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Varie

Posted on 27/01/2007 at 18:09 by Alberto Terrile / 12 Comments


BODEGA BAY/UN AMORE SU MISURA

Da alcune mie immagini delle sessions per  DECONSTRUCTION OF A POSTMODERN MUSICIAN di Corrado Rustici è stato tratto un clip, animandole e integrandole con nuove riprese in movimento. Il brano Bodega Bay ove modulo il fischio fa parte della colonna sonora del nuovo film di Renato Pozzetto  UN AMORE SU MISURA…..

Buona Visione!!!

Foto: © Alberto Terrile 2006

foto Katrin 2006

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12 Comments

  • utente anonimo

    28/01/2007 - 11:06

    E’ veramente splendido.

    Complimenti.

    The2D

    Reply to comment
  • gioeco

    28/01/2007 - 12:44

    Sarà il tempo !!!

    Ma quando vedo notizie e sento le melodie di Corrado la mia tristezza congenita diventa improvviso serenità cronica.

    Cordialmente

    Giòeco

    Reply to comment
  • gioeco

    28/01/2007 - 12:45

    ehm ehm

    correggo

    Sarà il tempo !!!

    Ma quando leggo notizie e sento melodie di Corrado la mia tristezza congenita diventa improvvisamente serenità cronica.

    Cordialmente

    Giòeco

    Reply to comment
  • albertoterrile

    28/01/2007 - 20:10

    Caro Pin…..ehm uomo bidimensionale…il mio seppia,le atmosfere surreali,il mood sono stati interpretati dal regista che non ho avuto modo di conoscere…. ( ma che ha ricevuto un 40 mie immagini) la sua citazione di Le therapeute di Magritte è indotta….perchè è una delle mie ispirazioni dei miei noti Angeli….ed ecco una pioggia di Corradi con l’ombrello…..

    …perchè l’ombrello???Perchè pioveva a Bodega bay quel giorno……e la strada della copertina???Non molto distante da casa di Tom Waits….fatalità Corrado adorava il mood di Mule variations….e lì Waits ha un ombrello….

    Reply to comment
  • maudite

    28/01/2007 - 22:52

    Decisamente ricco e intenso. Molto bello.

    Reply to comment
  • gioeco

    28/01/2007 - 23:40

    Forse è per quella proprietà che regola le coincidenze della mia vita, fin da piccolo ho sempre amato gli ombrelli ed ascolto/vendo Tom Waits passando attraverso i pensieri generati dalla musica di Corrado.

    Strano mondo di certe emozioni che costruiscono il mio tempo, secondo dopo secondo.

    Cordialmente

    Giòeco

    Reply to comment
  • albertoterrile

    29/01/2007 - 12:24

    Le nostre vite sono come un arazzo che vediamo senza percepirne i punti,quando questo accade tutto magicamente assume senso.

    Nel mio vivere quindi anche nel fare io lascio sempre libera la mia natura così perfettamente allineata con tutto ciò che non è immediatamente spiegabile…e il risultato parla con una voce vera, la stessa con cui scrivo….che spesso tocca molti.

    Quanti mi adoperano per lavoro, spesso non sanno cogliere quest’aspetto occulto così importante del mio essere, omologandomi con altrettanti fornitori di figure&figurine, più belle,meno belle.

    Oggi che ho preso coscienza di cosa produco,del come…..tanto quanto dei modi in cui insegno, non ho timore di dire che sono stato spesso sottovalutato dal business e da quanti utilizzando le mie immagini hanno fatto di tutto per farmi sentire “uno dei tanti” ma non è così ed oggi sono felice d’esser apprezzato da tante persone senza nomi altisonanti come da poeti,registi,e cattedratici……

    Non ho mai aperto una porta che non fosse la mia…..ho pazientato e paziento quando “la porta non si apre”….segno che non è per me….

    Reply to comment
  • gioeco

    29/01/2007 - 18:59

    Anche se già so che alcune porte non potranno aprirsi mai avrò dalla mia il fatto di averci almeno provato.

    “C’è gente che ama mille cose” e nel mio caso amo mille melodie non senza rischiare di perdermi tutte le volte che le ascolto.

    Forse perchè segno tangibile del mio percepire la vita che scorre dentro.

    Cordialmente

    Giòeco

    Reply to comment
  • gioeco

    29/01/2007 - 22:32

    Posso farti una domanda ?

    Com’è l’America ?

    Cordialmente

    Giòeco

    Reply to comment
  • albertoterrile

    30/01/2007 - 09:27

    Gioeco…..sono stato a NYC e San Francisco per un totale di 20 giorni,pochi per dire COME E’ L’AMERICA.

    Prendendola come fosse una domanda per passare alla successiva direi….e qui scoperchio la pentola di acqua calda…

    … è più in superfice, rispetto all’Europa….ma l’Europa oggi non è più quella di T Mann,J.Donne,H.Hesse etc….prendiamone atto.

    Questa differenza è ravvisabile ad esempio nella ricetta L.Reed: tre accordi e il cantare la Grande Mela e chi la popola….ma sempre quei tre accordi….

    J.Cash……il tumb tumb tumb….

