Varie
Andres Serrano Selfportrait
Piss Christ artist Andres Serrano has a show up through early October at Yvon Lambert in New York and Paris of 67 large-scale photographs of feces.
….SERRANO "VA A CAGARE!!!"
..E SERRANO… CAGA FUORI DAL VASO
Non è un problema di estetica.
E’un problema di contenuti e di supervalutazione degli stessi.
Se Piero Manzoni fu il primo con uno spirito quasi dadaista il 12 agosto del 1961 alla
Galleria Pescetto di Albisola Marina, presentò per la prima volta in pubblico le scatolette di Merda d’Artista ("contenuto netto gr.30, conservata al naturale, prodotta ed inscatolata nel maggio 1961"). Il prezzo fissato dall’artista per le 90 confezioni (rigorosamente numerate) corrispondeva al valore corrente dell’oro.Prima di lui, un vero dadaista Duchamp espose un orinatoio battezzandolo fontana,operando lo scollamento tra significato e significante.
Se il fotografo Irving Penn finì a fotografare la sua spazzatura con la perizia dello Still life…e vi assicuro non sono tra le sue cose più belle, oggi Serrano cosa crede d’aver fatto?
Famoso per le sue foto di morti oggi Serrano presenta questa sua ultima declinazione.
L’associazione tra analità e opera d’arte (e tra oro e feci) è poi un tema ricorrente della letteratura psicanalitica.
Serrano pare venda a 10.000 € o 10.000$ le sue foto di merda.
Avete capito cosa intendo significare quando a lezione, durante conferenze , ai miei workshop dico che OGGI IL SISTEMA DELL’ARTE E’ UN SISTEMA DI MERDA?
N:B Partecipai con un mio trittico di Angeli a Corpi liberi una rassegna nel 2003 a castel Arquato in provincia di Piacenza ecco la lista degli artisti presenti:
Alberto Allegri, Francesco Arena, Connie Bellantonio, Lorenzo Biggi, Corrado Bonomi, Patrizia Buldrini, Carmine Calvanese, Marina Edith Calvo, Daniela Carati, Casaluce-Geiger, Guido Castagnoli, Eleonora Chiesa, Clearco – Paolo T., Claudio Costa, Mario Cresci, Matilde Domestico, Theo Gallino, Mauro Ghiglione, Tea Giobbio, Robert Gligorov, Marco Grassi, Rebecca Horn, Allan Kaprow, Margherita Loewy, Christian Martinelli, Jonathan Meese, Klaus Karl Mehrkens, Johannes Dario Molinari, Paola Mongelli, Sergio Muratore e Jenny Costa, Patrizia Nuvolari, Angelo Pretolani, David Reimondo, Antenore Rovesti, Andres Serrano, Nicholas Sinclair, Alberto Terrile, Vittorio Valente, Bill Viola, Luigi Viola, Roberto Zizzo
6 Comments
utente anonimo
Piss Christ :
l’opera mi ha incuriosito.
era analizzata in un librone di arte significante niente male che comprai 2 anni fa.
l’opera, con tutta l’analisi dello studioso scrivente, alla fine aveva un suo grande perchè.
selfportrait:
si spinge troppo in la.
se prima la figura di cristo ‘nobilitava’ l’opera, con lo stravolgimento dei significati facendo tremare i seguaci del crocifisso di fronte a cotanto insulto, qui non si avverte alcuna tensione drammatica, ironica, provocante o che dir si voglia.
e se mi viene di non guardare non ditemi che l’autore ha centrato l’obiettivo.
albertoterrile
Concordo pienamente.Non affondo Serrano tout court!
Già che c’era poteva farla in ODORAMA distribuendo cartoncini da sfregare innanzi ad ogni immagine al fine di coglier la fragranza….John Waters fece un film in odorama con Divine…rammento…e le cose che si strofinavano avevano i peggiori odori, spesso d’origine corporea!
albertoterrile
Come sempre, mi faccio elettronico portavoce di Giorgio L.
