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Varie

Posted on 22/01/2006 at 12:42 by Alberto Terrile / 5 Comments

Piccolo backstage dall’esercitazione di Nudo nell’ambito del  mio corso DAI SALI D’ARGENTO AI PIXELS

STEPHANIE SAYS

Leggo nei commenti al mio post precedente che Stefania oltre a scoprire un modo di affacciarsi alla fotografia è tornata a sorridere. Che bello, che meraviglia!!! Oggi si parla tanto di comunicazione ma poi in realtà si fa solo immagine,la brutta immagine quella che resta in superficie. Un’auto dalla bella carrozzeria ma col motore imballato e le gomme lisce và poco lontano. Quando ho intrapreso il compito d’insegnare ho scelto di farlo in un modo non propriamente accademico (il bello è che oltre ai corsi liberi insegno pure presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova). Il compito principale, ciò che viene prima della materia, dello specifico,  è il rispetto per l’uditorio e l’amore per chi si ha innanzi. Rispettare chi si  ha di fronte significa  anche seguirlo con lo sguardo, offrire la tua attenzione per la sua attenzione, farlo divertire e dargli il più possibile  di quanto stà cercando. Due mie ore di lezione sono una sorta di performance dove i diaframmi si intrecciano alla vita personale,dove l’estetica del contemporaneo innalza Bergman e affonda le unghie nei luoghi comuni della comunicazione mediatica. E’ un piccolo festival dell’Anarchia che parte con mè attore che rompe il ghiaccio per poi divenire la “vostra festa”, l’esercitazione non è il momento per farsi belli con le conoscenze acquisite, con lo stile che andrà a formarsi giorno per giorno, ma il luogo nel quale conoscersi, guardarsi e confrontarsi assieme. Relazionarsi con l’immagine odierna comporta lo sforzo dell’interazione tra esseri umani che anziché essere aiutata dalle nuove forme di comunicazione spesso confina ognuno in una postazione innanzi lo schermo. Lavorare assieme è un modo per sfondare questo diaframma,questo schermo, questa maschera che teniamo sul volto, lavorare assieme  é correre nelle strade. E’ la stessa differenza tra l’andare in auto (il pensiero è di Manuel Pirsig da LO ZEN E L’ARTE DELLA MANUTENZIONE DELLA MOTOCICLETTA) e in moto. In auto vedi tutto attraverso il vetro come se fossi al cinema, quando sei in moto sei “nella scena”. Due film di riferimento (entrambi li ho rivisti mille volte e me li porterei su un isola) EASY RIDER dove i due percorrono l’america in moto e sono quindi “dentro la scena” nella vita, incarnano la libertà dalle convenzioni,dai pregiudizi del fare, del sentire e del vedere e verranno uccisi dai benpensanti, dal conservatore idiota…..TAXI DRIVER mostra invece Travis che vede lo sporco di NYC attraverso lo schermo del taxi….e diviene un antieroe,uno  psicopatico che attenta al presidente e che tornerà ad uccidere ma non necessariamente un uomo di potere e ci viene mostrato nella scena finale quando vedremo il suo sguardo nello specchietto retrovisore….un “riflesso”, un “piccolo schermo”. Per essere in grado di dare la nostra versione delle cose, per trasfigurare la realtà dobbiamo farne esperienza, dobbiamo uscire e incontrarci. Quando mi hanno detto che facevo dei ritratti intensi…profondi ho risposto che la mia palestra, il mio esercizio era il vivere….l’osservare da dentro le cose…ecco cosa intendo quando invito ad entrare nella scena ad avvicinarsi al soggetto, ecco perché dico che “lo zoom è diseducativo”…tu fermo e la realtà che và e viene, avanti e indietro. Nell’epoca attuale c’è il trionfo del Firewall, lo scudo per tutto così quello che muore sono le emozioni. Nell’epoca attuale c’è paura di “sentire” sia la gioia che il dolore ….siamo anestetizzati, chiusi nelle nostre case, le nostre vite sono  incapsulate dal lavoro dalla brama di potere per prevaricare il vicino di scrivania e il momento liberatorio divengono i reality dove spiare la gente che vive o finge di vivere e offre il corpo allo “spettacolo”

 

 E ciò che è bene, Fedro e ciò che non è bene- dobbiamo chiedere ad altri di dirci queste cose?

