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Varie

Posted on 23/12/2008 at 22:28 by Alberto Terrile / 3 Comments

POTREMO

"Il Natale non è più quello di un tempo:  oggi è solo un reiterato rituale tessuto d’ipocrisia che ha le fondamenta in regali spesso inutili."

Possiamo guastarlo con il nostro umore o la solitudine.
Siamo noi che  decretiamo la tonalità delle cose.
Soffriamo molto.
Chi ci ha protetto,  voleva possederci.
Chi ci ha amato,  ci ha usato.

Possiamo provare a vivere lontani dal teatro che è fuori e dentro di noi.
Oltre le gioie e i dolori, al di là  dei rapporti conquistati e perduti nell’amicizia e nella famiglia.

Saremo capaci di arrivare sino alla siepe del ribes spruzzata dalla neve.
Potremo limitarci ad osservarla pensando a niente.
Riusciremo a Vedere tralasciando  per un attimo l’abitudine a guardare.

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3 Comments

  • utente anonimo

    24/12/2008 - 23:46

    Come le squame di un pesce, da raschiare via con il coltello per guardarle schizzare e incollarsi tenacemente, resistere.

    Siamo piccoli piccoli e volatili e inutili, schegge incontrollate con sentimenti inamidati e parafrasi umorali che diventano liquidi vischiosi.

    Coliamo impacciati, scaviamo la sabbia e appesi a fili sottili come capelli ci assicuriamo ai rami di una stella per sentirci parte di un cosmo che sa fare a meno di noi.

    Sprofondiamo con occhi acidi nell’abisso di ciò che non siamo.

    Reply to comment
  • albertoterrile

    25/12/2008 - 15:59

    IL BUIO OLTRE LA SIEPE

    E in tutto questo “non essere”…. cerchiamo una possibilità d’essere l’invito è…ANDARE …ALLA SIEPE!!!

    PS: il buio oltre la siepe è solamente ciò che è sconosciuto pur essendo vicino no?

    Reply to comment
  • Lerman

    27/12/2008 - 23:58

    A proposito delle cose belle che abbiamo dentro di noi e neppure, a volte, lo sappiamo, voglio farvi conoscere questa storiella che mi è capitata sotto gli occhi proprio in questi giorni.

    Caro Alberto grazie per le immagini e le parole che ci doni. Voglio augurare a te e a tutti coloro che leggono di essere sempre come l’anfora vecchia del racconto.

    LA VECCHIA ANFORA

    Ogni giorno, un contadino portava l’acqua dalla sorgente al villaggio in due grosse anfore che legava sulla groppa dell’asino, che gli trotterellava accanto. Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio, perdeva acqua. L’altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne neppure una goccia.

    L’anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto più che l’anfora nuova non perdeva l’occasione di far notare la sua perfezione: “Non perdo neppure una stilla d’acqua,io!” Un mattino, la vecchia anfora si confidò con il padrone: “Lo sai, sono cosciente dei miei limiti: sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la mia debolezza e le mie ferite.”

    Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all’anfora screpolata e le disse: “Guarda il bordo della strada”: “Ma è bellissimo! Tutto pieno di fiori!”, rispose l’anfora.

    “Hai visto? E tutto questo solo grazie a te – disse il padrone -. Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada. Io ho comperato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada, e senza saperlo e senza volerlo, tu li annaffi ogni giorno”. La vecchia anfora non lo disse mai a nessuno, ma quel giorno si senti morire di gioia.

    Siamo tutti pieni di ferite e di screpolature, ma se lo vogliamo, possiamo fare meraviglie con le nostre imperfezioni…

    .

    Reply to comment

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GIANNI MAROCCOLO (Manciano, 9 maggio 1960) è un GIANNI MAROCCOLO
 
(Manciano, 9 maggio 1960) è un bassista e produttore discografico italiano.
 
Nella sua carriera quarantennale, prevalentemente nel ruolo di bassista, ha suonato e collaborato con svariati artisti del panorama italiano ed internazionale, come produttore artistico e scopritore di talenti.
 
https://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Maroccolo
 
Immagini del 19/05/2016
 
 
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ALESSANDRO HABER Dal mio archivio, Venezia 1994 o ALESSANDRO HABER

Dal mio archivio, Venezia 1994 o 1995…non ricordo bene ma non sempre annoto le cose e la pellicola non è soggetta ai metadati…funzionava così una volta…
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In bio trovate il link per vedere foto e filmati d In bio trovate il link per vedere foto e filmati della giornata di cui racconto…

AL DI LA' DELLA CATTEDRA
 
 
Nel 2009 scrissi questo testo in cui esplicitavo alcune mie idee didattiche.
Feci parecchi workshop in natura tenendo fede a quanto avevo scritto, parola per parola.
 
Una volta passato all'insegnamento istituzionale ho mantenuto l'atteggiamento di chi , inclusivo per eccellenza, cercava il dialogo con la classe e i singoli componenti per capire chi aveva innanzi.
 
Con circa 120 studenti l'anno non è semplice ricordare i nomi sia italiani che stranieri ma faccio del mio meglio.
 
Ieri esercitandoci a fermare il movimento abbiamo lanciato per aria vestiti e ho chiesto " a proposito del punto di visuale" di sdraiarsi tutti per terra per fotografare dal basso verso l'alto ciò che accadeva in una maestosa cattedrale formata da un salice.
 
Ho chiesto e non ho ordinato, sono stato il primo a sdraiarmi per saggiare il terreno e mostrare come avrebbero dovuto fare...
 
In questo post ho messo l quindi volutamente e foto dei GONG in un prato perchè anche a loro penso quando lavoro così, in modalità anarchica e di totale improvvisazione.
 
Non posso dimenticare la gioia d'aver trascorso con la band in formazione originale ( alla chitarra anche Steve Hillage) una bella giornata estiva di parecchi anni fa...pertanto chiudo la cosa con tre foto del loro leader Daevid Allen
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ESAMI …NO PANIC🙏PLEASE! #albertoterrile #esam ESAMI …NO PANIC🙏PLEASE!
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IERI Ieri, con la classe del triennio, dovev IERI
 
 
 
Ieri, con la classe del triennio, dovevamo fotografare in esterno ma un temporale improvviso cambiò il nostro piano...
 
Poesia, la leggerezza del sorriso d'insegnante e un filo di contemplazione , portarono in fondo al corridoio la nostra piccola esercitazione...

Ha posato Valentina Malagugini

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