Varie
La storia vera di un nano rotto e abbandonato
Oggi in molti (sociologi, filosofi e altri avventurieri della parola tra i quali certi cantanti) descrivono i tempi attuali come fragili , superficiali, orfani di spiritualità , votati ad una pratica egoistica ed onanista del vivere.
Come un dettaglio di un quadro di J Bosch che raffigura una coppia in una sfera trasparente, si vive dentro una bolla incapaci di comunicare con l’altro,concentrati sul proprio piccolo microcosmo che si fonda su famiglia e amici e il resto….beh, il resto si fotta secondo l’assunto “dopo di me il diluvio.
Troppi sono concentrati solo sui benesseri materiali, sul potere e sullo spot che illumina le loro vite. Non esisterebbero certi programmi dove pur di avere una visibilità si urla,sgomita,bestemmia e si scopa davanti alle telecamere. Al confronto di questi soggetti/oggetti che poi verranno per una stagione stra pagati da discoteche per attrarre come fa la merda con le mosche, la figura di un porno attore diviene classicità canoviana.
Oggi il mondo è “usa e getta”
Ciò che è vecchio si butta.
Ciò che è rotto si butta.
Tutto (o quasi) si può ricomprare o sostituire.
Stamane mi sono commosso e questo debbo imputarlo in parte alla mia sensibilità esacerbata spolverata come un dolce casalingo da una forma di esaurimento nervoso nello scorgere un nano di platica con la testa rotta gettato in un aiuola. Ho guardato quel giocattolo con compassione. Non mi interessa scoprire il colpevole, il bimbo che s’è disfatto del gioco o la mamma che lo ha scaraventato via. Detesto quando qualsiasi cosa viene consegnata all’inutilità e all’oblio. Non sono Oscar Wilde che per giustificare il volto stanco disse:-Non ho chiuso occhio stanotte perché ho vegliato un fiore colto sapendo che sarebbe morto….però credo di avere una mia forma di sensibilità che cerco, con i limiti d’ogni essere umano di esercitare nella vita di tutti i giorni.
Ho raccolto quel nano adagiandolo sotto il mio albero d’amarene.Aspetterò la Primavera perché su quel giocattolo, complice il vento, nevichino piccoli petali bianchi.
NB: La foto senza alcuna pretesa creativa mostra il luogo dove ho portato quel giocattolo rotto.
One Comment
utente anonimo
bel post, albe, ti sono vicino.
klaus