Laboratori empatici, Prendersi cura
PRENDERSI CURA / LO STRANO CONCETTO DI ALICE
Marco I. era “immenso”.
Assieme abbiamo trascinato tutti in una ALICE da Carroll che lui riscriveva e io fotografavo.
Era la persona che dava il LA a ogni sessione, un vero leader. Tutti lo seguivano contribuendo con il loro “tocco speciale”
Laura ( Dalla Dea) che li ha sempre seguiti e me li presentò faceva i “convegni”, momenti di assemblea nei quali “i ragazzi terribili” (così li chiamavamo) stendevano le loro sensazioni e si mettevano in discussione per costruire spunti narrativi.
Perchè la scena della pozione ( Alice nel libro di L Carroll diventava altissima o piccolissima ) veniva ripetuta spessissimo da Marco?
Perchè stava raccontando dall’alto della sua “neuroatipicità” la sua storia fatta di terapie e farmaci!
“Cadeva in un torpore come fosse morto ma poi resuscitava sempre. “
Quando morì per davvero, se ne andò via anche una parte di me.
IMMENSO 

Immagini tratte dal laboratorio a cuore aperto de LO STRANO CONCETTO DI ALICE 2009/2012
Le prime tre immagini sono di Ilaria Caprifoglio
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