Varie
La fotografia ieri e oggi
“Il Dr. Schweitzer è stato fotografato da W. Eugene Smith nel 1954 utilizzando la fioca luce della lampada a petrolio e quella di un lampo con lampadina vacublitz, schermato con un fazzoletto e rivolto verso il pavimento.”
Una volta pubblicare una fotografia era una piccola conquista, dovevi rivolgerti alle riviste che ti indirizzavano al loro photoeditor e presentarti col tuo portfolio sotto il braccio. Le stampe dovevano essere accurate e montate con un passepartout che permettesse loro di “respirare”. Potevi raccogliere il lavoro di 3 o 4 anni di fotografia in un grappolo di 10/20 immagini che raccontassero il tuo “microcosmo” da presentare con il groppo in gola e un rivolo di sudore nella speranza di piacere. Ricordo quando mi guardarono a Vogue bollando le mie immagini con l’etichetta di “bianconero da ex comunista incazzato”. Negli anni sono stato definito gotico, malinconico e cinematografico, nordico…ma quella dell’ex comunista incazzato credo sia stata la peggiore forma di bocciatura. Poco male, la cosa importante era farsi le ossa, non fermarsi alle prime porte chiuse in faccia e continuare a credere nel proprio sogno di divenire un autore con la “a maiuscola”.
Oggi con internet non esiste più un filtro, una selezione. Tutti sono autori “homemade”, tutti hanno un album di foto in rete e pubblicano senza lasciare alle immagini il tempo di sedimentare, impedendo quello sguardo critico e retrospettivo che ci faceva capire dove stavamo andando. Siamo in un momento di transizione e di passaggio per la fotografia . Ci vorrà ancora del tempo per capire che direzioni sta prendendo la fotografia contemporanea, nel bene come nel male.
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