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Varie

Posted on 16/03/2007 at 19:46 by Alberto Terrile / 8 Comments


Foto: © Alberto Terrile 2006

OLTRE

Non molto tempo fa dal mio Blog  ( post: L’essenza del ritrarre ) alzavo la voce dicendo a coloro che non sanno capire il senso di un immagine fotografica “Portatemi vostra madre, la fotograferò , ritornate sull’immagine che ho fatto una volta che vostra madre sarà morta……allora finalmente vi sarà semplice comprendere che cosa faccio in Fotografia”. Come molte mie esternazioni, specie quelle che utilizzo  insegnando,  questa potrebbe apparire una “boutade”, ma io non sono guascone, né recito, io vivo e credo in quello che faccio in maniera totale.  Quando imbraccio l’apparecchio non è  come avessi sul volto una maschera per nascondermi al mondo, tutt’altro, impugno il mezzo deputato per riferire del mondo,delle cose e persone che lo abitano,di me, delle emozioni che scaturiscono da incontri, dei vuoti e dei pieni di un anima .

Il mondo attuale  è stivato di immagini che non significano niente, semplici orpelli per sedurre occhio&portafoglio, stupide figurine orfane di senso, immagini dissennate e noiose perché chi le realizza  ha perso oppure non ha la coscienza del senso delle cose.
Inutile stupirsi se i governi fanno ribrezzo,se il pianeta muore,se l’egoismo trionfa…..perchè basta guardare l’immagine attuale, ciò che racconta per prendere atto di come tutto si fermi in superficie.

Lo scorso anno una mia cara amica decise di sposarsi e volle invitarmi al suo matrimonio a Firenze.Io le dissi che sarei andato e le avrei fatto come regalo il servizio di matrimonio a patto d’esser libero di scattare e scegliere tutto da solo…..racconterò quel giorno alla mia maniera….niente colore, niente gruppi e foto di posa….sarà la mia versione delle cose, di tutto ciò che non potrai vedere perché emozionata, perché impegnata, perché sarai protagonista….ed io osserverò con  i miei occhi eil mio  cuore il tuo giorno……
Questa sera ricevo una mail di questa amica che fa molte osservazioni sulla vita, la famiglia,il karma e la discendenza genetica….e ne stralcio due frammenti, perché sono importanti tasselli per la comprensione di quanto affermo con le immagini, con le parole, con la mia vita…perché quando insegno cerco di fare circolare liberamente un pensiero che s’alzi alto : oltre lo scandalo, oltre le macerie eleganti tra le quali crediamo d’esser protagonisti .

Ecco gli stralci

E sulle nostre facce e sui nostri corpi scriviamo, vivendo, la nostra storia. Mio padre aveva -probabilmente incoscientemente- gettato la spugna molto tempo fa, quando si era reso conto che dopo l’operazione alla testa, della persona di mia madre che lui aveva conosciuto, rimaneva ben poco. Penso ora, col senno di poi, che lui non abbia mai accettato di aver perso la donna che conosceva. Quella nuova che si era trovata di fronte, gli ha finito l’energia giorno per giorno, momento per momento, con il suo modo scollegato di relazionarsi con il resto del mondo. Il suo errore è stato tentare ad ogni costo di continuare a cercare una persona che non c’era più.
 
Riguardando adesso le foto del matrimonio che tu hai fatto, papà la sua morte imminente la portava scritta in faccia, nell’atteggiamento stanchissimo, nella smorfia nascosta dietro il tentativo di un sorriso, nello sguardo oltre, lo sguardo cieco di chi non vede più niente. Le tue foto hanno registrato tutto questo, la sua  essenza, ciò che nella quotidiana recita del suo personaggio burbero ed inavvicinabile si ostinava a celare. Le tue foto hanno registrato come mio padre era diventato e come io non riuscivo a vederlo allora, stanco e senza più speranza. Guardando le tue foto di papà, mi accorgo che sei riuscito a cogliere la sofferenza della sua anima.
 
Ti ringrazio ancora, perché queste immagini sono per me un regalo prezioso.


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8 Comments

  • willa

    16/03/2007 - 20:09

    Sono a casa, non so perchè mi sono collegata, di solito non lo faccio mai…. ho visto il tuo aggiornamento nei preferiti, ed ho deciso di entrare, nonostante la connessione a carbone….