 

Se Stefania è tornata a sorridere…beh, che sia la fotografia o la matematica poco importa…questo è il risultato…..questa è la FOTO RIUSCITA….capito???

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5 Comments

  • PlacidaSignora

    22/01/2006 - 20:49

    Certo che lo è la foto più riuscita. E i tuoi allievi sono davvero fortunati.

    :-*

    Reply to comment
  • utente anonimo

    24/01/2006 - 10:47

    mi ritengo un fortunato, si. per il corso, certo, ma anche perchè è chiaro che hai una visione molto “sentita” e strettamente personale della vita, e che non la nascondi. Potevi essere il freddo accademico che snocciola i dati, e invece hai premesso alla prima lezione che questo corso sarebbe stato diverso; e lo stai ampiamente dimostrando.

    Io sto iniziando a crederci solo ora, inizio a carburare in ritardo :)

    però sono motociclista, e capisco al volo la sfumatura di cui parli nella citazione di Pirsig (e che gran gran gran libro…) :)

    Tambu

    Reply to comment
  • albertoterrile

    24/01/2006 - 12:23

    …confesso che mi ero accorto di un iniziale tua diffidenza Tàmbu, inutile andarne a cercar troppo le radici,siamo umani e abbiamo tempi e modi diversi di reazione,poi certe cose ci piacciono,altre nò,altre ci chiedono del tempo, confidenza,simpatia e fiducia vanno conquistate.Immagini se alla seconda lezione avessi ricevuto una standing ovation?Potevo montarmi la testa e impazzire pensando che l’oro che mi cola dalla bocca diviene cibo per anime.Invece nò…parto,poi mi incespico,perdo terreno e lo riprendo,sbando in curva e a volte temo d’offendere qualcuno perchè non possiedo grande controllo di mè.Un tempo nel 1966 il pediatra disse a mia madre….il bambino è ipercinetico,non si concentra,bisogna fare qualcosa…… Son cresciuto con questa incapacità di concentrazione su tutto eccettuato ciò che mi interessa.Mi sono laureato e poi ho detto:-INSEGNAMENTO MAI….roba da Artisti falliti che cercano ricovero a scuola per insegnare ciò che non sanno e non sono riusciti a fare…diciamo che ero e sono una bella testa di cazzo.Detta franchezza la traspongo nel vivere e son più le porte che ho fatto chiudere che aprire per quanto mi concerne,ma quelle apertesi hanno mostrato luoghi e genti sconosciute. Amo i LOSERS, i perdenti,l’antieroe e opero su quel territorio partendo dalle carenze per giungere ai pregi. Mi sono sempre sentito deficitario verso tanto e tanti…poi ho scoperto che questo era un gran combustibile per dare agli altri…se ti senti bravo,fico,geniale sei concentrato solo sul tuo ombelico…lotto day by day col mio egoismo e cerco nuovi approcci alla gente. Il corso và da Dio, vi vedo divertirvi…ho detto aggiungerò due/tre lezioni perchè se nò non riesco a terminare bene questo modulo….bene per esser in pace con la mia coscienza…negli anni ho ex allievi che mi assaltano nei momenti più strani via mail o sms per chiedermi che pellicola usare,come contattare un’agenzia etc etc. Giulio Paolini pochi giorni fà disse che essere Artista è una vocazione…lo credo anche io, la grande differenza è che poi molti di questi Artisti con la vocazione si comportano come molti preti/monaci etc che dovrebbero essere servitori del prossimo e non lo sono…ma come esistono quelli che danno retta così esistono gli artisti/vocazione che guardano ascoltano e aiutano. Poi c’è sempre da imparare da tutti…sono il primo a chieder lumi durante la lezione a chi sà di quella cosa affinchè sia condivisibile con la totalità dell’uditorio.Vulgo voi imparate da mè ed io imparo da voi.Chi si crede in cattedra è un coglione che prima o poi dovrà fare i conti con l’imprevisto, con l’imponderabile, o molto più banalmente con chi sà molto più di lui…

    Reply to comment
  • maudite

    26/01/2006 - 01:06

    E se posso esprimere un parere prettamente personale, sono rimasto molto colpito del tuo approccio questa sera (Tambu). Mi ha decisamente fatto piacere. E’ stato un piacere sentirti chiedere le mie foto (perchè dopo i primi dibattiti su digital/analogico pensavo di esser visto come un “mostro bigotto dell analogico” – in termini scherzosi) da vedere; è stato piacevole aprire una piccola parentesi di vita, di ricordi, di fatti e persone comuni e scoprire quanto cavolo sia piccolo questo mondo.