    Ferlinghetti che compone con Eliot in testa……

    Se prendi Alchemy della Third Ear Band t’accorgi che non sarebbe potuto nascere in America………

    Passiamo alla domanda di riserva…

    Reply to comment
  • contrabbubis

    30/01/2007 - 21:04

    Ho avuto la stessa impressione a S.Francisco e un pò meno a Los Angeles, che è + popolare in molte sue parti. Ma una cosa che mi ha impressionato molto a S. Francisco è stato l’avvertire la presenza degli indiani nativi sotterrati dal cemento e dalla pseudo imitazione-mitizzazione della cultura europea, im-portata dai primi colonizzatori e devastatori, come esiliati in una terra vergine. E’ come una cultura di superficie, in un posto, S. francisco, dove i ricchi girano in Limousine e tante persone comuni come noi alla sera alle 22, quando chiudono i megozi, vanno a dormire davanti alle vetrine, perchè da un giorno all’altro sono rimasti senza tetto (ma tantissimi ne ho visti, e mi hanno detto che alcuni addirittura hanno il recapito postale nell’androne del negozio dove dormono nei cartoni…).

    Un posto dalle mille contraddizioni, con quartieri blindati dai controlli della polizia, e case affacciate sull’oceano con i daini in giardino…Questo ho visto io li in America.

    E poi, mio caro Alberto, ti voglio dire che questo lavoro tuo e di Corrado è molto bello e, come dire, sereno, si, mi trasmette una dolce gioia serena. Siete davvero belli dentro e si vede e si sente. Chissà un giorno…ti abbraccio

    Reply to comment
  • gioeco

    01/02/2007 - 21:49

    Non mi vengono domande di riserva.

    E’ grave ?

    Io per non avere delusioni durante la scoperta dei luoghi viaggio molto nell’immaginazione.

    Mi aiuta a rendere fantastico qualsiasi luogo distante.

    Cordialmente

    Giòeco

    Reply to comment

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OGGI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 - QUARTOPIANETA FEST OGGI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 - QUARTOPIANETA FESTIVAL 11 EDIZIONE-INDIFFERENZA
 
LE BOTANISTE 1994
 
 
Quando Alberto mi chiese, mesi fa, un contributo per LA LUNGA STRADA DI PER PAOLO PASOLINI pensai a questo lavoro mai esposto ( quindi inedito) del 1994.
 
In 5 immagini sfilano alcune delle mie influenze/suggestioni : CARAVAGGIO, LA PITTURA BAROCCA, DEREK JARMAN , COCTEAU,PASOLINI.
 
Procedo a braccia larghe nella mia esistenza, perchè desidero portar con me chi mi è caro.
 
Vado avanti con AMORE E ENTUSIASMO.
 
Sono trascorsi 28 anni dagli scatti e mi sembra che tutto sia accaduto da poco, qualche mese fa potrei dire...
 
I fatti cronologici della vita dimostrano l'esatto contrario.
 
Non importa, io sono lì in quell' ALLORA come sono QUI oggi .
 
L'entusiasmo tiene a discapito del peggiore momento storico io possa aver infilato ( proprio come un tunnel ) in 61 anni di vita.
 
Nella mia carriera ho esposto prevalentemente in musei o spazi alternativi rispetto alle classiche "gallerie" ( con cui comunque ho avuto e ho rapporti).
 
Con l'ex ospedale psichiatrico ho un rapporto che comincia nel 1988 .
 
Sempre a Quarto tra il 1994 e il 1997 ho realizzato alcuni pezzi del mio work in progress NEL SEGNO DELL'ANGELO.
 
Spero di vedervi A QUARTO/EX OSPEDALE PSICHIATRICO Via Maggio 4 oggi pomeriggio alle 17...
#albertoterrile #albertoterrilefineartphotography #opening #inauguraziome #quartopianetafestival #quartopianetagenova #lebotaniste
LE BOTANISTE GIOVEDI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 LE BOTANISTE
 
 
GIOVEDI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 all'EX OSPEDALE PSICHIATRICO DI QUARTO IN VIA GIOVANNI MAGGIO 4, PRESENTERO' UN LAVORO INEDITO
 
LE BOTANISTE 1994 Les Aigues Vives, FR
 
 
Allego un breve estratto dal testo che ho scritto per raccontare il lavoro e il clima in cui vide la luce
 
 
"Scompigliati dal Mistral, con le bocche profumate di anice abitavamo una sorta di magico sogno di mezza estate.
Vivevamo tutti nella tenuta sita nella zona di Aigues-Vives, c'erano pittori, danzatori e coreografi, molti musicisti e un fotografo.
Si parlava prevalentemente il Francese e lo Spagnolo.
La masseria viveva un continuo andirivieni di persone, alcuni si portavano appresso la famiglia. C'erano quindi anche parecchi bambini che divennero ben presto soggetto di molte mie fotografie.
Mangiavamo tutti assieme nel patio di Jackie e Angele, ci scambiavamo esperienze e condividevamo progetti lontani anni luce dalla dimensione attuale così sporca di autoreferenza e traghettata ogni dove da internet.
Ognuno manteneva le sue radici culturali e il suo approccio creativo per arricchire l'altro e mai per scavalcarlo.
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Quest'estate ho percorso più volte il tratto di strada che la foto del 2005 mostra.
Da decenni transito da ambo i lati di quella via ma preferisco il senso impresso dalla foto. Per me, quella direttiva che vede Casa Morsiani sulla sinistra significa arrivare a casa, la casa in mezzo ai monti di Iola.

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La ragazza esiste. Oggi è una donna, una mamma.
La stampella apparteneva a mia zia Elena scomparsa da tempo.

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