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Varie

Posted on 15/07/2008 at 08:47 by Alberto Terrile / 15 Comments

DI UN COMUNE SENTIRE
(due uomini,senza barca…per non dir del cane)

Quando abbandoni la città per entrare in natura, quando i palazzi a ventiquattro e più appartamenti cedono il testimone a singole case, inizi un viaggio a ritroso, vedi sfilare uno ad uno i tuoi problemi che lentamente sfumano, come vagoni in curva, prima di una galleria.
La vita col suo fardello spesso inghiotte le speranze e le percezioni più nitide. L’uomo animato dalla brama d’essere e d’avere, nutre il cancro che lo divora.

Abbandonare la città, non significa gettar la spugna.
Abbandonare anche solo per un po’ la città innalza lo spirito, di chi è pronto a leggere “il senso del vivere”.

Lontani dal parchimetro a monete, dalle obliteratrici senza più inchiostro e dagli ipermercati.
Lontani dai centri commerciali di vetro e cemento .
Lontani da quel sé che crediamo sia la nostra essenza potremo scoprire d’essere  non solo dei contenitori di desideri inappagati, ma degli esseri umani che ancora vibrano quando s’alza il vento.

Disteso in un campo di camomilla, noncurante di attori,architetti di partito e soubrette che attraccano le loro vite in porticcioli alla moda, consumando in una cena lo stipendio mensile di una famiglia mi dico: – Abbandonare la città, non significa gettar la spugna.
Abbandonare anche solo per un po’ la città innalza lo spirito, di chi è pronto a leggere “il senso del vivere”.

Grazie a Massimo Ferrando che mi ha permesso di fotografare,pensare e vivere alcuni giorni, riparato dai suoi alberi e dalle sue pietre.

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15 Comments

  • utente anonimo

    15/07/2008 - 13:42

    Però dopo un po’ di meraviglia e stupore spirituale io mi rompo terribilmente le palle. Rimedio con passeggiate, leggendo e dormendo. Sono anche allergico a graminacee e polvere. Meglio il mare (potendoselo permettere). Vorrei anche sfatare la leggenda che in campagna si è più buoni perchè meno stressati. Gli stronzi sono stronzi anche in campagna: non sono biodegradabili :-)

    Franco Z.

    Reply to comment
  • irazoqui

    15/07/2008 - 14:51

    bellissimo tutto. in particolare il campo di camomilla.

    Reply to comment
  • albertoterrile

    15/07/2008 - 16:54

    Mare,caldo e pressione bassa mi rendono insofferente…creme,salvagenti,madri paranoiche,bimbi che vogliono il gelato…padri sclerati per il parcheggio con ora disco….NO WAY…sono un mezzo ligure che volta le spalle al mare…

    Non ho la barca come molta nuova sinistra nè la vorrei…non ho la moto per scorciare sull’aurelia il traffico… e L’aurelia è l’aurelia…RIEN A FAIRE!!

    Reply to comment
  • albertoterrile

    15/07/2008 - 20:36

    Concordo con Franco sugli stronzi, i ladri ed i furboni. L’ambiente può pacificare, ma non REDIME….certa gente resta tale in qualunque teatrino la si piazzi…

    Resta il fatto che su di me, la natura “VERDE” porti pacificazione….

    Mio padre che soffriva d’allergia da fieno ad esempio non potrebbe sottoscrivere il mio dire!

    Reply to comment
  • utente anonimo

    16/07/2008 - 12:36

    Sai Alberto tu hai una marcia in più in campagna: la fotografia, l’apprezzamento estetico. Uno specchio e un prato, e crei una cosa bella, bellissima.

    Sottoscrivo comunque per Aurelia, moto, spiagge isteriche. Ma io sono monferrino, e sono un tipo da “Genova per noi” di Paolo Conte. Forse proprio per questo apprezzo Genova e la Liguria più di tanti genovesi e liguri, pur facendomi un po’ di nervoso et cetera.

    Reply to comment
  • irazoqui

    16/07/2008 - 17:40

    cavoli, anch’io sono un mezzo ligure che volta -spessissimo- le spalle al mare.

    e guardo verso il materno monferrato. (molare, cassinelle, morbello)

    Reply to comment
  • albertoterrile

    16/07/2008 - 18:17

    ….non a caso Aurelio…hai scritto del verde… dall’amazzonia al basilico in un vaso.

    Guardare dentro un vaso una pianticella,entrando piano piano in lei con lo sguardo, accorciando la distanza sino a quando la vista non sfoca e si comincia a guardare con l’olfatto.

    I miei allievi quando dico queste cose…mi canzonano col classico :- Ma cosa ti sei fumato?

    Nulla….è che sento e penso così al di là di tutto.

    Reply to comment
  • irazoqui

    18/07/2008 - 18:42

    ehi ..ehi…ferma…calma!!!!!

    io NON sono aurelio valesi. io sono irazoqui. aurelio valesi è il poeta a cui il blog è dedicato.

    il valesi che scrive del baxeicò non adopera nemmeno la macchina da scrivere, altro che pc. usa la penna e fogli su cui imprime la sua scrittura minutissima.

    io di valesi sono un ammiratore. meglio: io e molestine: di valesi siamo amatori e divulgatori. ma non siamo, ahinoi, lui.

