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Varie

Posted on 13/03/2007 at 16:35 by Alberto Terrile / 10 Comments
L’immagine della Bellezza.

Da tempo mi interrogo su ciò che è il bello . Per me non è più il problema del canone greco, di Canova o della teoria di Winckelmann è altro. Un giorno  scoprii che avevo una lunga arteria che collegava direttamente l’occhio col mio cuore. Capii tutto questo andando incontro alle cose del mondo perché mentre le guardavo mi sentivo inondare di bellezza, di gioia e di gratitudine.
Lo spirito umano contiene il valore cosmico della terra.

Non molto tempo fa un amico uscito dal coma, mi disse:- La gente ha paura di me perché sono ritornato dalla morte e il mio aspetto reca tracce di questo viaggio…..ero paralizzato, su una sedia a rotelle ed oggi cammino aiutato dal bastone….con una strana postura ma cammino.
Non ti preoccupare gli dissi, lavoreremo su questo, mostrerò a tutti la bellezza della Vita,lo faremo con grandi fotografie che amplifichino quello che impaurisce la gente, il tuo aspetto e capovolgeremo il senso….il tutto con amore perché io non speculo sugli altri…un opera d’arte non una cosa da vendere alle riviste.

Anni fa fotografai la gente a Baghdad dopo i bombardamenti, gente sorridente che  continuava a vivere,lavorare e pregare e il mio reportage non uscì sulle riviste…non mostrava il dolore…la pornografia del dolore.

Stamane ho lavorato nuovamente sull’immagine della bellezza, fotografando dei laringectomizzati ( persone alle quali sono state asportate le corde vocali) mentre cantano….è una cosa particolare, perché producono un suono diverso da coloro che hanno la laringe….e dopo pochi istanti ho nuovamente compreso  il senso della bellezza della Vita.
L’altro giorno ho sfiorato quest’argomento con i miei allievi  proprio mentre il mio amico, ritornato a vita dal coma era seduto tra loro…con loro, vivo tra i vivi….ecco cosa intendevo con la frase recente “ora penso al mio futuro”….volevo dire che  non tradirò mai la mia natura e continuerò a testimoniare con le mie immagini e con le parole a scuola, così come  nelle strade che c’è un’altra bellezza che non è sulle riviste patinate, né sullo schermo della televisione….che deve essere vista e vissuta.

NB: in osservanza alla non speculazione sull’argomento non pubblicherò in rete le immagini dei Laringectomizzati, non vogliatemene, ci sarà momento e luogo per vederle, ma questo lo deciderò con loro e con chi li segue medicamente.

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10 Comments

  • utente anonimo

    13/03/2007 - 20:47

    anche io ho un concetto di bello piuttosto personale e spero di approfondirlo il più possibile continuando un percorso immaginifico intrapreso con te ;-)

    Reply to comment
  • respiromare

    14/03/2007 - 01:38

    C’è la bellezza e poi c’è la pronografia, ovunque.

    In questo tuo pezzo c’è un rara forma di bellezza. intensa perchè si basa sulle azioni.

    Reply to comment
  • utente anonimo

    14/03/2007 - 09:26

    Non ho parole. Grazie per cio’ che generosamente ci permetti di vedere attraverso di te.

    The2D

    Reply to comment
  • albertoterrile

    14/03/2007 - 09:33

    Oggi più che mai il senso di ogni cosa risiede nell’azione. Inutile dire “l’Italia và male,il governo fà schifo,quello prima pure,quello che verrà boh..”

    Agire significa accollarsi la responsabilità del proprio muoversi all’interno della società…cominciando dalle cose elementari,come salutarsi per strada,riconoscersi e non girarsi altrove,continuando nel lavoro,nel tempo libero ad essere “umani e rispettosi”. Noi intesi come singoli abbiamo un grande potere…quello d’esser cellule buone che ne riproducono altre..creando un corpus che qualcuno chiama MASSA, termine che non amo…

    Se invece desideriamo stare in poltrona, votando tizio o caio, e aspettiamo che qualcosa cambi, perchè è chi è al governo che si deve occupare di noi….beh, mi pare storicamente che questa cosa funzioni pochino no???

    Agire comporta “impiegare noi stessi e le nostre vite” mettendoci in gioco.

    La società attuale vive da spettatrice….sarà che io sono abituato a fare immagini che altri guarderanno…in definitiva sono già portato all’azione…alla quale affianco ancora dell’altro che passa attraverso l’insegnamento così come il semplice gesto di cedere il posto sull’autobus come dar un consiglio se mi viene richiesto….

    Reply to comment
  • gioeco

    14/03/2007 - 10:00

    Una volta ho visto anche io quel reparto nascosto dove tutto assume un altro senso, dove tutto ti fa il cuore rotto ma non per questo meno bello perchè riconducibile ad un pezzo d’antiquariato, bene prezioso, reale, in questo mondo che ama accendere un fuoco fatuo al secondo.

    Così ho visto bimbi trovare naturale vivere intorno ad una cannula e persone adulte trovare il modo di parlare attraverso la rieducazione dei propri muscoli facciali.

    Muscoli che in tanta gente hanno perso senso, rimanendo poi statici sotto l’effetto di un irretimento generale dettato dalla paura di relazionarsi felicemente con il mondo.

    Un mondo che potrebbe sorridere di più, regalare semplicità, confrontarsi senza dover poi ricorrere ad una chat ma che, allo stato attuale, non fa niente – a parte lamentarsi.

    Per quanto mi riguarda nel 2001 ho avuto la fortuna di esser costretto a mettere un punto alla mia vita.

    E’ stato doloroso ma incredibile.

