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Varie

Posted on 26/01/2008 at 16:18 by Alberto Terrile / 4 Comments


Foto: © Alberto Terrile 2008 courtesy of : Giovanni Di Cicco e Francesca Zaccaria

REALTA’,SOGNO E MASCHERE

Esistono persone che credono che immergendosi nel virtuale possano mostrarsi o addirittura essere diverse da come sono lontane da un computer. Indossano una maschera con cui scendono sul palcoscenico di un  mondo immaginato. Non è così e ancor meno lo è  quella vita, vera a cui di diritto apparteniamo. La vita non è un palco, sebbene il tempo odierno preferisca chi recita una parte, un ruolo rispetto a chi, s’offre per ciò che realmente è, esponendosi come è ovvio alle critiche e non solo ai complimenti. Essere se stessi non è cosa semplice, perché ognuno di noi è anche la somma di tanti errori fatti, come di errori ereditati dai geni di coloro che chiamiamo genitori. Nessuno è perfetto, io, men che meno. L’importante è capire cosa possiamo utilizzare, come attingere dai nostri errori per migliorarci o per offrire all’Altro spunti e suggerimenti per un buon vivere, un buon sentire. I nostri errori non divengano orrori per l’Altro. I nostri errori sono retaggio, nel loro venire considerati, del passato che è un tempo al quale non è più possibile porre rimedio. Dobbiamo impegnarci nel presente, costruendo e non demolendo, sottraendo semmai, ciò che non è più necessario e talvolta sottraendoci a chi cerca solo di provocare ostilità per il gusto di “giocare” o perché ha dei conflitti che vanno al di là delle nostre azioni compiute con una coscienza ed una misura. Il futuro invece và sognato nella giusta dimensione, io promotore di sogni ad occhi aperti ho imparato a mie spese che il sogno tout court porta all’idealizzazione, che l’idealizzazione è spesso proiezione sull’Altro di ciò che non gli appartiene e inevitabilmente questo porterà a scottanti delusioni colui che proietta e farà sentire sminuita la personalità e l’essenza di chi si trova investito di un ruolo che non gli è proprio.
Il sogno è quindi del futuro, un momento necessario di propulsione verso il domani, un progetto che se pensato in un presente, in un qui ed ora, deve trovare in questo tempo….in questo che chiameremo “il nostro oggi” la sua possibilità di esistere…..vale per chi è solo, per chi è in coppia, per ogni sesso e specie.
Il sogno và sognato, certamente e poi, in seconda istanza dobbiamo lavorare nell’oggi per realizzarlo se ci crediamo e questo và fatto senza recriminare sul passato, agendo in tempo reale perché l’uomo è specchio di natura … se il vento è troppo forte e le foglie sono troppo tenere o troppo vecchie potrebbero venire portate lontano, troppo lontano senza che nessuno si curi di raccoglierle.

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4 Comments

  • harambee

    26/01/2008 - 18:22

    “se il vento è troppo forte e le foglie sono troppo tenere o troppo vecchie potrebbero venire portate lontano, troppo lontano senza che nessuno si curi di raccoglierle.”

    Sì, certo…

    Se foglie troppo tenere o vecchie s’abbandonano al vento senza opporsi, lasciandosi trasportare…qualche sensosicuraente quel viaggio lo avrà… Non si può sapere prima, l’essenza comunque lo sa… Noi ci confondiamo tesi come siamo a giudicare, a prevedere, a sfidare o proteggerci..

    Voilà, un alito i Vento…

    Grazie…

    :-)

    kaapi

    Reply to comment
  • albertoterrile

    26/01/2008 - 19:09

    Nel mio mondo interiore il lasciarsi trasportare è l’affidarsi a…… che non è più una persona ma Altro. Percorso non semplice, non esente da profondi dubbi e da grande senso di buio e di silenzio…ciononostante, insisto a lasciarmi andare verso quell’idea che si farà incontro in ultimo.

    Reply to comment
  • albertoterrile

    26/01/2008 - 19:14

    Instantes – Istanti

    Si pudiera vivir nuevamente mi vida.

    En la próxima trataría de cometer más errores.

    No intentaría ser tan perfecto, me relajaría más.

    Sería más tonto de lo que he sido,

    de hecho tomaría muy pocas cosas con seriedad.

    Sería menos higiénico.

    Se potessi vivere di nuovo la mia vita.

    Nella prossima cercherei di commettere più errori.

    Non cercherei di essere così perfetto, mi rilasserei di più.

    Sarei più sciocco di quanto non lo sia già stato,

    di fatto prenderei ben poche cose sul serio.

    Sarei meno igienico.

    Correría más riesgos,

    haría más viajes,

    contemplaría más atardeceres,

    subiría más montañas,

    nadaría más ríos.

    Correrei più rischi,

    farei più viaggi,

    contemplerei più tramonti,

    salirei più montagne,

    nuoterei in più fiumi.

    Iría a más lugares adonde nunca he ido,

    comería más helados y menos habas,

    tendría más problemas reales y menos imaginarios.

    Andrei in più luoghi dove mai sono stato,

    mangerei più gelati e meno fave,

    avrei più problemi reali, e meno problemi immaginari.

    Yo fuí una de esas personas que vivió sensata

    y prolíficamente cada minuto de su vida;

    claro que tuve momentos de alegría.

    Io fui uno di quelli che vissero ogni minuto

    della loro vita sensati e con profitto;

    certo che mi sono preso qualche momento di allegria.

    Pero si pudiera volver atrás trataría

    de tener solamente buenos momentos.

    Por si no lo saben, de eso está hecha la vida,

    sólo de momentos; no te pierdas el ahora.

