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DI NUOVO NELLO STUDIO DI LORENZO GARAVENTA
Il cielo è terso, la temperatura è scesa e la luce è bella, condizione ottimale per iniziare il mio lavoro per la fondazione Garaventa. Trasporto nel vecchio studio di Lorenzo dei cavalletti,un fondale e le mie macchine fotografiche. Ritorno oggi nello spazio dove andavo da ragazzino, rivedo le luci e avverto la sua presenza seppur dal 1999 si sia consegnato alla dimensione del non visibile.
Preparo il set assieme a Rossana Gotelli sua allieva di un tempo in attesa che Luisa Caprile che oggi gestisce il suo lascito rientri e comincio a fare i primi scatti di prova. Seguo i volumi e le linee delle sue opere, oggi ho un compito di grande responsabilità, tradurre fotograficamente il suo mondo tridimensionale per consegnarlo alla bidimensione della carta fotografica. Gli artisti d’oggi sono dei “paranoici nichilisti” mi ripeteva, i giovani pensano alla trovata, ai nuovi materiali, nessuno sa più lavorare il marmo sbottava. Oggi mentre inquadravo una testa di fanciullo sapientemente modellata da Lorenzo Garaventa ho capito meglio quanto mi diceva ritrovandovi uno sguardo molto vicino al David di Donatello e accorgendomi mentre m’allontanavo che quell’ovale, poteva ricordare certe teste, reperti archeologici del periodo dell’antica roma. In un attimo mi trovai immerso nelle sue suggestioni, nei corpi delle sue donne, nei suoi cani con i quali andava a caccia, nella luce che dal soffitto scendeva lieve nello studio, quella luce che non ho voluto integrare con fari ed altre diavolerie del mestiere di fotografo.
Cara Luisa, niente luci artificiali, lavorerò in luce naturale, quella che entra nello studio, sarà mia cura con dei cartoni bianchi schiarire le ombre più fonde nel rispetto di quello che Lorenzo faceva…..ho aggiunto.
Sono entrato in studio alle 9,30 e sono uscito alle 19, unica eccezione verso le 13,30….una breve pausa per della bresaola,un po’ di formaggio,del pane con farina di mais e un caffè….
Ad un certo punto mi sono seduto ed ho scattato una foto, la prima della mia vita che mi fermasse in un angolo di quel luogo nel quale sono un po’ cresciuto….poi una volta rientrato a casa l’ho rapportata alle mie sembianze d’alloraCiò che vedo sono delle differenze dettate dal tempo e dalla vita vissuta. L’amore per il visibile invece è immutato e di questo debbo ringraziarmi perché non ho mai tradito quel sogno, un sogno che oggi posso ancora vivere e raccontare.
18 Comments
utente anonimo
E aggiungerei che lo racconti proprio bene!
The2D.
utente anonimo
nessun commento…mi insinuo per dirti che c’è una sorpresa se ti capita di dare un’occhiatina al mio blog…non aggiungo nulla…
Ps-quando hai tempo, vorrei che guardassi il sito di un mio amico, anche lui fotografo per passione…
ti lascio l’indirizzo…www.stefanotoscano.com…
utente anonimo
Ammiro il tuo coraggio.
Ammiro il coraggio di ricordare, quello di rappresentarsi, in un ricordo, in una immagine (ok è il tuo mestiere passione).
Vorrei averlo anche io questo coraggio, ma non riesco a fare pace con ciò che non rappresento.
Ho paura di potermi sentire vulnerabile di non poter piu’ controllare quella intimità che amo/odio contenere poco piu’ in là, nella mia testa, dietro la finestra dei miei occhi.
Mi dispiace che in questo periodo tu stia attraversando problemi fisici.
Spero possa risolversi tutto nel piu’ breve tempo possibile e con la massima guarigione.
Cordialmente
Giòeco
gioeco
Ieri anche io ho dovuto sostenere l’incontro con la mia memoria.
Alla posta, una ex compagna di banco del liceo è apparsa.
Ed io ho dovuto di nuovo fare i conti con un passato che avevo dimenticato perchè “non mi somigliava per niente”. Non raccontava di me come avrei tanto desiserato.
Equilibrio, capacità alla comunicazione insomma stracolmo di personalità.
La stessa personalità che ancora oggi stento a mostrare agli altri forse perchè mi interessa di più trametterla a mio figlio.
Cordialmente
Giovanni ops Giòeco
gioeco
Mi viene in mente non so il perchè
la canzone di Venditti e quella strofa con l’intonazione greve, ad effetto
“compagni di scuola
compagni di niente”
Cordialmente
Giòeco
albertoterrile
Se dovessi trovare un brano italiano che rasenti ciò che sento e sono…non in questo post, ma nel mio percorso adotterei LA NORMA DEL CIELO di Claudio Rocchi….ispirato al Tao ma estremamente vicino al mio balbettio cristiano….
gioeco
Ora rimarrò col dubbio fin quando non riuscirò a fare mio questo brano.
