Varie
Fuochi solo per gli occhi
Nascosto ai più, lontano da tutto e tutti, pubblico due cose….e poi ritorno tra i boschi, la neve ed il silenzio!!!Grazie a Cristina e alla sua linea telefonica appaio in rete!!!
Testimonianze e Visioni del nostro tempo
Paradossale questa realtà economica. In edicola esce una collana di libelli di Hachette che propone all’occhio delle masse l’opera dei fotografi della prestigiosa agenzia Magnum. Paradossale perché, se penso ad Erwitt (in edicola questa settimana) e all’intensità del suo bianconero,so che in questo momento storico è assolutamente impropobabile creare i volumi che solo una sapiente stampa fine art sa offrire.La caratteristica della proposta del mercato nei confronti dell’utente è la garanzia del risultato abbinata alla velocità e facilità nel conseguimento dello stesso. Già da parecchi anni le carte multicontrasto si erano ritagliate una grossa fetta d’utenza: una proposta del mercato per azzerare le nostre capacità di ottenere il massimo dalle nostre stampe realizzate su carte baritate a contrasto fisso. Le carte come la Multigrade, con i loro filtri e la possibilità di avere infinite sottogradazioni, sono per mè come quegli elettrodomestici che cucinano e predigeriscono per noi i cibi. Se mi danno dei limiti posso provare a superarli ma se le soluzioni sono illimitate? Le istruzioni di certi prodotti non sono dei dogmi. Ho sempre detto agli estimatori delle mie stampe bianconero di provare ad esporre una carta del 4 parzialmente, solo per i neri ed i primi timidi grigi e poi operare una solarizzazione parziale delle alte luci….e vedere cosa accade. Gli incarnati diverranno setati come se la carta fosse morbida (1 o 2 ) ma i contrasti saranno come scolpiti nella roccia, netti, con neri intensi . Ovviamente questa tecnica che da oltre 15 anni adopero, che ho trovato da solo, nel senso che è stato il conseguente sviluppo di un pensiero in camera oscura, richiede tanto esercizio, pazienza e costanza. In camera oscura, pur nel disordine, si danza una sinfonia di gesti che sono conseguenza l’uno dell’altro.E’ una sorta di rituale magico rivolto all’ottenimento della buona immagine. Qualora queste parole vi toccassero al punto da insinuar in voi il desiderio di “provare” a lavorare a questo genere di rappresentazioni sappiate che entrerete in un mondo oramai definibile come “Vintage”. L’ AGFA già da anni ci ha lasciati ed io rimpiango la RECORD RAPID, ma oggi anche ILFORD ha pensato di abbandonare il mercato. La FORTE carta ungherese ha chiuso anche lei i battenti da poche settimane. Parlavo di paradosso, proprio nelle prime righe perché questi esempi di visione lucida, questi autori serviranno forse a stimolare qualcuno quando si troverà a programmare l’ennesimo viaggio, ricordandogli che esiste un punto di vista che stà realmente in quel rettangolo che vediamo nel nostro mirino, che esiste, o esisteva un mondo anche senza l’ausilio dello strumento taglierina di Photoshop. Senza le carte baritate, schiavi di photolab che stamperanno i vostri bianconeri frutto di un veloce tocco di mouse alla voce “Elimina saturazione”. Sarà come se il rovere nel quale il vostro distillato andrà a invecchiare formandosi nel corpo venisse sostituito con un asettico metallo….così sterile, quasi una superfice specchiante pronta a restituirci l’espressione sgomenta di chi vorrebbe ancora vivere la magia della trasformazione alchemica, della fotografia ai Sali d’argento. Benvenuti nell’olimpo dell’efficienza, nel mondo asettico delle tecnologie pulite che inquinano lo stesso l’ambiente e intasano i nostri cervelli di comandi che senza corrente e batterie divengono inutili….
E’ nevicato sull’Appennino, e non sò sciare, ma sono in grado di guardare le cose e anche di vederle, sia con la macchina fotografica che senza. La luce del mattino filtra tra i rami e dà volume all’opera del grande creatore……con Photoshop o con una robusta dose di LSD il manto potrà anche divenir viola….ma a mè piace così com’ è …..semplicemente bianco eventualmente …..mezzo stop sopra, mezzo stop sotto….