    Al momento nella mia nuova vita ho la bellezza di 6 anni.

    Tutto mi sembra bello anche se ogni tanto qualche “BUBU’ MA MAO” cerca di farmi subdorare l’idea che le persone che amo possano all’improvviso abbandonarmi.

    Paure che prova anche mio figlio, forse è per questo che ci stiamo dedicando all’intento di costruire assieme una base comune d’affetto e di insegnamento reciproco su cosa possa aver più senso, sulle priorità da portare a galla nel mare di merda che galleggia fuori della nostra casa.

    Spero bene…

    Cordialmente

    Giòeco

    Reply to comment
  • willa

    14/03/2007 - 13:05

    La bellezza, ce l’hanno negli occhi le persone che credono….

    Torno poi, a leggere i commenti :-)

    Un bacio, Willa

    Reply to comment
  • CarloAltair

    14/03/2007 - 14:24

    A proposito delle parole bellissime di Alberto sul non rimanere a vedere e a votare dalla poltrona, ma diventare attivi, mi viene in mente questa bella poesia di Neruda.

    ODE ALLA VITA

    Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,

    ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,

    chi non cambia la marca,

    chi non rischia e cambia colore dei vestiti,

    chi non parla a chi non conosce.

    Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.

    Muore lentamente chi evita una passione,

    chi preferisce il nero su bianco e i puntini sugli ‘i’

    piuttosto che un insieme di emozioni,

    proprio quelle che fanno brillare gli occhi,

    quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,

    quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.

    Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,

    chi è infelice sul lavoro,

    chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un sogno,

    chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

    Lentamente muore chi non viaggia,

    chi non legge, chi non ascolta musica,

    chi non trova grazia in se stesso.

    Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,

    chi non si lascia aiutare;

    chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

    Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,

    chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,

    chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.

    Evitiamo la morte a piccole dosi,

    ricordando sempre che essere vivo

    richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

    Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

    — Pablo Neruda

    “Quien Muere?”

    Muere lentamente

    quien se transforma en esclavo del hábito,

    repitiendo todos los días los mismos trayectos,

    quien no cambia de marca.

    No arriesga vestir un color nuevo y no le habla a quien no conoce.

    Muere lentamente

    quien hace de la televisión su gurú.

    Muere lentamente

    quien evita una pasión,

    quien prefiere el negro sobre blanco

    y los puntos sobre las “íes” a un remolino de emociones,

    justamente las que rescatan el brillo de los ojos,

    sonrisas de los bostezos,

    corazones a los tropiezos y sentimientos.

    Muere lentamente

    quien no voltea la mesa cuando está infeliz en el trabajo,

    quien no arriesga lo cierto por lo incierto para ir detrás de un sueño,

    quien no se permite por lo menos una vez en la vida,

    huir de los consejos sensatos.

    Muere lentamente

    quien no viaja,

    quien no lee,

    quien no oye música,

    quien no encuentra gracia en si mismo.

    Muere lentamente

    quien destruye su amor propio,

    quien no se deja ayudar.

    Muere lentamente,

    quien pasa los días quejándose de su mala suerte

    o de la lluvia incesante.

    Muere lentamente,

    quien abandona un proyecto antes de iniciarlo,

    no preguntando de un asunto que desconoce o

    no respondiendo cuando le indagan sobre algo que sabe.

    Evitemos la muerte en suaves cuotas,

    recordando siempre que estar vivo exige un esfuerzo mucho mayor

    que el simple hecho de respirar.

    Solamente la ardiente paciencia hará que conquistemos

    una espléndida felicidad.

    — Pablo Neruda

    Reply to comment
  • willa

    14/03/2007 - 16:03

    Sono affascinata da chi ha in se una “diversità”, perché nel grande amore e nell’esigenza di esprimersi che tutti hanno loro trovano sempre una escamotage, di cui noi, con un corpo indenne, nemmeno ci sognamo…. umilmente, starei a sentirli e vederli vivere per ore, imparando il vero senso della vita, quello che ti fa aggrappare ai desideri più elementari, quelli più veri…. Ho sempre paura che il mio corpo “perfetto” mi faccia diventare come quelli che buttano via il cibo senza rammentarsi del cane randagio del quartiere, cosa che non mi perdonerei mai…. :-)

    Non ho mai conosciuto, nonostante sia sempre stato un mio grande desiderio, una persona che è tornata dalla morte…. non voglio sapere cosa c’è di là, io credo nell’anima altrimenti non crederei in me stessa, ma vorrei sentire da loro il racconto della “rinascita”…. conquistare da adulti, con una mente aggrappata alla meraviglia della fisicità, di nuovo il sapore delle cose con la consapevolezza di averle perdute……

    Solo chi ha paura, ha paura di loro…. solo chi ha paura, li guarda con pietà e non con l’umiltà e la gioia del poter apprendere da loro… solo chi crede, chi crede che la vita vale sempre la pena di essere vissuta, ha la bellezza negli occhi :-)

    Ecco, finito il mio commento :-) bacione! Will

    Reply to comment
  • willa

    14/03/2007 - 16:06

    Due letture, se posso permettermi:

    – Glenys Carl, Tienimi la mano… la storia di un ragazzo che esce dal come

    – Mawson Robert, La Bambina Lazarus…. difficile da trovare, forse in biblioteca :-) (lasciate perdere il film che ne è stato fatto)

    :-) Ciao a tutti, Willa

    Reply to comment
  • willa

    14/03/2007 - 16:08

    Mawson Robert, La Bambina Lazarus

    Alberto lo trovi in Ebay…. prendilo, è un libro che ti aiuterà nel tuo percorso :-) !!!!

    Reply to comment

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