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Varie

Posted on 11/05/2007 at 14:56 by Alberto Terrile / 8 Comments


Foto: © Alberto Terrile 2004

VOLGENDO LO SGUARDO

Guardo la vita di tutti i giorni e vedo che  si prepara la festa delle elezioni. In giro è tutto un invito da destra a manca tra cocktails e riunioni più o meno ufficiali. Vedo studenti svogliati che non sopportano professori più svogliati di loro. La sera attendo l’autobus di fronte alla stazione, mentre dei sudamericani ubriachi iniziano una rissa e rapidi volano pugni in faccia ….la ragazza ucraina più in là siede su una panchina e con gli occhi velati spiega a chi è dall’altro capo del telefono che è normale che gli uomini facciano complimenti e guardino le altre donne…..
Carla è tornata a casa dopo l’ennesimo soggiorno alle isole, ma si è sentita male di nuovo e quindi è finita  nuovamente in neurologia. Mi dice che quando è fuori dall’ospedale, inserita nella vita “nostra”, vede che ci sono un sacco di persone “non normali” che però girano liberamente………….

Volgendo verso l’esterno l’ occhio interiore potremo ridere delle assurdità della vita di tutti i giorni con i suoi riti,le sue dinamiche, le sue controfigure che nevrotiche saltellano avanti e indietro perché desiderose di  potere,denaro,fama, sesso.
Per me è più opportuno allora serrare le palpebre per tornare a   vedere e sentire come si sta laggiù in fondo, dove regna la pace e il silenzio. Gli abissi dell’anima sono preferibili alle vette del mondo umano.

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8 Comments

  • suryamukhi

    11/05/2007 - 21:42

    Nel mondo d’oggi pochi sanno volgere lo sguardo verso l’interno per andare a scoprire cosa c’è

    Ogni giorno, a causa del lavoro che svolgo per guadagnare lo stipendio, vedo e respiro quella superficialità, quella disperata ricerca di fama, denaro e successo di cui parli.

    Oggi ho persino letto che qualcuno in America si sta adoperando per mettere il copyright sullo Yoga.

    Come si può cercare ovunque il modo di fare soldi e di raggiungere fama e successo? Anche con la ricerca spirituale, perchè questo è lo yoga?!

    Chiudo gli occhi e vado a cercare quella pace e quel silenzio che si trovano là dove dici tu, Alberto.

    Reply to comment
  • gioeco

    12/05/2007 - 04:38

    Ammetto di guardarmi spesso dentro e di praticare la paura delle vertigini causate dalla subdorazione delle mie potenzialità.

    Tuttavia…

    Non posso rinunciare a fissare il mondo che sta fuori di me.

    Tant’è che su di una panchina ci finisco fin troppo spesso – un giorno forse ci dormirò pure – ma non sempre e solo quando mi percepisco depresso.

    Da tempo ho scoperto essere i miei battiti di ciglia tanti piccoli scatti di una macchina fotografica intenta a raccogliere sguardi, sensazioni che scopro sovente indelebili e mai avrò la fortuna di dimenticare.

    E troppo spesso oramai mi sto accorgendo che stanno cominciando ad intasare le vie della mia memoria. Memoria che gradirei essere presa da altro.

    Forse questo mio problema ha avuto inizio con l’esigenza di capire gli altri od anche per sfatare la paura, il mio personale terrore di essere di troppo o di costringere le persone ad un rapporto di amicizia non voluto più di tanto e, così facendo, mi sono ritrovato a fare mie percezioni che, ancora oggi mi rendono uomo indeciso.

    Cordial-mente

    Giòeco

    N.B: Ammetto di essere un uomo faticoso per gli altri.

    Reply to comment
  • utente anonimo

    14/05/2007 - 08:32

    Spesso chi si conosce o chi ha l’abitudine di guardarsi dentro lo fa per una manifesta incapacita’ ad assimilare silenziosamente il rigetto che la propria pelle da al contatto con il mondo esterno. A volte l’asocialita’ e’ molto piu’ affascinante degli spettacoli che il mondo ci propone.

    The2D

    Reply to comment
  • utente anonimo

    14/05/2007 - 10:45

    Avrà sui cinquant anni

    e campa di espedienti

    tenendo sotto scacco

    quelli che chiama i “suoi clienti”

    Fa spesso il giro delle chiese

    e s’inginocchia ad un confessionale

    per confessare ad un prete

    il proprio atto di dolore

    Nei gruppi di auto-aiuto

    ci va per ascoltare

    i cazzi della gente

    che li porta a stare male

    Durante le riunioni

    parla poco di se stesso

    e giustifica i silenzi

    con il fatto che è depresso

    Con il fatto che è depresso

    si è messo sotto cura

    di un pusher marocchino

    che ogni giorno gli procura

    la dose quotidiana

    che possa far tacere

    le voci nella testa

    e quel vuoto dentro il cuore

    la dose quotidiana

    che possa far tacere

    quelle voci nella testa

    e quel vuoto

    per due ore.

    Ciao it, spero sia tutto a posto. Questa cazzatina non è personale e ogni riferimento a fatti o persone note è puramente casuale.