L’altro cofanetto che hai consigliato l’ho già ordinato e lo sto aspettando.
Cordialmente
Giòeco
Markitos
Mentre viaggiavo su un treno diretto ad ovest
Mi sentii assonnato in cerca di un po’ di pace
E feci un sogno che mi rese triste,
riguardo me stesso ed i miei pochi amici
Con gli occhi lucidi guardavo la stanza
Dove i miei amici ed io avevamo trascorso molti pomeriggi
Dove insieme ci riparavamo dalle tempeste,
ridendo e cantando fino alle prime ore della mattina
Vicino alla vecchia stufa a legna dove appoggiavamo i nostri cappelli,
le nostre parole erano dette, le nostre canzoni cantate,
dove non desideravamo niente ed eravamo completamente soddisfatti
parlando e prendendo in giro il mondo fuori
Con i nostri cuori frequentati dal caldo e dal freddo,
non avremmo mai pensato di potere diventare vecchi.
Pensavamo di poter sedere per sempre divertendoci
Ma le possibilità erano di una su un milione.
Così come era semplice distinguere il nero dal bianco,
altrettanto semplice era distinguere il giusto dallo sbagliato.
E le nostre scelte erano poche e non ci sfiorava il pensiero
Che l’unica strada che percorrevamo
potesse mai frantumarsi o dividersi.
Quanti anni sono passati ed andati,
e quante scommesse sono state perse e vinte,
e quante strade sono state prese da tanti amici,
che non ho più rivisto.
Io spero, spero, spero invano,
di potere semplicemente tornare a sederci in quella stanza di nuovo.
Diecimila dollari al cadere del cappello darei volentieri
perché le nostre vite tornassero come quelle di una volta.
(Bob Dylan’s Dream – traduz. da http://www.maggiesfarm.it)
albertoterrile
Dylan……un faro per me !!! Oggi che la sua voce si è consumata è ancora più affascinante …..come le parole che scrive…..
utente anonimo
E pensare che per colpa di f u m o, c r a c k, l s d e roba simile, recentemente Dylan aveva chiesto (o chi per lui) ai propri fan di aiutarlo a ricostruire un periodo da lui stesso totalmente dimenticato.
L’occasione un film tributo alla sua prolifica carriera artistica.
Film documentario che credo sia già uscito.
Ammetto la mia ignoranza.
La prima volta che ho approcciato a Dylan è stato quando Daniele Silvestri si è divertito a citare i modi dissacratori di Dylan presentando la sua prima canzone al festival.
Ossia utilizzando dei cartelli per far leggere le parole che stava cantando in maniera sincronizzata.
Era una tecnica che aveva usato Dylan e l’avevo notata in un vecchio video delle Teche Rai e, quindi subito associata a Daniele Silvestri.
Cordialmente
Giòeco(che scrive castronerie)
albertoterrile
Caro Gioeco il video di Dylan in questione a cui Silvestri si rifà è un pezzo di storia….credo compaia anche Allen Ginsberg il poeta…che incontrai quando ero molto giovane al teatro Alcione….è triste dover dire che spesso molti artisti italiani hanno attinto altrove…non solo suggestioni…Ligabue ad esempio è figlio dell’America dei Credence Clearwater revival come il buon Zucchero paga col suo vocalese a Cocker il debito che Cocker paga a Ray Charles ( che fotografai….sì Ray….non zucchero nè Cocker)….anzi Zucchero paga un altro debito al Battisti più soul e ruvido…nel canto…e poi guarda ai testi di Mogol e Panella….
Un gruppo che fece avanguardia sull’estero furono gli Osanna del grande Danilo Rustici (fratello grande di Corrado e Luca…..tutti musicisti)…si cucivano casacche e tingevano il volto con maschere….fecero da supporto ai timidi primi Genesis di Gabriel….quando il signor Peter ancora non indossava maschere e travestimenti….quanti giovani sanno che gli Osanna hanno ispirato i Genesis per il look….quanti sanno che “Palepoli ” (album indispensabile)precede anni luce l’esondazione di una musica chiamata WORLD MUSIC ???
Ogni tanto sento qualcuno che adora De Andrè.(Fexter ora sò mi maledirai)…che pagò tributo a Brassens e Leonard Cohen per anni…. prese un identità musicale personale solo con Pagani a partire da Creuza de ma… …..perchè se ascoltate Volta la carta da Rimini che è più vecchio scoprirete che assomiglia straordinariamente a Jigs- Paddy Clancey Jigs un traditionals che potete ascoltare nel terzo album di Steeley Span dal titolo Ten Man Mop or Mr Reservoir rides again (oggi lo trovate ristampato a 10 € assieme ai primi due album col titolo The lark in the morning)…..
….mentre fotografavo Peter Vettese dei J Tull Corrado Rustici disse a Peter:- attento perchè lui è un conoscitore di musica notevole e grande amante del progressive….infatti quando nei suoi esileranti racconti sui Tull gli sfuggiva un nome….beh, provvedevo a suggerirlo io….