    Leggo, e non posso fare altro che dirti grazie. Perché hai scelto di insegnare…. di insegnare queste cose…… che non è fotografia, no, è un modo di essere presente nella vita, un modo vedo di accorgersi di quanto la vita può essere completa…. :-) ed attraverso le parole della tua amica, spero tanto che i tuoi allievi imparino non solo a fotografare, ma anche a “vedere” quel che è chiaro :-)

    Un bacio, Willa

    Reply to comment
  • utente anonimo

    16/03/2007 - 23:30

    Hai ragione Willa, questo insegnare fotografia va oltre. E’ prendersi cura dell’altro, è empatia, è capacità di trasmettere.

    Buona notte dai tuoi monti.

    Giuliana

    Reply to comment
  • respiromare

    17/03/2007 - 02:53

    Le tue parole stanno diventando per me uno stimolo, caro Alberto, a non fermarmi di fronte al superfluo. Grazie.

    Reply to comment
  • albertoterrile

    17/03/2007 - 09:59

    Grazie a Dio, ci sono ancora delle “riserve” ove poter agire e raccontare un modo di vivere ed essere….questi spazi conquistati a fatica pagano un pegno. La società li penalizza attraverso la moneta, perchè chi afferma e sostiene un pensiero non allineato avrà meno lavoro,meno notorietà,meno successo.

    C’è una lettrice del mio blog che desiderava che io venissi intervistato al “senso della vita”…..suo marito è autore di questa trasmissione….ed in effetti nel mio “agire” dal produrre una semplice foto allo scrivere una frase sul mio diario o con una lezione a scuola c’è tanto senso della vita….ma le vie per giungere al cospetto del grande pubblico non sono semplici e credo debbano sussistere dei requisiti specifici e declinabili attraverso il mezzo televisivo.

    Willa coglie nel punto, da anni i miei corsi di fotografia sono un media per parlare di valori desueti, per farlo attraverso un corpo impazzito e autoironico, perchè se a raccontar l’amore per il creato e il visibile è un uomo/ragazzo che non fà mistero del suo passato folle e del suo presente “in crisi” rispetto ai valori e alla morale corrente…questo certamente arriverà a segno rispetto a chi per promuovere un idea indosssa una “divisa”….quella del prete,dell’assessore,dello psicoterapeuta, del guru.

    Testimonio l’uomo che con tanta fatica cerca di non omologarsi in tutto e per tutto alla moda corrente del “dopodimeildiluvio”….questo non è semplice, perchè in quest’opera non sono l’unico, e al contempo non ho quelle amicizie (per scelta) che attraverso differenti media come stampa,televisione,satellite ti permettono di raggiungere più persone. Credo fermamente che sia possibile e giusto operare all’interno delle proprie vite, nella cerchia delle frequentazioni, per portare un messaggio che possa dialetticamente porsi di fronte all’imperante decadenza delle forme e dei contenuti. Adoro Don Chisciotte per ciò che rappresenta ma non credo di assomigliare a lui…..credo in uno spazio d’azione che ho definito “riserva”….e leggo parecchie persone che si dicono daccordo qui sul mio diario con ciò che porto avanti.

    Sdegnarsi per questioni come il caso Corona è ipocrita…..se questo genere di “servizio fotografico” al di là dei ricatti esiste è perchè c’è un utenza…è perchè dal parrucchiere come in casa a molti interessa sapere chi “fa sesso con” chi “sniffa con” chi…e chi…e chi…e chi…

    Se imparassimo a valutare quanta ricchezza c’è nelle nostre singole esistenze non avremmo bisogno di rivolgerci altrove…se sapessimo attingere alle nostre risorse immaginali e alla fantasia (a scuola insegno questo) non avremmo bisogno di seguire sui rotocalchi “principesse,miliardarie,erditiere”…..

    Le fiabe le scrivevano bene i fratelli Grimm,Collodi,Carroll, Perrault….o Gianni Rodari….le fiabe potremmo scriverle e viverle noi….basta volerlo…basta vivere…e non far sì che si venga vissuti e consumati dalla nostra epoca!

    Reply to comment
  • utente anonimo

    17/03/2007 - 11:38

    leggendoti a volte mi commuovo ,e per questo ti dico grazie ,qui come nelle tue foto e nei tuoi corsi sai far vedere una “cosa” importantissima : il sentimento

    PM

    Reply to comment
  • OrdMADNESS

    17/03/2007 - 13:11

    postato video :-)

    Reply to comment
  • albertoterrile

    17/03/2007 - 19:38

    La commozione, il sentimento….questi sono ottimi sintomi, indicatori di umanità, quell’umanità che perdiamo nella corsa al potere, al successo, al denaro.

