Varie
Foto: © Alberto Terrile
Ieri ho scoperto da una mail che sei andata via d’improvviso…..c’eravamo visti al festival di poesia poche sere fa, ascoltavamo frammenti di Burroughs Kerouac e Ginsberg. Con Roberto eravate ritornati da Venezia, ci siamo sorrisi come sempre e guardati con lo sguardo di coloro che condividono le stesse cose nel lavoro, nella salute, nella vita di tutti i giorni.
Ricordo quando ci siamo conosciuti…..mi dicesti : – Tu sei Terrile vero? Allora sappi che hai chiesto la mia testa!!! Sono Paola Grassi!
Tempo prima infatti mi ero lamentato per lo scontorno (analogico) di una mia immagine per un manifesto….e come da copione esternai in maniera "guascona" il mio disappunto dicendo che a certi grafici andrebbe tagliata la testa….
Rimasi imbarazzato nel trovarmi innanzi questa ragazzetta (mia coetanea all’incirca) che mi sorrideva e guardava dritto al fondo degli occhi per osservare la mia reazione.
Touchè!
La schiettezza di Paola e il suo modo di porsi gettarono le fondamenta per l’amicizia e la reciproca stima.
La frequentazione venne rafforzata dal suo legame d’amore (suggellato dalla nascita di un bel bimbo) e professionale con un mio amico di vecchia data: Roberto Rossini.
Ogni tanto, molto di rado, passavo dallo studio HARTA DESIGN che lei e Roberto avevano aperto….il tempo per due parole….sempre di fretta …poi la corsa all’autobus verso il laboratorio o la casa.
Ieri un lampo è penetrato nella stanza dove stavo lavorando.
Non riesco a prendere le misure della vita come della morte…..è un ritmo naturale che fatico ad accettare.
Voglio ricordarti con una foto….felice di divenire mamma….intenta a volare in alto a pochi metri dallo studio dove hai condiviso tutto con le calze a righe che avevi addosso che ti ricordavano tanto PIPPI CALZELUNGHE….
3 Comments
respiromare
Ma cazzo! Un bacio a Paola ed al suo nuovo mondo.
gioeco
.
Mi domando spesso perchè l’amore ci regali così tanta immensità.
Forse per togliercela, così, come se fosse niente, proprio come acqua sotto il ponte.
Mi domando anche da dove nasca la profonda capacità del dolore di non contenersi dando luogo alla rassegnazione, allo sconforto che è solito tramutarsi in solitudine interiore.
Sempre e solo tante domande, mai, mai nessuna risposta o, forse sì, forse una.
L’ennesima domanda pronta a colmare il vuoto di risposte. Tutto questo mentre, giorno dopo giorno, diventi testimone impotente di una vita che si spegne e che ha contribuito a costruire, costruirti, a pensare, anche a te stesso.
Cordial-mente
Giovanni
willa
“Quando cadrà la pioggia tornerò” di Takuji Ichikawa
Ho letto questo libro, ieri…. tutto in un giorno.
Spiega che quando le persone muoiono vanno a vivere su un pianeta che si chiama “Archivio”…. finché tu le tieni nel cuore, loro continuano a vivere lì……
E’ un libro molto bello….
Ecco, le tue foto la terranno nei ricordi e quindi viva, se fossi suo figlio vorrei questa foto, a grandezza naturale, così in bn, in casa….. e se fossi lei, sarei orgogliosa di aver lasciato questa immagine di me, così serena, così viva!
Will