Varie
Con Paolo
Io e Paolo abbiamo trascorso molto tempo assieme. Finita l’incombenza dei compiti ci gustavamo la meritata licenza di “GIOCO”. Era la fine degli anni sessanta, Milano venne scossa dalla strage di Piazza Fontana ma noi eravamo piccoli le nostre scorribande avevano come teatro la strada e talvolta i giardinetti. Per quelli come noi fu ben più importante lo choch petrolifero del 73 che per un anno ci regalò le domeniche d’austerity. Che pacchia, persino i figli dei genitori più apprensivi potevano scorrazzare in bicicletta nelle tre corsie di Corso Europa senza il rischio di essere travolti dalle auto . C’era il divieto totale di circolazione per i veicoli a motore.
Con Paolo praticavamo il tiro con la fionda. Tirammo giù un bel po’ di vetri, ovviamente evitando il nostro quartiere, con intelligenza si operava in trasferta. In comune avevamo anche la passione per il fuoco, i petardi e quanto potesse produrre fiamme e fumo. Un giorno decidemmo di fabbricarci delle molotov utilizzando delle bottigliette mignon di liquore. Per svuotarle sperimentammo l’ebbrezza alcolica ma la finalità era ben altra: riempirle con la benzina. L’opera vide a conclusione la riconversione delle stringhe da scarpe in miccia.
Partimmo sorridenti per scegliere un luogo adatto per il nostro esperimento. Il muro laterale della chiesa non distante dal campetto di calcio sembrava perfetto. Lì non arrivavano sguardi adulti. Scavalcammo la rete armati di una scatola di fiammiferi pregustando il dolce sapore dell’eversione .
Non avevamo calcolato che le bottigliette mignon hanno un vetro assai duro. Guardammo con tristezza le nostre piccole molotov cadere intatte al suolo mentre le micce si spegnevano miseramente al suolo. Provammo un’altra volta con maggiore forza poi i nostri sguardi si strinsero in silenzio. Quello, lo ricordo bene, fu uno dei nostri rientri verso casa col capo basso.
Paolo F ( 1961-1994) nei giorni della chemioterapia e me nel 1982 a casa sua.
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