    Se penso a me posso dire che:

    ho ricevuto un onda d’affetto alla festa organizzata a sorpresa e mi sono commosso…non sapevo cosa fare, mi son seduto da parte con la torta e il bicchiere….quasi solo, confuso…..e ancora mi sono commosso con la gente di un piccolo paese che amo e dal quale vengo che mi si è stretta attorno per farmi gli auguri….ed oggi anche un sms di Carolyn Carlson….perchè anche lei, è una pesci come me, della terza decade…e mi sono commosso…nel senso del sentirsi addosso una vibrazione, un brivido che ti saltella dentro….è drammatico invece quando non ci si emoziona più per nulla….perchè quello è l’inizio del cammino verso la morte.

    Reply to comment
  • gioeco

    20/03/2007 - 21:19

    Sabato son tornato nel Paese di mio Padre.

    L’occasione ?

    Quella di un funerale.

    Per tutto il tempo mi son sentito osservato …. non capivo…..

    Poi, alla fine, sul picco più alto di una vallata dove ahimè, per restare, occorre stare in orizzontale,

    ho capito il perchè di quel sentirmi osservare….

    Nei miei gesti, nel mio modo di sorridere ho ricordato a tante persone proprio il dante causa dei miei natali.

    E’ stato bellissimo anche se dolorosissimo.

    Avrei voluto tanto conservare tutte le foto che la mia rabbia verso la morte, verso Dio, un tempo mi ha fatto strappare.

    Cordialmente

    Giòeco

    Reply to comment

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albertoterrile

Sono una “macchina sensibile”, il mio carburante sono le emozioni. Amo rendere visibile l’invisibile.

ALBER( t )O Se faccio un gioco e metto tra par ALBER( t )O 

Se faccio un gioco e metto tra parentesi la T divengo un albero
La T è l'iniziale del mio cognome, Terrile, di ascendenze austriache "...che viene dalla Terra".

Nel 1997, nel mio labor of love sull'Appennino , decisi di mettere in pagina il mio pensiero sugli alberi realizzando questa immagine nel bosco adiacente casa.
La stessa estate con la complicità di Susanna realizzai la mia "visionaria" rielaborazione del concetto di nascita e discendenza.

In mezzo, attraverso e dentro di me il ricordo di antiche parole...
«Vedi qualche cosa?» Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano» ( 1 )



( 1 ) 
Marco 8,22-26
Gesù guarisce un cieco
Mr 10:46-53; Gv 9:1-11
22 Giunsero a Betsaida; fu condotto a Gesù un cieco, e lo pregarono che lo toccasse. 23 Egli, preso il cieco per la mano, lo condusse fuori dal villaggio; gli sputò sugli occhi, pose le mani su di lui, e gli domandò: «Vedi qualche cosa?» 24 Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano». 25 Poi Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi; ed egli guardò e fu guarito e vedeva ogni cosa chiaramente. 26 Gesù lo rimandò a casa sua e gli disse: «Non entrare neppure nel villaggio».

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Mia madre Rosanna Tirone a 4 anni viene fotografata  sotto il sole di  Addis Abeba dove ha vissuto sino ai suoi 9 anni.

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Reiterati favori, consigli a 360 gradi, spalla su cui poggiare il capo, confidenze, riverenze ( spesse volte rivolte ad ottenere qualcosa) hanno UCCISO LA MIA PAZIENZA.

Se la pazienza è la chiave per entrare in paradiso, so che andrò sicuramente all’inferno, con entrata facilitata.

Scrivete/chiedete/postate di meno e vivete/sbagliate di più!

Cheers!

#albertoterrile #albertoterrilefineartphotography #ilsensodellamisura #bussaprimadientrare #chiedipermesso #nonrompeteicoglioni #silence #pause #chissasearriva
NON LE VOGLIO SAPERE Soffro chiuso e limitato d NON LE VOGLIO SAPERE

Soffro chiuso e limitato da questo tempo epocale, soffro senza la mia vera camera oscura, quella attuale sta come le uova di lompo al caviale.

Ogni progetto è rallentato dalle incombenze/doveri famigliari/scolastici e dalle limitazioni imposte a me come a tutti.

Mi faccio delle domande...

Devo commuovermi come un anziano contemplando la luce che entra in un vecchio mobile in un attimo in cui il sole accenna un saluto?

Debbo liberare un sospiro mentre passa quella bellezza che non è possibile neppur sfiorare con i pensieri ?

Non debbo dispiacermi perchè questi pensieri negativi fanno poi ammalare o comunque star male ?

Tutti hanno le risposte per tutto ma io, non le voglio sapere !


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Mi montai la Rb67 sul cavalletto, sviluppai la notte gli scatti, e stampai. Era diverso...

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