    VA STAR BEN!! FESTER

    Reply to comment
  • albertoterrile

    14/05/2007 - 16:30

    Caro Fester “tutto ok e sotto controllo,sia nei giorni belli che in quelli dove hai l’impressione che il mondo stia per suicidarsi”……

    Reply to comment
  • utente anonimo

    15/05/2007 - 20:15

    Non ti comprendo forse perchè non ti conosco in profondità. Tu scrivi “Gli abissi dell’anima sono preferibili alle vette del mondo umano.”

    Cerchiamo, vedrai, le troveremo: vette da scalare, alte, dolci, sicure.

    Ciao Alberto.

    Giuliana

    Reply to comment
  • martacrs

    17/05/2007 - 22:35

    ciao,era da un po’ che non passavo..Quando cerchiamo un senso…è difficile trovare risposte. Mah…

    Reply to comment
  • Eth3ri4

    23/05/2007 - 19:07

    essere o non essere…questo è il problema…quante volte siamo più “terrestri”, umani, forti e soprattutto sinceri nella follia più che nella razionalità…guarderei mille e mille volte con quegli occhi il mondo se mi fosse data la possibilità….

    Ps_intanto guardo con questi occhi qui:

    http://www.bloggers.it/Eth3ri4/index.cfm?blogaction=permalink&id=B905CE73-0510-88F0-1B926D0D2F801F42

    Reply to comment

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OGGI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 - QUARTOPIANETA FEST OGGI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 - QUARTOPIANETA FESTIVAL 11 EDIZIONE-INDIFFERENZA
 
LE BOTANISTE 1994
 
 
Quando Alberto mi chiese, mesi fa, un contributo per LA LUNGA STRADA DI PER PAOLO PASOLINI pensai a questo lavoro mai esposto ( quindi inedito) del 1994.
 
In 5 immagini sfilano alcune delle mie influenze/suggestioni : CARAVAGGIO, LA PITTURA BAROCCA, DEREK JARMAN , COCTEAU,PASOLINI.
 
Procedo a braccia larghe nella mia esistenza, perchè desidero portar con me chi mi è caro.
 
Vado avanti con AMORE E ENTUSIASMO.
 
Sono trascorsi 28 anni dagli scatti e mi sembra che tutto sia accaduto da poco, qualche mese fa potrei dire...
 
I fatti cronologici della vita dimostrano l'esatto contrario.
 
Non importa, io sono lì in quell' ALLORA come sono QUI oggi .
 
L'entusiasmo tiene a discapito del peggiore momento storico io possa aver infilato ( proprio come un tunnel ) in 61 anni di vita.
 
Nella mia carriera ho esposto prevalentemente in musei o spazi alternativi rispetto alle classiche "gallerie" ( con cui comunque ho avuto e ho rapporti).
 
Con l'ex ospedale psichiatrico ho un rapporto che comincia nel 1988 .
 
Sempre a Quarto tra il 1994 e il 1997 ho realizzato alcuni pezzi del mio work in progress NEL SEGNO DELL'ANGELO.
 
Spero di vedervi A QUARTO/EX OSPEDALE PSICHIATRICO Via Maggio 4 oggi pomeriggio alle 17...
#albertoterrile #albertoterrilefineartphotography #opening #inauguraziome #quartopianetafestival #quartopianetagenova #lebotaniste
LE BOTANISTE GIOVEDI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 LE BOTANISTE
 
 
GIOVEDI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 all'EX OSPEDALE PSICHIATRICO DI QUARTO IN VIA GIOVANNI MAGGIO 4, PRESENTERO' UN LAVORO INEDITO
 
LE BOTANISTE 1994 Les Aigues Vives, FR
 
 
Allego un breve estratto dal testo che ho scritto per raccontare il lavoro e il clima in cui vide la luce
 
 
"Scompigliati dal Mistral, con le bocche profumate di anice abitavamo una sorta di magico sogno di mezza estate.
Vivevamo tutti nella tenuta sita nella zona di Aigues-Vives, c'erano pittori, danzatori e coreografi, molti musicisti e un fotografo.
Si parlava prevalentemente il Francese e lo Spagnolo.
La masseria viveva un continuo andirivieni di persone, alcuni si portavano appresso la famiglia. C'erano quindi anche parecchi bambini che divennero ben presto soggetto di molte mie fotografie.
Mangiavamo tutti assieme nel patio di Jackie e Angele, ci scambiavamo esperienze e condividevamo progetti lontani anni luce dalla dimensione attuale così sporca di autoreferenza e traghettata ogni dove da internet.
Ognuno manteneva le sue radici culturali e il suo approccio creativo per arricchire l'altro e mai per scavalcarlo.
Ero stato soprannominato "il piccolo italiano". Sempre pronto a documentare fotograficamente persone, luoghi, eventi o a duettare con il mio set d'armoniche e la voce con i musicisti che passavano di là."
( continua)
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Quest'estate ho percorso più volte il tratto di strada che la foto del 2005 mostra.
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La ragazza esiste. Oggi è una donna, una mamma.
La stampella apparteneva a mia zia Elena scomparsa da tempo.

#albertoterrile #albertoterrilefineartphotography #susansontag #ealterbenjamin #riflessionifotografiche #tempo #mutamenti #strada #stampella #2005
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