Eccolo:
Caro Alberto, continuando la conversazione su Serrano ed approfondendo l’argomento, penso che siamo di fronte ad uno sviluppo involutivo della ricerca svolta dall’Autore. Si è sempre cimentato in argomenti scioccanti, “tabù” (religione, pornografia, morte etc.) che rappresentano una sua visione tragica della vita. Anche se ho visto in TV una sua intervista e mi sembrava tutt’altro che tragico ma soddisfatto di come andavano gli affari. Restiamo all’arte. Anche il Piss-Christ ,che in un intervento sul blog l’amico definisce insulto alla religione, ritengo debba invece essere visto come una sottolineatura forte e sicuramente sgradevole del lato umano della natura del Cristo. Alla morte, è noto, gli sfinteri si rilasciano. Estremo momento della fisicità di Cristo. Così come le indagini sui cadaveri ci hanno obbligato a rifare i conti con la presenza e la realtà della morte, un tempo vissuta come inevitabile momento della vita ed oggi il più possibile rimossa, anestetizzata, allontanata dalla nostra vita e dalla nostra esperienza. Come non si partorisce più in casa, così non si muore più in casa, ma all’ospedale o all’ospizio, luoghi deputati al transito. Viceversa, la cacca. La cacca non è tragica, è giocosa, incuriosisce i bimbi, è vitale, ci si scherza, (quante barzellette su chi la pesta etc.), è un topos letterario, anche l’arcadico poeta Abate Innocenzo Frugoni scrisse un divertente sonetto dedicato “ad un magnifico stronzo visto a caso per istrada” (ricordo di averlo letto almeo trent’anni fa, ma non ho il testo, anzi, se qualcuno potesse procurarlo…) di cui ricordo alcuni versi che cito a memoria e che dicono pressapoco “tu stronzo piramidal stai qui ritto in piè, sublime stampo del cul che ti cacò.” Ovviamente, era uno scherzo letterario e la modesta fama del poeta, amico del Metastasio e del Da Ponte, non è certo legata a questo scritto. Mi sovverrebbe qualche altro esempio, ma ho il Giorgio Baffo su un piano alto della libreria e non ho voglia di prendere la scala. Sicuramente la letteratura sulla cacca, se sottoposta ad un’attenta ricerca, ritengo sia copiosa. Oppure è il grido di estremo orgoglio, che esprime sinteticamente il proprio stato d’animo: “merde !”
Tuttavia l’operazione di Serrano mi puzza. Ma di furbizia e di calo di ispirazione a meno che, visto che c’è stato chi ha sborsato belle somme per acquistare le immagini, il nostro Autore voglia prendere per il culo la gente, tanto per restare in argomento..
Giorgio.
utente anonimo
grazie per le citazioni: dimostrano che un argomento può essere trattato con classe oppure no.
‘l’insulto alla religione’ è solo uno dei passaggi nella lettura dell’opera (e forse quello che mi colpisce meno ).
insomma, concordo pienamente con quel che dici, soprattutto che l’operazione di serrano ‘puzza’.
enrico (avevo dimenticato la firma)
albertoterrile
A volte, a costo di apparire troppo autoreferente, scomodo la mia esperienza personale nel campo dell’Arte.
I miei Angeli hanno interessato una marea di persone, sono pubblicati in rete e conosciuti da tante persone, famose come no. Di me si parla raramente su riviste d’Arte, le gallerie non mi collezionano ne vendono.
Il mio lavoro nel segno dell’Angelo è in copia unica, non lo vendo. L’ho iniziato su un supporto che non è più prodotto, una carta ai sali d’argento dell’Agfa che da tre anni è scomparsa. Proprio a seguito della mostra nell’ambito del festival della scienza, sono stato contattato da alcune persone che chiedevano il prezzo e la possibilità di acquistare alcuni di questi Angeli.
