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Varie

Posted on 04/09/2007 at 13:39 by Alberto Terrile / 6 Comments

Foto: © Alberto Terrile 2006

L’essenza è semplicità

Negli ultimi tempi mi sono trovato spesso a rispondere durante le lezioni o in workshop sulla fotografia creativa da dove provengano le mie immagini, come le costruisco ed altro ancora. Mi collego al post precedente per portare avanti un discorso: spesso l’essenza delle cose alberga nella semplicità delle rappresentazioni.
I primi piani di “Persona” di Bergman, vedibili in rete (vedi commenti del mio post su BERGMAN) grazie a Matteo http://svuotamenti.splinder.com/  o gli sguardi di Sergio Leone nella trilogia del dollaro sono molto più esaustivi di mille parole/immagini.
La semplicità oggi fa paura, siamo abituati al ridondante, all’accumulo di informazioni e di questo i nostri hard disk sono un po’ lo specchio.
La comunicazione efficace è quella semplice, quella dei bambini piccoli di un tempo, che attingevano agli elementi costitutivi del linguaggio, prima di sommergerlo e sovrascriverlo di ulteriori informazioni.
Tempo fa fotografai un concerto col Cannone di Paganini.  Lo strumento unito all’abilità del musicista produceva un immagine dall’aura molto forte, troppo forse. Osservando mi domandavo dove finiva l’una e dove iniziava l’altra…era un tripudio della rappresentazione e il rischio di fare un immagine barocca, nel senso più retorico dell’affermazione era in agguato.
Scattai l’intero concerto, ma alla fine preferii un’immagine semplice….il legno del grande Paganini impugnato con   la semplicità e la naturalezza, di colui che al termine di una sonata riceve l’applauso del pubblico entusiasta.

Oggi celebriamo tutto,celebriamo troppo….e spesso diamo valore a cose inutili.


L’immagine che scattai oggi  pubblicizza la rassegna MUSICA RICERCATA dell’Ensemble IL FALCONE, di seguito alcune informazioni.

Martedì 11 settembre prenderà avvio la settima edizione di MUSICA RICERCATA.

*Martedì 11 settembre ore 20.30
Palazzo Tursi, via Garibaldi – Salone di rappresentanza

**Ensemble il Falcone
Elena Bertuzzi, soprano

*"I Rolli delli musici"
Gli Intermedi della Pellegrina*

*Musiche di /Giulio Caccini, Luca Marenzio, Antonio Archilei, Cristoforo Malvezzi, Emilio de’ Cavalieri, Giovanni De’ Bardi, Simone Molinaro, Michelangelo Rossi/*
*
Il 18 aprile del 1589 Cristina di Lorena, futura moglie di Ferdinando Medici, in viaggio per Firenze viene ospitata in quello che veniva considerato il più prestigioso dei Palazzi dei "rolli", Palazzo Doria all’Acquasola. Le cronache dell’epoca descrivono dettagliatamente i preparativi dei festeggiamenti che impegnarono il Senato per parecchio tempo. Ogni momento della permanenza di Cristina Lorena e delle numerose personalità che la accompagnavano, era scandito da una manifestazione artistica. La ricchezza della vita musicale genovese tra Cinquecento e Seicento è testimoniata altresì dall’attività di diversi musicisti genovesi, operanti a Genova e ospitati presso le massime corti italiane ed europee, tra i quali Simone Molinaro (musico presso la Cappella Ducale) e Michelangelo Rossi. Il programma del concerto presenta composizioni vocali e strumentali contenute nella raccolta di Intermedi et Concerti, composti per le nozze della Lorena
*
Prima del concerto si terrà un incontro sull’argomento con la prof. M. Rosa Moretti

*Fabrizio H. Cipriani Davide Monti, violino
Guido De Vecchi, viola
Maurizio Less, viola da gamba e violone
Marcello Scandelli, violoncello
Paola Cialdella, clavicembalo
Fabio Accurso, tiorba, liuto e chitarra
*
info: ensemble@ilfalcone.com
**www.ilfalcone.com*

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6 Comments

  • respiromare

    04/09/2007 - 12:50

    Bravo Albert. D’accordissimo.

