Varie
Il Quadretto della zia Idin
Quando da bambino i miei genitori mi conducevano a trovare una vecchia zia mi ritrovavo sempre a sognare davanti ad un quadretto che teneva appeso in sala. Raffigurava l’interno di una cucina in legno. Restavo incantato da quella visione. Quante volte col pensiero sono entrato in quella stanza. Quante volte lì ho vissuto momenti di gioia e di calore conviviale. Sul tavolo i bicchieri, un libro sulla panca, la finestra con vista, la mensola con le stoviglie ed il camino acceso con la pentola della zuppa che lenta cuoceva.
Era l’idea del focolare. L’idea della famiglia. La casa perfetta.
La vita prendendosi del tempo mi mostrò quanto io avessi idealizzato certi concetti.
Oggi quel piccolo quadro è appeso sul muro in sala nella casa sui monti. Quando lo guardo ritorno a sedere in quella cucina. Quando lo guardo mi accorgo di non aver mai smesso di sognare.
2 Comments
utente anonimo
curioso, coach, vedo ora questa foto e sto riascoltando roba che a 18 anni mi faceva venire i brividi. me li fa venire ancora… ma in senso un po’ diverso. i versi di g. si sposano col quadro, e con la tua appartenenza emiliana, gli inverni freddi appenninici:
ma è inutile cercare le parole
la pietra antica non emette suono
o parla come il mondo e come il sole
parole troppo grandi per un uomo
la casa è come un punto di memoria
le sue radici danno la saggezza
e proprio questa è forse la risposta
e provi un grande senso di dolcezza.
k. @ Bayern
albertoterrile
G. non rima a caso come molti altri CANTANTI DA AZIENDA…rimare SAGGEZZA con DOLCEZZA è magnifico…..la dolcezza che è propria di un "sentire" le cose, le persone il paesaggio….esteriore come interiore!
:-)