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Varie

Posted on 20/11/2011 at 13:12 by Alberto Terrile / 0

Photobucket

Viaggio visionario nella memoria delle Ex Officine comunali

“Quando una cosa ha servito uno scopo fino in fondo è ancora del tutto integra per un uso ulteriore"

L'incontro fotografico di Alberto Terrile e dell'Associazione Culturale Percorsi Magici con gli spazi delle Ex Officine Comunali di Corso Gastaldi ha prodotto un progetto fotografico in cui la potenza figurativa degli ambienti dialoga con la visionaria espressività del fotografo, che entra nelle Officine e le ridisegna con il suo sguardo.

Il progetto propone agli invitati di fare un eccentrico viaggio nelle Ex Officine.


Si tratta di un “viaggio” fisico perchè si svolge lungo un percorso all'interno di questi ambienti. Ma anche di un viaggio della memoria, attraverso la vita passata ed il presente delle Officine, ed – in un certo senso- della città di Genova. La memoria di questa vita viene evocata al visitatore in una sequenza di installazioni create intorno alle immagini scattate dai fotografi coinvolti nel progetto.


Lo spazio interessato dalle installazioni è il piano alto delle Officine, raggiungibile direttamente dall'accesso di Corso Gastaldi n° 123 rosso, in prossimità della Casa dello Studente.

L'intero percorso proposto è segnalato da una passiera in tessuto colorato sulla quale gli ospiti camminano guidati lungo una via obbligata.


Attraverso quattro ambienti / installazioni il visitatore entrerà nella VITA DELL'EDIFICIO oggi dismesso, ne ripercorrerà la sua MEMORIA, sarà accolto in un GIARDINO di immagini che ricompongono naturalità e fabbrica – binomio fortemente genovese – per tornare infine alla figura umana, al termine del percorso, con il CORPO IN NATURA.

PRIMO "AMBIENTE": VITA NELL'EDIFICIO Non ci sono più gli operai delle manutenzioni, c'è la loro memoria ricreata da figure che hanno posato creando una presenza effimera ed evanescente, un soffio di vita in uno spazio che ha smesso di essere luogo di lavoro, di macchine, di attrezzi, di sudore.

SECONDO "AMBIENTE": LA MEMORIA Il percorso continua, compaiono gli strumenti del lavoro ormai scomparsi; gli objets trouvés ancora reperibili subito dopo la dismissione delle Officine compongono un immaginario archivio del lavoro formato dalle immagini scattate. I ferri da stiro della Stireria Divise della Polizia Municipale, le mascherine della Falegnameria, le macchine da scrivere degli uffici, le insegne delle Farmacie Comunali e poi vernici, chiodi, viti, bulloni, incudini… Le immagini scattate nell'edificio prima delle demolizioni incuriosiscono gli ospiti, impegnati a riconoscere gli oggetti rappresentati.


TERZO “AMBIENTE”: IL GIARDINO Inaspettatamente, sul  brutale suolo industriale, sotto la pesante struttura di travi in cemento armato, compare la Natura. Se le Officine fossero definitivamente abbandonate a se stesse, lentamente, la forza della natura ne vincerebbe il carattere inviolabile, e attraverso i suoi cancelli, lungo l'affaccio sulla ferrovia, la rovina industriale sarebbe silenziosamente invasa dalla vegetazione spontanea che riporterebbe una forma di vita in questo spazio. L'installazione proposta “anticipa” e reinventa la Natura, proponendo la costruzione di un giardino formato con la raccolta di immagini del Verde di Genova scattate dai fotografi di Percorsi Magici. Questa natura così artificializzata racconta una “dimensione altra” della città, quella della Genova fortemente disegnata dal Verde. I Giardini ed i Parchi genovesi vengono portati dentro le Officine offrendo la visione di un inconsueto giardino botanico, dove a terra si incontreranno il Roseto di Nervi, le Camelie di Villa Pallavicini,… ed a parete le grandi scenografie dei giardini romantici. Il censimento fotografico della Natura genovese offre al pubblico un'inedita visione del rapporto tra città e VERDEDIGENOVA. 