    Insomma, si vede proprio che ora carburi bene: hai un suono bello pieno e potente. :) E’ un piacere che penso tutti i compagni attenti possano riscontrare e condividere.

    Anche se in ritardo, benvenuto nella fase due del corso ;) Ora, come già citato da altri, effetto spugna e via!

    E Grazie ancora per la chiacchierata stasera. =) Au Revoire

    Reply to comment
  • albertoterrile

    26/01/2006 - 08:55

    …come auspicabile i “duellanti” fanno pace…uniti siete più forti e francamente parlando le vostre spade è meglio le puntiate fuori dal corso verso chi merita…c’è una massa di coglioni là fuori…nulla a che vedere con analogico e digitale…ma c’è gente a cui due spadaccini farebbero bene a tagliar la cinta dei calzoni lasciandoli in mutande!!!Negli anni 70 si diceva “IL RE E’ NUDO”…in questo tempo involuto accontentiamoci di poco…lasciar in mutande tutti quei fantocci che sgomitano,che ingombrano il passaggio con bugie,scuse,senza nulla voler dare….pretendendo solo.

    Reply to comment

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albertoterrile

Sono una “macchina sensibile”, il mio carburante sono le emozioni. Amo rendere visibile l’invisibile.

ALBER( t )O Se faccio un gioco e metto tra par ALBER( t )O 

Se faccio un gioco e metto tra parentesi la T divengo un albero
La T è l'iniziale del mio cognome, Terrile, di ascendenze austriache "...che viene dalla Terra".

Nel 1997, nel mio labor of love sull'Appennino , decisi di mettere in pagina il mio pensiero sugli alberi realizzando questa immagine nel bosco adiacente casa.
La stessa estate con la complicità di Susanna realizzai la mia "visionaria" rielaborazione del concetto di nascita e discendenza.

In mezzo, attraverso e dentro di me il ricordo di antiche parole...
«Vedi qualche cosa?» Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano» ( 1 )



( 1 ) 
Marco 8,22-26
Gesù guarisce un cieco
Mr 10:46-53; Gv 9:1-11
22 Giunsero a Betsaida; fu condotto a Gesù un cieco, e lo pregarono che lo toccasse. 23 Egli, preso il cieco per la mano, lo condusse fuori dal villaggio; gli sputò sugli occhi, pose le mani su di lui, e gli domandò: «Vedi qualche cosa?» 24 Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano». 25 Poi Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi; ed egli guardò e fu guarito e vedeva ogni cosa chiaramente. 26 Gesù lo rimandò a casa sua e gli disse: «Non entrare neppure nel villaggio».

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Cheers!

#albertoterrile #albertoterrilefineartphotography #ilsensodellamisura #bussaprimadientrare #chiedipermesso #nonrompeteicoglioni #silence #pause #chissasearriva
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Soffro chiuso e limitato da questo tempo epocale, soffro senza la mia vera camera oscura, quella attuale sta come le uova di lompo al caviale.

Ogni progetto è rallentato dalle incombenze/doveri famigliari/scolastici e dalle limitazioni imposte a me come a tutti.

Mi faccio delle domande...

Devo commuovermi come un anziano contemplando la luce che entra in un vecchio mobile in un attimo in cui il sole accenna un saluto?

Debbo liberare un sospiro mentre passa quella bellezza che non è possibile neppur sfiorare con i pensieri ?

Non debbo dispiacermi perchè questi pensieri negativi fanno poi ammalare o comunque star male ?

Tutti hanno le risposte per tutto ma io, non le voglio sapere !


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Altri TEMPI ( in tutti i sensi) Mi montai la Altri TEMPI ( in tutti i sensi) 


Mi montai la Rb67 sul cavalletto, sviluppai la notte gli scatti, e stampai. Era diverso...

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