E’ vero è che amo la musica….mi proposero anche di recensire da ragazzo…feci solo un articolo sui Velvet Underground per una fanzine poi pensai che l’immagine mi interessava di più…. mi accontentai di incontrare musicisti per altri motivi….tipo andar via in Panda con Paul Simonon dei Clash per questioni di sballo e poi una volta divenuto saggio….incontrare i musicisti solo per lavoro….ahhh dovevo lavorare al nuovo Avion Travel…quello su Conte ma sfumarono le cose…temo perchè volevo una cifra troppo alta per i bianco e neri del gruppo….ma la grafica di Mario Convertino non costerà certo poco no????
utente anonimo
Alberto, lo so che tu puoi “resistere” senza la mia presenza… difficilmente si riesce a resistere senza leggerti… ciao
cent
gioeco
Da questi ragionamenti viene fuori soltanto che il futuro è diretta conseguenza del passato.
Bisognerebbe avere solo il tempo di poter approfondire meglio i concetti…
E sarebbe bello se tu Alberto trovassi il modo di condividere la tua cultura musicale.
Stamattina, ore 04:56 mi sento profondamente ignorante.
E questa ignoranza in fatto di musica mi è deleteria e mi fa provare il peso di tutto il tempo che ho perso, che ho sprecato inutilmente.
Cordialmente
Giòeco
albertoterrile
Allora Gioeco riguardo Claudio Rocchi che citavo per il brano LA NORMA DEL CIELO trova i suoi due album essenziali Volo Magico n.1 e Volo Magico n 2….era il bassista degli Stormy Six
http://www.claudiorocchi.com/frame.html
un altro buon link per certe cose di quel periodo lo trovi qui
http://digilander.libero.it/ciao.2001/index.htm
il negozio dove compero da anni ha ora un sito…eccolo
http://www.discoclub65.it/
buona domenica ( è un augurio che poi divenì pure titolo del brano di Antonello Venditti)
:)
albertoterrile
tempo fà citai un gruppo PEARL BEFORE SWINE una creatura di Tom Rapp,avvocato hippy e visionario.
Da conoscere. Tom scrisse un brano meraviglioso che poi venne copiato come tematica da Bernie Taupin (testo) sul quale musicò Elton John….ecco il testo che compare nell album THE USE OF ASHES dei Pearls Before Swine…titolo Rocket Man
“Rocket Man”
By Tom Rapp
My father was a rocket man
He often went to Jupiter or Mercury, to Venus or to Mars
My mother and I would watch the sky
And wonder if a falling star
Was a ship becoming ashes with a rocket man inside
My mother and I
Never went out
Unless the sky was cloudy or the sun was blotted out
Or to escape the pain
We only went out when it rained
My father was a rocket man
He loved the world beyond the world, the sky beyond the sky
And on my mother’s face, as lonely as the world in space
I could read the silent cry
That if my father fell into a star
We must not look upon that star again
My mother and I
Never went out
Unless the sky was cloudy or the sun was blotted out
Or to escape the pain
We only went out when it rained
Tears are often jewel-like
My mother’s went unnoticed by my father, for his jewels were the stars
And in my father’s eyes I knew he had to find
In the sanctity of distance something brighter than a star
One day they told us the sun had flared and taken him inside
My mother and I
Never went out
Unless the sky was cloudy or the sun was blotted out
Or to escape the pain
We only went out when it rained
Sito uff http://www.pbswine.com/
testi pearls qui
http://members.chello.nl/cvanderlely/pearls/disco/lyrics.html
Queste indicazioni musicali per chi ama i miei gusti…Valeria che in genere mi leggi prova Balaklava …..da sentire in momenti di testa persa nelle nubi….Visions of April….siamo alla fine degli anni 60!!!
maudite
Balaklava, un album fantastico…. anche io consiglio vivamente i PBS (a suo tempo vennero consigliati anche a me).
Atmosfere idilliache e morbide; da occhi chiusi e sogni.
Markitos
il video di Dylan qui citato, ovvero “Subterranean Home Stick Blues”, è sicuramente un pezzo di Storia, per lo meno per due motivi: fu il primo videoclip della storia (anche se in realtà nacque come parte di un documentario sul Tour di Dylan a Londra, “Don’t look back”); e poi si può persino considerare la canzone stessa il primo pezzo rap della storia (ascoltare x credere). Insomma, come sempre, Dylan genialmente avanti di decenni su tutto il resto. Ma Dylan grande anche quando volge gli occhi al passato, come nell’ultimo, bellissimo album dal provocatorio titolo “Modern Times”.
albertoterrile
Modern times…lo possiedo,prodotto da Dylan stesso……bello….su di lui nessuno deve convincermi di nulla….mi piace!!!
..da ragazzo trovavano persino somiglianza visto il mio naso e i tanti capelli…….
:)