QUARTO “AMBIENTE”: IL CORPO IN NATURA Il percorso si chiude su quest'ultimo ambiente, il più nascosto. C'è il ritorno della figura umana, ritratta in natura e non più nel buio delle Officine. Un angelo contemporaneo, sospeso a mezz'aria, ferma l'attenzione del visitatore alla fine del suo viaggio, suggerendo una continuazione possibile della vita in questo luogo abbandonato. Domani, forse, la trasformazione di questo luogo consentirà nuovamente alle persone di incontrarsi, di lavorare, di stabilire nuove relazioni.

Il progetto è reso possibile grazie alle risorse messe a disposizione dall'Associazione Culturale Percorsi Magici e, per il terzo ambiente, al contributo attribuito dal Comune di Genova all'Associazione per la programmazione culturale 2011.

Gli spazi sono messi a disposizione dal Gruppo Viziano, che è Sponsor Tecnico del progetto.


Viaggio visionario nella memoria delle Ex Officine comunali è un progetto a cura di:

Struttura di Progetto


Laura Ballestrazzi  Cristina Cassanello  Mirella Marrazzo  | Associazione Culturale Percorsi Magici

Immagini:

Alberto Terrile
 

e

VITA NELL'EDIFICIO Ilaria Caprifoglio | Matteo Cosulich | Luigi Massolo | Roberto Saba
MEMORIA Laura Ballestrazzi | Cristina Cassanello | Luigi Massolo | Laura Milone | Roberto Saba
IL GIARDINO Riccardo Albertoni | Laura Ballestrazzi | Paola Bet | Simona Campi | Andrea Carbone | Cristina Cassanello | Francesca Corsi | Carolina Cuneo | Ilaria Caprifoglio | Adriana Del Borghi | Luigi Massolo | Marina Merlo | Andrea Montaldo | Marina Montobbio | Elena Napolitano | Serena Niso |  Marina Padrenostro | Marina Rossi | Mirella Marrazzo | Roberto Patrone | Roberto Saba | Chiara Saitta | Fulvia Sciamanna  | Elisa Sirianni |

Figure nello spazio:


MorenaAinis | Ilaria Pozzi

Grafica:


Ilaria Caprifoglio

Voce:


Danilo Spadoni

Testi:


Danilo Guidarelli e Danilo Spadoni

Video:


Danilo Guidarelli

Indagine storica:


Sara Trotta

Direttore artistico:


Alberto Terrile

Photobucket Luigi Massolo

Photobucket Ilaria Caprifoglio

Photobucket
Alberto Terrile

Photobucket Matteo Cosulich 

Photobucket

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OGGI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 - QUARTOPIANETA FEST OGGI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 - QUARTOPIANETA FESTIVAL 11 EDIZIONE-INDIFFERENZA
 
LE BOTANISTE 1994
 
 
Quando Alberto mi chiese, mesi fa, un contributo per LA LUNGA STRADA DI PER PAOLO PASOLINI pensai a questo lavoro mai esposto ( quindi inedito) del 1994.
 
In 5 immagini sfilano alcune delle mie influenze/suggestioni : CARAVAGGIO, LA PITTURA BAROCCA, DEREK JARMAN , COCTEAU,PASOLINI.
 
Procedo a braccia larghe nella mia esistenza, perchè desidero portar con me chi mi è caro.
 
Vado avanti con AMORE E ENTUSIASMO.
 
Sono trascorsi 28 anni dagli scatti e mi sembra che tutto sia accaduto da poco, qualche mese fa potrei dire...
 
I fatti cronologici della vita dimostrano l'esatto contrario.
 
Non importa, io sono lì in quell' ALLORA come sono QUI oggi .
 