    Ma se potessi tornare indietro, cercherei

    di avere soltanto momenti buoni.

    Chè, se non lo sapete, di questo è fatta la vita,

    di momenti: non perdere l’adesso.

    Yo era uno de esos que nunca

    iban a ninguna parte sin un termómetro,

    una bolsa de agua caliente,

    un paraguas y un paracaídas;

    si pudiera volver a vivir, viajaría más liviano.

    Io ero uno di quelli che mai

    andavano da nessuna parte senza un termometro,

    una borsa dell’acqua calda,

    un ombrello e un paracadute;

    se potessi tornare a vivere, vivrei più leggero.

    Si pudiera volver a vivir

    comenzaría a andar descalzo a principios

    de la primavera

    y seguiría descalzo hasta concluir el otoño.

    Se potessi tornare a vivere

    comincerei ad andare scalzo all’inizio

    della primavera

    e resterei scalzo fino alla fine dell’autunno.

    Daría más vueltas en calesita,

    contemplaría más amaneceres,

    y jugaría con más niños,

    si tuviera otra vez la vida por delante.

    Farei più giri in calesse,

    guarderei più albe,

    e giocherei con più bambini,

    se mi trovassi di nuovo la vita davanti.

    Pero ya ven, tengo 85 años y sé que me estoy muriendo.

    Ma vedete, ho 85 anni e so che sto morendo.

    Jorge Louis Borges

    (preso a prestito dal Diario dell’amico B Zoia contrabbassista… noto come CONTRABBUBIS)

    Reply to comment
  • cronomoto

    27/01/2008 - 08:16

    Dici bene, i sogni sono propulsori.

    E questo non significa essere un sogno, trasformarsi e mascherarsi al mondo.

    Scriveva Buzzati:

    “Di chi hai paura, imbecille? Della gente che sta a guardare? Dei posteri, per strano caso? Basterebbe una cosa da niente: riuscire a essere te stesso, con tutte le stupidità attinenti, ma autentico, indiscutibile. La sincerità assoluta sarebbe di per se stessa un documento tale! Chi potrebbe muovere obiezioni? Questo è un uomo, uno dei tanti se volete, ma uno. Per l’eternità gli altri sarebbero costretti a tenerne conto, stupefatti.”

    un saluto

    L.

    Reply to comment

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OGGI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 - QUARTOPIANETA FEST OGGI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 - QUARTOPIANETA FESTIVAL 11 EDIZIONE-INDIFFERENZA
 
LE BOTANISTE 1994
 
 
Quando Alberto mi chiese, mesi fa, un contributo per LA LUNGA STRADA DI PER PAOLO PASOLINI pensai a questo lavoro mai esposto ( quindi inedito) del 1994.
 
In 5 immagini sfilano alcune delle mie influenze/suggestioni : CARAVAGGIO, LA PITTURA BAROCCA, DEREK JARMAN , COCTEAU,PASOLINI.
 
Procedo a braccia larghe nella mia esistenza, perchè desidero portar con me chi mi è caro.
 
Vado avanti con AMORE E ENTUSIASMO.
 
Sono trascorsi 28 anni dagli scatti e mi sembra che tutto sia accaduto da poco, qualche mese fa potrei dire...
 
I fatti cronologici della vita dimostrano l'esatto contrario.
 
Non importa, io sono lì in quell' ALLORA come sono QUI oggi .
 
L'entusiasmo tiene a discapito del peggiore momento storico io possa aver infilato ( proprio come un tunnel ) in 61 anni di vita.
 
Nella mia carriera ho esposto prevalentemente in musei o spazi alternativi rispetto alle classiche "gallerie" ( con cui comunque ho avuto e ho rapporti).
 
Con l'ex ospedale psichiatrico ho un rapporto che comincia nel 1988 .
 
Sempre a Quarto tra il 1994 e il 1997 ho realizzato alcuni pezzi del mio work in progress NEL SEGNO DELL'ANGELO.
 
Spero di vedervi A QUARTO/EX OSPEDALE PSICHIATRICO Via Maggio 4 oggi pomeriggio alle 17...
#albertoterrile #albertoterrilefineartphotography #opening #inauguraziome #quartopianetafestival #quartopianetagenova #lebotaniste
LE BOTANISTE GIOVEDI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 LE BOTANISTE
 
 
GIOVEDI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 all'EX OSPEDALE PSICHIATRICO DI QUARTO IN VIA GIOVANNI MAGGIO 4, PRESENTERO' UN LAVORO INEDITO
 
LE BOTANISTE 1994 Les Aigues Vives, FR
 
 
Allego un breve estratto dal testo che ho scritto per raccontare il lavoro e il clima in cui vide la luce
 
 
"Scompigliati dal Mistral, con le bocche profumate di anice abitavamo una sorta di magico sogno di mezza estate.
Vivevamo tutti nella tenuta sita nella zona di Aigues-Vives, c'erano pittori, danzatori e coreografi, molti musicisti e un fotografo.
Si parlava prevalentemente il Francese e lo Spagnolo.
La masseria viveva un continuo andirivieni di persone, alcuni si portavano appresso la famiglia. C'erano quindi anche parecchi bambini che divennero ben presto soggetto di molte mie fotografie.
Mangiavamo tutti assieme nel patio di Jackie e Angele, ci scambiavamo esperienze e condividevamo progetti lontani anni luce dalla dimensione attuale così sporca di autoreferenza e traghettata ogni dove da internet.
Ognuno manteneva le sue radici culturali e il suo approccio creativo per arricchire l'altro e mai per scavalcarlo.
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La ragazza esiste. Oggi è una donna, una mamma.
La stampella apparteneva a mia zia Elena scomparsa da tempo.

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