    Reply to comment
  • utente anonimo

    04/09/2007 - 16:26

    Non posso far altro che concordare con il tuo pensiero . Mi fa piacere ritrovare le tue immagini e parole ,ne sentivo un pò la mancanza .

    MP

    Reply to comment
  • utente anonimo

    05/09/2007 - 17:25

    Conosco questo Blog soltanto da pochissimi giorni, purtroppo…ma è già diventato un un piacevolissimo rito, per me, visitarlo anche quotidianamente, per poter apprezzare ciò che di nuovo può riportare, o per ripercorrere le sue tappe più lontane nel tempo. E quasi sempre, l’emozione che mi pervade, attraverso l’apprezzamento delle immagini e dei pensieri “espressi”, è un misto, tra uno stupore che è equiparabile a quello di un bimbo che si trova a conoscere un oggetto mai visto prima e il piacere, al tempo stesso, di trovare rievocate certe emozioni e sensazioni, e condivisi alcuni modi di pensare, che credo corrispondere a quelli che sono i miei da sempre…

    Grazie…

    Reply to comment
  • utente anonimo

    06/09/2007 - 15:34

    Cara Anonima tu…anonimo son pure io ,ma Alberto l’ho conosciuto bene tanti anni fà.il suo blog è un piccolo spazio per coloro che credono ancora come lui che esistano spazi da dedicare all’immaginazione, l’immaginazione che non è mai stata al potere.Alberto è un mix di filosofia psichedelica fine 60 con dentro strani insert legati a certi mistici,forse S Francesco è il più vicino visto che in natura si rinnova e avverte maggiormente il Divino. Il tutto filtrato attraverso gli anni della formazione quegli anni 80 che lo hanno visto tra i primi punk…seppur vestito a modo suo.

    Sono contento che sia attivo ed entusiasta come e forse più dei tempi nei quali l’ho conosciuto….anni furibondi di sesso droga e rock’n roll.

    Se oggi attira tanti giovani da quel che si legge deve essere anche perchè non ha tradito quel suo spirito ribelle e pieno di fantasia.

    Lo chiamavamo Zanardi per il naso che allora risaltava di più visto che era magrissimo,agitatissimo,una macchina di parole difficile da sedare!

    Reply to comment
  • utente anonimo

    07/09/2007 - 17:14

    Caro Anonimo…sono qui per dirTi che mi ha resa felicissima trovare il Tuo pensiero per me…così felice da farmi pentire di non essere stata capace di lasciare il mio primo “commento” già dieci giorni fa, per una sorta di “pudore” che per indole spesso non riesco a contrastare, rapportandomi con gli altri…in questo caso, molto più che in altri della mia vita passata. Lo chiamo pudore, ma forse è stato solo timore di non “essere all’altezza” di manifestare il giusto apprezzamento per ciò che Alberto Terrile riesce ad esprimere con le immagini e le parole, attraverso la sua creatività e sensibilità, per il suo modo di essere che, come Tu dicevi, gli permette di attirare anche i giovani di quest’epoca…e di nutrire gli affetti e le amicizie…ed i valori in cui crede: mi emozionano, i suoi diari, ma anche le espressioni di stima ed affetto che le persone lasciano per lui in questo spazio.Ti sono grata anche per aver voluto simpaticamente descrivere per me la figura di Alberto Terrile “ventenne”…. Un pò Ti invidio, lo sai?

    A presto!

    Reply to comment
  • albertoterrile

    09/09/2007 - 10:15

    ….la parola pudore compare parecchie volte nei commenti. Io mi metto a nudo perchè desidero ammettere cio che sono e chi mi conosce o ha conosciuto ricorda certe cose, io provo a raccontarle tutte, gli anni della formazione, la scuola, gli eccessi,le cadute e le risurrezioni….mi conforta molto il fatto che la gente si ritrovi in quel che dico perchè sono stato a lungo un isolato….punk dentro ma fuori vestito diverso, junkie con l’aspetto del fanciullo boccoli e occhi azzurri, mistico mancato…..con l’amico che t’accusa e dice :- Credi in Cristo? Un rivoluzionario come te?