    Reply to comment
  • albertoterrile

    20/07/2008 - 15:25

    …prendo nota e continuo ad interagire….irazoqui…nessun problema!!!

    buona domenica

    Reply to comment
  • irazoqui

    20/07/2008 - 20:20

    sì, una discreta domenica: sul terrazzo di una casa tra molare e cassinelle, con vista sui boschi di madonna delle rocche. e poi a camminare sulla stradina -ormai fattasi sentiero- che porta da borgo peruzzi a campale.

    Reply to comment
  • utente anonimo

    21/07/2008 - 06:29

    ….sentieri…bella alternativa alle code sull’autostrada e sull’aurelia!

    Reply to comment
  • irazoqui

    21/07/2008 - 10:33

    penso spesso a quando le notre superstrade ed autostrade torneranno ad essere sentieri, magari appena appena tracciati. la strada che ho percorso ieri era uno sterrato molto frequentato e “camminato” fino a 30 anni fa. Ora è un sentierino. Per l’asfalto, ovviamente, ci vuole più tempo. Benjamin scriveva: “amo le macerie, non per le macerie ma per il sentiero che le attraversa”

    Reply to comment
  • irazoqui

    21/07/2008 - 10:34

    nella foto vedo una bottiglia di “spuna primavera”. o mi sbaglio?

    Reply to comment
  • albertoterrile

    21/07/2008 - 11:52

    In realtà è una minerale piccola con olio extravegine proveniente da Cortona dentro….in Italia da sempre c’è tradizione nel portarsi dietro cose necessarie….i libri,la musica….e perchè no, l’olio….non viaggio con generi deperibili a breve scadenza…formaggi,insaccati…..

    Concordo con Benjamin per il sentiero, non per l’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica…la fotografia analogica la vedo, per come la tratto,sempre pezzo unico non replicabile….ho una mia posizione che spesso enuncio a lezione…..

    Reply to comment
  • royboulevard

    23/07/2008 - 16:58

    abbandonare la città sotto le stesse nuvole per sentire il vento libero dalle finestre

    Reply to comment

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albertoterrile

Sono una “macchina sensibile”, il mio carburante sono le emozioni. Amo rendere visibile l’invisibile.

ALBER( t )O Se faccio un gioco e metto tra par ALBER( t )O 

Se faccio un gioco e metto tra parentesi la T divengo un albero
La T è l'iniziale del mio cognome, Terrile, di ascendenze austriache "...che viene dalla Terra".

Nel 1997, nel mio labor of love sull'Appennino , decisi di mettere in pagina il mio pensiero sugli alberi realizzando questa immagine nel bosco adiacente casa.
La stessa estate con la complicità di Susanna realizzai la mia "visionaria" rielaborazione del concetto di nascita e discendenza.

In mezzo, attraverso e dentro di me il ricordo di antiche parole...
«Vedi qualche cosa?» Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano» ( 1 )



( 1 ) 
Marco 8,22-26
Gesù guarisce un cieco
Mr 10:46-53; Gv 9:1-11
22 Giunsero a Betsaida; fu condotto a Gesù un cieco, e lo pregarono che lo toccasse. 23 Egli, preso il cieco per la mano, lo condusse fuori dal villaggio; gli sputò sugli occhi, pose le mani su di lui, e gli domandò: «Vedi qualche cosa?» 24 Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano». 25 Poi Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi; ed egli guardò e fu guarito e vedeva ogni cosa chiaramente. 26 Gesù lo rimandò a casa sua e gli disse: «Non entrare neppure nel villaggio».

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Reiterati favori, consigli a 360 gradi, spalla su cui poggiare il capo, confidenze, riverenze ( spesse volte rivolte ad ottenere qualcosa) hanno UCCISO LA MIA PAZIENZA.

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Scrivete/chiedete/postate di meno e vivete/sbagliate di più!

Cheers!

#albertoterrile #albertoterrilefineartphotography #ilsensodellamisura #bussaprimadientrare #chiedipermesso #nonrompeteicoglioni #silence #pause #chissasearriva
NON LE VOGLIO SAPERE Soffro chiuso e limitato d NON LE VOGLIO SAPERE

Soffro chiuso e limitato da questo tempo epocale, soffro senza la mia vera camera oscura, quella attuale sta come le uova di lompo al caviale.

Ogni progetto è rallentato dalle incombenze/doveri famigliari/scolastici e dalle limitazioni imposte a me come a tutti.

Mi faccio delle domande...

Devo commuovermi come un anziano contemplando la luce che entra in un vecchio mobile in un attimo in cui il sole accenna un saluto?

Debbo liberare un sospiro mentre passa quella bellezza che non è possibile neppur sfiorare con i pensieri ?

Non debbo dispiacermi perchè questi pensieri negativi fanno poi ammalare o comunque star male ?

Tutti hanno le risposte per tutto ma io, non le voglio sapere !


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