L'entusiasmo tiene a discapito del peggiore momento storico io possa aver infilato ( proprio come un tunnel ) in 61 anni di vita.
 
Nella mia carriera ho esposto prevalentemente in musei o spazi alternativi rispetto alle classiche "gallerie" ( con cui comunque ho avuto e ho rapporti).
 
Con l'ex ospedale psichiatrico ho un rapporto che comincia nel 1988 .
 
Sempre a Quarto tra il 1994 e il 1997 ho realizzato alcuni pezzi del mio work in progress NEL SEGNO DELL'ANGELO.
 
Spero di vedervi A QUARTO/EX OSPEDALE PSICHIATRICO Via Maggio 4 oggi pomeriggio alle 17...
#albertoterrile #albertoterrilefineartphotography #opening #inauguraziome #quartopianetafestival #quartopianetagenova #lebotaniste
LE BOTANISTE GIOVEDI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 LE BOTANISTE
 
 
GIOVEDI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 all'EX OSPEDALE PSICHIATRICO DI QUARTO IN VIA GIOVANNI MAGGIO 4, PRESENTERO' UN LAVORO INEDITO
 
LE BOTANISTE 1994 Les Aigues Vives, FR
 
 
Allego un breve estratto dal testo che ho scritto per raccontare il lavoro e il clima in cui vide la luce
 
 
"Scompigliati dal Mistral, con le bocche profumate di anice abitavamo una sorta di magico sogno di mezza estate.
Vivevamo tutti nella tenuta sita nella zona di Aigues-Vives, c'erano pittori, danzatori e coreografi, molti musicisti e un fotografo.
Si parlava prevalentemente il Francese e lo Spagnolo.
La masseria viveva un continuo andirivieni di persone, alcuni si portavano appresso la famiglia. C'erano quindi anche parecchi bambini che divennero ben presto soggetto di molte mie fotografie.
Mangiavamo tutti assieme nel patio di Jackie e Angele, ci scambiavamo esperienze e condividevamo progetti lontani anni luce dalla dimensione attuale così sporca di autoreferenza e traghettata ogni dove da internet.
Ognuno manteneva le sue radici culturali e il suo approccio creativo per arricchire l'altro e mai per scavalcarlo.
Ero stato soprannominato "il piccolo italiano". Sempre pronto a documentare fotograficamente persone, luoghi, eventi o a duettare con il mio set d'armoniche e la voce con i musicisti che passavano di là."
( continua)
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TRATTENERE Se il quadro è una copia della cosa TRATTENERE
 
Se il quadro è una copia della cosa raffigurata, allora la fotografia ha un fondamento più autentico che racchiude in sé qualcosa di «magico» dell’oggetto. La fotografia coglie, trattiene ed esprime la riverberazione della magia che l’oggetto suscita. In una parola, scrive Susan Sontag, mentre il quadro raffigura, la fotografia acquisisce.

Attraverso la fotografia, ci impossessiamo dell’oggetto per sostituzione. Se comprendiamo questo, allora riusciamo a spiegarci il senso di unicità che si accompagna a certe fotografie: quelle, cioè, che trattengono momenti, cose o persone non più presenti. 

Quest'estate ho percorso più volte il tratto di strada che la foto del 2005 mostra.
Da decenni transito da ambo i lati di quella via ma preferisco il senso impresso dalla foto. Per me, quella direttiva che vede Casa Morsiani sulla sinistra significa arrivare a casa, la casa in mezzo ai monti di Iola.

Gli alberi non ci sono più. Sono stati tagliati. Il mio sguardo si duole al pari del cuore.
La ragazza esiste. Oggi è una donna, una mamma.
La stampella apparteneva a mia zia Elena scomparsa da tempo.

#albertoterrile #albertoterrilefineartphotography #susansontag #ealterbenjamin #riflessionifotografiche #tempo #mutamenti #strada #stampella #2005
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