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Varie

Posted on 28/09/2009 at 18:23 by Alberto Terrile / 7 Comments

Alberto Terrile fotografato da M Cosulich

Alberto T fotografato da Matteo Cosulich 2009






Di Pancia e di Cuore

 

Spesso ho sentito dire da amiche : “questa è una cosa di pancia”, la donna concentra nel ventre tutto. Forse in me c’è una parte femminile molto sviluppata perché il mio ventre vibra  e sussulta, si dispiace e talvolta grida.

Non sopporto le ingiustizie, i favoritismi, l’ipocrisia diffusa e imperante e il controllo in ogni sua forma.

In 48 anni di Vita ho vissuto molte esperienze che per certo, mi hanno formato ma mai, dico mai, fermato.

Ho visto scomparire i tre miei migliori amici declinati lungo le pieghe della mia esistenza.

Il primo morì in un incidente stradale mentre festeggiava con un viaggio in Spagna il bel voto conseguito alla maturità.

Il secondo fù colpito dal cancro a 18 anni, lottò con tutte le sue forze contro il male, ma morì dopo 16 lunghi anni all’età di 34.

Il terzo volò in cielo più veloce di un razzo in circostanze ancor oggi non chiare. Si iniettò una dose di eroina dopo quasi un anno di “pulizia”, in compagnia di qualcuno che lo abbandonò all’agonia. Sul luogo, teatro della tragedia, furono trovate due siringhe e due stagnole dì eroina. Una era stata consumata, l’altra no. Fu evidente che il “compagno di viaggio” si prese paura, non si iniettò la dose e come spesso accade, se la filò. Questa la conclusione degli inquirenti.

Il mio amico venne trovato riverso a terra poco distante dal telefono che non riuscì a raggiungere per chiedere soccorso.

Ho avuto un grande maestro di fotografia, ma è limitativo definire così la persona.

Fù un artista eccellente, mi prese per mano insegnandomi la difficile disciplina della stampa fine art e l’arte della Visionarietà. Abbiamo trascorso molti anni assieme camminando carponi in campi spruzzati di fiori  umidi di rugiada e nebbia. Eravamo folli e selvatici.

Assieme salimmo su astronavi di cristallo attraversando galassie polverose dove le stelle erano vicine come i desideri esauditi ai bimbi buoni  il mattino di Natale.

Io lo amavo per come si può amare una persona che disinteressatamente offre il suo sapere alchemico , le sue infinite conoscenze, per aiutare un amico a divenire, quando avrà  compiuto il giusto percorso, un maestro a sua volta.

Di una cosa però non ero a conoscenza, il mio precettore come molti menti illuminate, era, mancante di qualche Venerdì ( la scienza  ufficiale li definisce “psicopatici”) e un brutto giorno udì  la voce di sua madre implorarlo di liberarla dal demonio. Lui lo fece. La liberò con 56 colpi di lama e finì in un manicomio criminale.

 

Queste storie appartengono alla mia Vita, sono le pietre che assieme ad altre l’hanno costruita.

 

La mia infanzia è stata  sommariamente felice, amavo giocare come tutti i miei coetanei  ma  sognavo come sognano pochi.

W. Shakespeare  dice  che " Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni".

L’età della scuola presentò da subito la difficoltà nel  voler perseguire un indole artistica che in casa era interpretata come “la strada per l’insuccesso”, ovvero:  “come occuparsi di questioni non sostanziali e divenire un fallito in piena regola”.

Ecco perché oggi do molta importanza alla didattica in ambito artistico, combattendo quanti parlano, ma a mio parere ,vaneggiano di questioni estetiche senza insegnare la technè.

Per certo la nuova riforma scolastica non aiuta il mio pensiero favorendo “ questi oratori del nulla astratto” queste nuove “materie” che paiono Koan zen scritti da saggi ubriachi sotto un albero di plastica nel giardino dell’Ikea.

Un amico che sta conducendo la sua personale battaglia contro un male che spesso lascia poche speranze mi ha insegnato a “vivere appieno ogni secondo delle  nostre giornate.

Un amico che sta conducendo la sua personale battaglia contro un male che spesso lascia poche speranze mi ha insegnato “ a non farmi mettere i piedi sulla testa da chi per volontà di potere, denaro o carriera prova a usarti. La vita è sacra e questo vale per tutti, credenti come agnostici.

Quando comincia, come nel mio caso una nuova avventura, quando il dottore ti propone due alternative : una cura che per certo è piuttosto dura in alternativa ad un aspettativa di altri dieci anni di vita in scemar di forze e facoltà, fai una scelta ancora una volta “di pancia”.

 

Scegli di essere te stesso sempre e comunque. Scegli la libertà e la Vita  al di là di schieramenti e alleanze, le stesse che rendono ai miei occhi ridicolo l’amico che fa il ciambellano di corte, servo di un “ potere da supermercato”.

Amico sciocco che ti accontenti di pochi denari  e della “seggiolina” dalla quale impartire tristi direttive, reciti male quando interpreti l’amico di tutti.

