma d’Amore totalmente scomparso ha cresciuto ed amato. Perse mio nonno che aveva appena quarant’anni e da allora non ha mai più desiderato un uomo né concepito qualcuno che lontanamente potesse sostituire nel cuore come nelle giornate mio nonno Giovanni Battista Terrile, ferroviere. Sono tutti e quattro sulla collina dove sono solito ammirare il tramonto, leggere e scattare migliaia di fotografie. Quest’immagine come è ovvio  da ciò che ho detto poco sopra mi è restata dentro e un giorno di parecchi anni fa rimasi colpito incontrando una ragazza in una trattoria, ne restai attratto, la trovavo bellissima….e non capivo esattamente a cosa ciò fosse dovuto….solo che ne ero attratto senza neppure averla sentita parlare.Tempo dopo  presi a corteggiarla e conoscendola e purtroppo idealizzandola (vedi post precedente sull’errore dellsa proiezione sull’Altro) finii per innamorarmene e iniziò una storia di cui sin troppo ho parlato, al punto che non voglio più dirne. Un giorno riaffiorò la foto di mia nonna, oramai io e quella ragazza eravamo una coppia con un bel progetto di vita a due….e capii. Osservai la posa della mano, il fisico magro, lo sguardo serio…..avevo ricordato e fatto riaffiorare quell’immagine di mia nonna e l’avevo ritrovata nelle sembianze di colei di cui mi innamorai. Un giorno venne a casa sua madre….vide la foto e esclamò:- Guarda….sembro io da giovane! Praticamente un gioco di matriosche.
Inevitabile dire che ciò che fisiognomicamente è simile non ha alcun riferimento con il carattere e le modalità dell’agire. Mia nonna condusse una vita di famiglia terminata pochi mesi fà con un cancro all’intestino mentre  la mia ex  è altrove ad inseguire se stessa ed i suoi sogni che le auguro di riuscire a concretizzare  mentre io sono a continuare la mia vita coltivando il mio sogno, avvicinandolo ogni giorno che passa.
Tornerò sulla collina da solo e da quella collina ricostruirò la mia vita, come sto ricostruendo una casa, uno studio ed un progetto lontano dalla citta. La volontà non mi è mai mancata, conosco il buio e la luce, ma non solo nella fotografia, anche nella Vita e la Vita non è una fotografia.


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2 Comments

  • utente anonimo

    27/01/2008 - 20:10

    Mi accorsi che le immagini sono contagiose alcuni anni fa quando vivevo in Spagna…quando camminavo per strada mi capitava spesso di vedere persone che assomigliassero tanto ai miei amici piu cari o alla mia famiglia, tanto da quasi salutarle o per un attimo credere che fossero davvero loro….sarà stata la lontanza da casa, o il bisogno degli affetti più cari, ma vedevo somiglianze ovunque.

    Non bisogna mai smettere di coltivare i sogni…nonostante tutto anche io li inseguo ancora

    fermamente e credo che spesso ricostruire porti a piu solidità e serenità.

    Ciao…Silvia

    Reply to comment
  • harambee

    27/01/2008 - 21:22

    Se le immagini sono contagiose, il nostro avvicinarci al segreto che trasmettono vale il rischio…

    a volte bisogna girare al largo prima di toccare come fosse la prima volta e salire (o scendere) di nuovo…il sogno.

    :-)

    Reply to comment

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OGGI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 - QUARTOPIANETA FEST OGGI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 - QUARTOPIANETA FESTIVAL 11 EDIZIONE-INDIFFERENZA
 
LE BOTANISTE 1994
 
 
Quando Alberto mi chiese, mesi fa, un contributo per LA LUNGA STRADA DI PER PAOLO PASOLINI pensai a questo lavoro mai esposto ( quindi inedito) del 1994.
 
In 5 immagini sfilano alcune delle mie influenze/suggestioni : CARAVAGGIO, LA PITTURA BAROCCA, DEREK JARMAN , COCTEAU,PASOLINI.
 
Procedo a braccia larghe nella mia esistenza, perchè desidero portar con me chi mi è caro.
 
Vado avanti con AMORE E ENTUSIASMO.
 
Sono trascorsi 28 anni dagli scatti e mi sembra che tutto sia accaduto da poco, qualche mese fa potrei dire...
 
I fatti cronologici della vita dimostrano l'esatto contrario.
 
Non importa, io sono lì in quell' ALLORA come sono QUI oggi .
 
L'entusiasmo tiene a discapito del peggiore momento storico io possa aver infilato ( proprio come un tunnel ) in 61 anni di vita.
 
Nella mia carriera ho esposto prevalentemente in musei o spazi alternativi rispetto alle classiche "gallerie" ( con cui comunque ho avuto e ho rapporti).
 
Con l'ex ospedale psichiatrico ho un rapporto che comincia nel 1988 .
 
Sempre a Quarto tra il 1994 e il 1997 ho realizzato alcuni pezzi del mio work in progress NEL SEGNO DELL'ANGELO.
 
Spero di vedervi A QUARTO/EX OSPEDALE PSICHIATRICO Via Maggio 4 oggi pomeriggio alle 17...
#albertoterrile #albertoterrilefineartphotography #opening #inauguraziome #quartopianetafestival #quartopianetagenova #lebotaniste
LE BOTANISTE GIOVEDI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 LE BOTANISTE
 
 
GIOVEDI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 all'EX OSPEDALE PSICHIATRICO DI QUARTO IN VIA GIOVANNI MAGGIO 4, PRESENTERO' UN LAVORO INEDITO
 
LE BOTANISTE 1994 Les Aigues Vives, FR
 
 
Allego un breve estratto dal testo che ho scritto per raccontare il lavoro e il clima in cui vide la luce
 
 
"Scompigliati dal Mistral, con le bocche profumate di anice abitavamo una sorta di magico sogno di mezza estate.
Vivevamo tutti nella tenuta sita nella zona di Aigues-Vives, c'erano pittori, danzatori e coreografi, molti musicisti e un fotografo.
Si parlava prevalentemente il Francese e lo Spagnolo.
La masseria viveva un continuo andirivieni di persone, alcuni si portavano appresso la famiglia. C'erano quindi anche parecchi bambini che divennero ben presto soggetto di molte mie fotografie.
Mangiavamo tutti assieme nel patio di Jackie e Angele, ci scambiavamo esperienze e condividevamo progetti lontani anni luce dalla dimensione attuale così sporca di autoreferenza e traghettata ogni dove da internet.
Ognuno manteneva le sue radici culturali e il suo approccio creativo per arricchire l'altro e mai per scavalcarlo.
Ero stato soprannominato "il piccolo italiano". Sempre pronto a documentare fotograficamente persone, luoghi, eventi o a duettare con il mio set d'armoniche e la voce con i musicisti che passavano di là."
( continua)
 #albertoterrile #albertoterrilefineartphotography #archive #1994 #cocteau #pasolini #bacco #dioniso #dedicato #ispirato #mostra #opening #lalungastradadipasolini
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Quest'estate ho percorso più volte il tratto di strada che la foto del 2005 mostra.
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