La risposta è sempre la stessa:- il lavoro non è in vendita.
Non credo di essere un autore che lascerà un segno profondo nell’arte, di fatto ho un attività espositiva che comincia nel 1985 e da allora non ho mai smesso, ma se dovesse esistere un segreto circa il mio “fare” potrei dire una sola cosa.
Le immagini che realizzo e che espongo non sono nate per la vendita, per il mercato dell’arte, sono nate perchè dovevano uscire allo scoperto.
Mi guadagno da vivere producendo immagini per copertine di dischi, libri,pubblicità.Sempre per arrivare a fine mese insegno e tengo dei workshop.
Non è una forma di snobismo la mia. E’ l’unico mezzo che ho per fare liberamente Arte.
Ho lavorato con un ‘unica galleria, nel 98 a Milano, non mi trovai bene, mi fregò dei soldi. Scoprii che maggiorava il prezzo dei miei libri venduti per corrispondenza.
Lo scorso anno un’amica mi attaccò per uno scritto pubblicato sul mio blog in cui dicevo che quando l’ispirazione chiama occorre mollare tutto per seguirla.
Lei pensava che fosse il delirio di uno che aspetta di sentir “la voce che lo chiama” per correre dietro all’immaginazione, trascorrendo il resto del tempo a oziare cullandomi nella misantropia celeste d’artista. Niente di tutto ciò. Intendevo dire che SE SI STA FUORI DEL MERCATO DELL’ARTE, DELLE GALLERIE SI PUO CREARE QUANDO E’ IL GIUSTO MOMENTO… NON SI CREA PERCHE’ C’E’ LA MOSTRA DA FARE A GENNAIO….PERCHE’ SE ME LE FAI GROSSE SI VENDONO MEGLIO….io ho fatto questa scelta….ma come precisato, non trascorro le mie giornate aspettando che “l’immaginazione mi venga a trovare” ….lavoro come tutti, dalle 8 alle 14 ore al giorno, guadagno il necessario…. per esser CREATIVAMENTE LIBERO E NON PUZZARE COME OGGI PUZZA SERRANO!
albertoterrile
Per completezza d’informazione traduco l’articolo apparso sul n. 17 (settembre-ottobre) della rivista Connaisance des Arts – Photo. “Le nuove nature morte corporali di Andres Serrano (segue fotografia ; piccola riproduzione dell’ originale C-print 223,5 x 182,9 cm). Ogni nuova esposizione di Andres Serrano è fonte di controversia. Di fronte al lavoro del fotografo americano, pare che non vi siano che due reazioni possibili: o voi amate il suo realismo affascinante prodotto dall’incontro violento di un lavoro plastico con un soggetto duro; oppure trovate che le sue fotografie tendono al kitsch e si disperdono in una provocazione (qui ho un problema interpretativo: dèrisoire. Lo traduco con risibile o derisoria ?). Considerandosi come un autore di quadri e artista d’atelier, Andres Serrano torna alla natura morta corporale con la sua serie Shit (da $ 24.000 a $ 52.000). Già, nel 1987, aveva lavorato sui fluidi corporali nelle sue serie Immersions e Bodily Fluids. L’artista allora cercava di captare la luce emessa dal sangue, lo sperma o l’urina. Così, in fotografie di grande formato, e con inquadrature sempre più strette, l’artista (rècidive) si ripropone con escrementi d’animali o suoi propri. Shit apparirà sicuramente come una nuova provocazione. Ma Shit s’inserisce pure in una continuità di lavori che investigano il tema del “residuo”, ciò che dimora al di fuori del corpo, senza domicilio. Andres Serrano sembra, ancora una volta, mettere in crisi la nozione di morale dicendoci che, alla fine, ciò che resta, immancabilmente, è il nostro corpo biologico”. (Articolo siglato G.C.) Mostra a Parigi presso la Galerie Yvon Lambert.fino al 16 ottobre.