Buon Anno ragazzi!!!
Il tempo trascorre, regalando esperienza e sottraendo giorni alla vita. Ascolto la televisione, l’ascolto perché dedicarle due sensi (vista e udito ) mi pare già troppo. L’eco è di tragedie: il sisma che ha devastato l’Asia, la conta dei morti per camorra, Bin Laden che rilascia proclami e giustifica le spese della sua crociata contro l’occidente corrotto. Ho disgusto per tanto di ciò che l’uomo riesce a produrre, ma dire “produrre” è come una bestemmia che attraversa la mente proprio mentre ti stanno assolvendo dopo una confessione. Come ogni fine d’anno oltre agli oroscopi si fa la conta dei morti, quelli illustri (attori,scrittori e politici) e quelli senza un nome che riecheggia mediaticamente (ma non per questo, si può parlare di gente senza storia). Forse certi bambini spazzati dal fango, che sono divenuti fisicamente le architravi di una grande cattedrale di morte, avrebbero col loro silenzio, molto più da insegnarci, mentre ci preoccupiamo per il rincaro delle lenticchie sulla tavola del capodanno. Ho sentito voci di persone preoccupate per la sorte dei loro bungalow sulle spiagge che odorano di pestilenze e di decessi, persone (ma hanno diritto d’esser nominate con questo pronome?) che hanno impostato la loro esistenza sul “qui e adesso” e sul fatto che oltre a loro, dopo di loro nulla ha importanza alcuna. L’umanità è anche questa , così disumana da far arrossire persino un assassino reo confesso. Sto invecchiando e metto a fuoco uno per uno i miei sogni da fanciullo che si debbono confrontare con l’immoralità profonda e connaturata di una maggioranza, purtroppo non così silenziosa. Oggi è normale che il broker vada a recitare contrito alle esequie del babbo del suo cliente, perché deve mostrarsi umano e curare il suo profitto. Certo è facile puntare l’indice verso le mancanze altrui e dimenticarsi delle proprie. Personalmente so d’essere un concentrato di paure e fobie. Sono stato un allievo modello alle dipendenze dei vizi che divengono poi una schiavitù fisica oltre che morale. Ho servito cause che poi si sono rivelate completamente inutili. Poi e con questo non voglio insegnar niente a nessuno, ho capito d’esser tanto piccolo, pieno di guasti di fabbricazione e di altri che mi son guadagnato come medaglie al valore dell’esistenza. Ho imparato ad apprezzare quanti avevano da insegnarmi anche se non vestivano i panni del dottore, del maestro o del guru di turno. Ho capito che il mio saper vedere le cose in modo differente (la fotografia) non poteva esser l’unico perno del mio essere e ho fatto un’esame di coscienza che non avrà termine che con la mia esistenza qui su questa terra che anche io spesso calpesto anziché attraversare. Forte di tutte le mie debolezze che mi fanno sentire terribilmente umano provo a dirigere la mia zattera verso una direzione che non sia solo l’”avere”. Spesso mi scoraggio perché offrendomi oggi nella totale sincerità vengo adoperato da menti più smaliziate nel gioco del profitto, ma queste ad oggi sono le regole del passatempo dell’umanità. Per alcuni sono da ammirare, per altri sono e sarò solo un piccolo idiota. Sono come sono…se riesco miglioro, ma non mi adeguo al gioco al massacro della competizione, del presenzialismo tout court….insisto, persisto e mi firmo : Alberto Terrile
Buon anno ragazzi!!!
One Comment
utente anonimo
…leggendo una rivista per fotografi in edicola questo mese con uno speciale tutto dedicato al bianco e nero…ho compreso megli ciò che si intende per fine-art…e,ripensando alle tue parole, mi sono sorpreso di come questo tipo di processo fotografico incontri difficoltà ad essere riconosciuto come forma artistica in generale(al pari di un quadro…che non solo è pittura..ma spesso e volentieri è arte). Detto ciò ti segnalo la conclusione del commento finale all’articolo che comparava il B/N analogico al digitale…:”quello che invece manca oggi al digitale è proprio la natura stessa del bianco e nero classico:il sapore della fotografia”.
Luca