    Non ho mai vestito i panni di nessuno, nel senso di tendenze o atteggiamenti e oggi mi sento dire talvolta che “un artista”….beh Alberto perchè non metti i calzoni neri ed una bella camicia bianca alle mostre?

    Mi considero oggi più che mai uno che NON SI SCHIERA PROPRIO CON NESSUNO…..e rispondo di tutto in prima persona…

    un abbraccio di cuore agli anonimi come ai noti!

    Reply to comment

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albertoterrile

Sono una “macchina sensibile”, il mio carburante sono le emozioni. Amo rendere visibile l’invisibile.

ALBER( t )O Se faccio un gioco e metto tra par ALBER( t )O 

Se faccio un gioco e metto tra parentesi la T divengo un albero
La T è l'iniziale del mio cognome, Terrile, di ascendenze austriache "...che viene dalla Terra".

Nel 1997, nel mio labor of love sull'Appennino , decisi di mettere in pagina il mio pensiero sugli alberi realizzando questa immagine nel bosco adiacente casa.
La stessa estate con la complicità di Susanna realizzai la mia "visionaria" rielaborazione del concetto di nascita e discendenza.

In mezzo, attraverso e dentro di me il ricordo di antiche parole...
«Vedi qualche cosa?» Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano» ( 1 )



( 1 ) 
Marco 8,22-26
Gesù guarisce un cieco
Mr 10:46-53; Gv 9:1-11
22 Giunsero a Betsaida; fu condotto a Gesù un cieco, e lo pregarono che lo toccasse. 23 Egli, preso il cieco per la mano, lo condusse fuori dal villaggio; gli sputò sugli occhi, pose le mani su di lui, e gli domandò: «Vedi qualche cosa?» 24 Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano». 25 Poi Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi; ed egli guardò e fu guarito e vedeva ogni cosa chiaramente. 26 Gesù lo rimandò a casa sua e gli disse: «Non entrare neppure nel villaggio».

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#memoria #memoriafotografica #memoriafotografia #albertoterrile #madre #mother #mutter #addisabeba #addisababaethiopia #sun #sunglasses
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Reiterati favori, consigli a 360 gradi, spalla su cui poggiare il capo, confidenze, riverenze ( spesse volte rivolte ad ottenere qualcosa) hanno UCCISO LA MIA PAZIENZA.

Se la pazienza è la chiave per entrare in paradiso, so che andrò sicuramente all’inferno, con entrata facilitata.

Scrivete/chiedete/postate di meno e vivete/sbagliate di più!

Cheers!

#albertoterrile #albertoterrilefineartphotography #ilsensodellamisura #bussaprimadientrare #chiedipermesso #nonrompeteicoglioni #silence #pause #chissasearriva
NON LE VOGLIO SAPERE Soffro chiuso e limitato d NON LE VOGLIO SAPERE

Soffro chiuso e limitato da questo tempo epocale, soffro senza la mia vera camera oscura, quella attuale sta come le uova di lompo al caviale.

Ogni progetto è rallentato dalle incombenze/doveri famigliari/scolastici e dalle limitazioni imposte a me come a tutti.

Mi faccio delle domande...

Devo commuovermi come un anziano contemplando la luce che entra in un vecchio mobile in un attimo in cui il sole accenna un saluto?

Debbo liberare un sospiro mentre passa quella bellezza che non è possibile neppur sfiorare con i pensieri ?

Non debbo dispiacermi perchè questi pensieri negativi fanno poi ammalare o comunque star male ?

Tutti hanno le risposte per tutto ma io, non le voglio sapere !


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Mi montai la Rb67 sul cavalletto, sviluppai la notte gli scatti, e stampai. Era diverso...

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