Varie
Opera realizzata ieri e composta da materiali dell1987,1994 e 2008.
Lettera delle estati trascorse
Sono stato invitato a realizzare una lettera per un evento artistico. “Mi sono scritto” e “mi sono detto” in sintonia con quanto Rilke mirabilmente comunicò ad un’amica. Oggi come ieri, traccio segni su questo diario in rete, lo faccio con l’unico spirito, quello di “dirmi” delle cose. Quando realizzo un’opera la condizione è la stessa: mi “parlo” (non addosso, ma dall’ interno verso un esterno che incontra l’Altro per ritornare all’ interno e divenire forse, una porzione di Eterno).
Non cerco attraverso le immagini o le parole forma alcuna d’aiuto.
Non cerco attraverso le immagini o le parole, la condivisione delle mie paure, delle sicurezze o del gioco dei pieni e dei vuoti che alberga nella mia Vita.
Ho scritto pochi giorni fa che “Penso a tutto e penso a niente. Mi accuccio tra lo spazio che c’è tra queste due parole: il tutto e il niente.” Questo spazio contiene tutti ed è contenuto da tutti, infinitamente piccolo o infinitamente grande non fa differenza: questo spazio esiste!
Ho realizzato la mia lettera. S’ intitola “Lettera delle estati trascorse”. Parlo di un luogo e ne mostro fisicamente i fiori e un insetto un tenero omaggio a Junger e Kafka, parlo dell’Amore e mostro due amanti che si baciano.
In quel luogo attraverso il tempo, scrivo: Coppie di amanti bisbigliano in campi di grano, sembra un ritmo nel calare della sera. E’ il ricordo di giovani estati. Oggi quelle stagioni bruciano come ragadi al cuore.
Chi parla dell’Amore sono nuovamente io, lo considero un elemento totalizzante,una splendida energia. Quando un artista crea realmente in realtà “ama”…perchè quando ami non esiste il tempo,non esiste la fame e la sete, puoi rinunciare a tutto, dimenticare l’origine e la famiglia…..sei un energia pura e immensa che prende le misure dell’Universo per confezionare l’abito più bello a quello che comunemente viene chiamato Dio, ma a molti da fastidio la parola Dio, allora perché non chiamarlo semplicemente VERO AMORE?
L’artista vero per me equivale a un mistico e come tale conduce un certo tipo di esistenza.
Lo si incontra raramente in giro e magari lo si confonde con un peccatore, un artigiano e un uomo semplice. Il mistico è tutte queste cose e altro ancora, non uno stolto che emana luce .
"Ho visto esseri che chiedevano di essere chiamati artisti, assomigliavano a semafori impazziti,avevano solo tre colori: verde arancio e rosso.
Il mistico vede l’intero spettro cromatico, per questo prova paura e talvolta fa paura".
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