 

Scegli di essere te stesso sempre e comunque e dici “vaffanculo” a chi, incattivito  per non essere riuscito ad esser ciò che in cuor suo sognava va raccontando in giro che il tuo successo è stato agevolato dal potere economico della famiglia che ti ha mantenuto.

Peccato che proprio questa famiglia, non così abbiente come da parole tinte nell’invidia, famiglia della piccola borghesia (madre insegnante alle medie e padre ingegnere)  abbia remato contro le mie istanze artistiche, consigliandomi scelte professionali più concrete.

“Potresti fare l’ingegnere, o se proprio ami la creatività l’architetto, ma non il pittore perché quella è la strada dei morti di fame”.

 

Scegli di essere te stesso, sempre e comunque e te ne fotti di chi ti definisce ingestibile, presuntuoso ed egocentrico o semplicemente “testa di cazzo”.

Scegli di essere te stesso sempre e comunque “costi quel che costi”, perché sei riuscito a coronare il tuo sogno.

 

Da quarantotto anni vivo così: di pancia e di cuore…altri invece "di culo,potere&portafoglio"!


 

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7 Comments

  • utente anonimo

    03/10/2009 - 13:41

    Beh, dopo un post così mi dispiace davvero – da amante della fotografia e povero praticante, da scettico materialista seguace degli Angeli – di non poter partecipare al Corso, vivendo a Milano.

    Arimondi.

    Reply to comment
  • albertoterrile

    03/10/2009 - 14:54

    Appena rubo un pulmino Wolkswagen lo ridipingo e ci giro l’italia facendo corsi itineranti…il mio base è stato battezzato quest’anno per durata IL NEVERENDING CORSO…

    Ciao

    at

    Reply to comment
  • utente anonimo

    03/10/2009 - 16:36

    Magari! :-)

    Reply to comment
  • suryamukhi

    07/10/2009 - 13:52

    Caro Coach,

    non sono una presenza costante sul tuo blog, ma ogni volta che entro e mi soffermo a leggere resto sempre ammaliata dalle tue parole e da ciò che racconti…ed ogni volta di più mi chiarisco il perchè sia così bello, interessante e costruttivo assistere e frequentare i tuoi corsi…e così quasi impossibile non rimanere affascinati da quello che trasmetti e diffondi.

    E sì, quando ti vedrò passare col tuo pulmino Wolkswagen stile “Famiglia Bradford” ci salirò sopra e spero faccia una fermata o meglio una sosta a La Spezia, così finalmente potrò seguire un corso senza fare centinaia di chilometri!

    Un abbraccio cosmico

    M

    Reply to comment
  • albertoterrile

    08/10/2009 - 12:46

    Vedi, sto scoprendo che una vita, indubbiamente ricca, dove la ricchezza è spesso data dal valore di ciò che si è perso, colpisce molto di più di quella di certi personaggi che di superficie fanno trionfo. Certo se fosse stata più piana oggi avrei un viso più rilassato, meno segnato, ma visto che le mie sembianze non vanno in televisione,sui giornali o al cine…che mi frega?
    L’ultima avventura è tosta, ieri mattina son  dovuto correre in ospedale per un casino insorto…eppure, anche questo ora è divenuto parte del flusso….come dovermi fare l’iniezione ogni venerdì alle 22…il convivere con nausea (ora sò cosa prova una donna gravida) cefalee bestiali…queste cose m’accompagnano nell’oggi, mi fanno sentire la corporeità, visto che dell’irrapresentabilità dell’Angelo feci virtù.
    Sono fatto di terra, di carne e di visceri. Mangio piscio e cago e  come tutti mi ammalo….e imparo anche da questo stato.
    Oggi sono felice, ho fatto le mie cose, mi duole la testa, ma chi non ha qualche magagna? Preparo il corso, la mostra allievi…tiro pugni al mac che non s’accende….sono vivo, respiro e NON DELIRO….forse….

    Reply to comment
  • utente anonimo

    16/10/2009 - 10:19

    Grande post, impressionante. Le tue parole mi toccano e mi incoraggiano (come sai ho cambiato da poco lavoro e colleghi). Grazie anche per essere venuto alla mostra dei Clash e aver sopportato e supportato il mio tributo. Alla prossima, e ancora grazie per quello che scrivi e che fai.
    Franco Zaio 

    Reply to comment
  • albertoterrile

    16/10/2009 - 15:57

    Pavese l’ho mancato sempre e non per mio volere…i clash ce l’ho fatta, fatalità ..proprio in un periodo di LOTTA….particolare perchè per la salute, ma sempre di lotta.
    Ogni cosa trova il suo posto…con la pazienza!
    Grazie a te. frank!
    ciao
    at

    Reply to comment

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Cara Virginia, sono felice di averti laureato l'al Cara Virginia,
sono felice di averti laureato l'altra mattina.
La tesi sull'intima malinconia l'ho intesa come un piccolo reportage dell' Anima.
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