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Varie

Posted on 24/10/2011 at 10:10 by Alberto Terrile / 0

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Incontrare le luci del tramonto /località Alberelli

FOTOGRAFARE L'AUTUNNO/IL SENSO DELLE COSE

Da poche ore si è concluso un momento di condivisione sui monti dell’Appennino. Ventitré anime hanno attraversato la ricchezza naturale costruendo un unico corpo benedicente.

La città era lontana e con lei, le preoccupazioni che abitano frequentemente le nostre vite.

…quando un thermos con una tisana calda al mirtillo raccoglie in pochi secondi tutti i presenti il mio animo RESPIRA E IL DIAFRAMMA funziona.. il groppo alla gola (bolo isterico) si scioglie.

Allora per radunare gente non servono solo I SALDI…la serata gratis al CINEMA… e il lancio di un nuovo TELEFONINO….

La sera dell'arrivo  sui monti, dopo aver cenato assieme ho distribuito a tutti questa dispensa :

Ascolto e Osservazione della Natura

 

L’obiettivo della vita umana è raggiungere il luogo in cui si stabilisce il collegamento tra l’uomo e la natura . R.W. Emerson 1836

 

L’Anima del mondo (nota in latino come Anima Mundi) è un termine filosofico usato dai platonici per indicare la vitalità della natura nella sua totalità, assimilata a un unico organismo vivente. Rappresenta il principio unificante da cui prendono forma i singoli organismi, i quali, pur articolandosi e differenziandosi secondo le proprie specificità individuali, risultano tuttavia legati tra loro da una tale comune Anima universale.

La realtà che vediamo e viviamo è in relazione alla società d’appartenenza.

Il  nostro mondo si fonda su quanto crediamo di conoscere perché lo vediamo.

La mente,non solo può creare, ma anche ri-creare la realtà in cui viviamo.

"L'unicorno, per esempio, non esiste, in natura, anche se gli uomini hanno creduto per secoli alla sua esistenza, e se gli scienziati lo hanno descritto (e perfino disegnato) nei loro libri fino a trecento anni fa. Eppure chi ha letto libri di poeti e di scienziati antichi ha ugualmente l'idea di questo cavallo con un unico, lungo corno in fronte; e la parola unicorno è presente nei vocabolari.Come ha scritto un poeta tedesco, Rainer Maria Rilke, l'unicorno 'divenne', cioè 'prese vita', perché gli uomini lo hanno pensato e amato.

"La lingua aiuta il pensiero a fare tutte le operazioni più importanti: classificazione, partizione, generalizzazione, istituzione di relazioni,ecc. Sono le operazioni con cui l'uomo organizza il mondo che ha intorno, e con cui crea"mondi" che esistono soltanto nella sua immaginazione, nella sua fantasia.

 

"Pensiero e lingua ci permettono di avere l'idea chiara di 'albero', di 'cane', di 'portacenere' (che hanno riferimenti precisi nella realtà che ci circonda), ma ci permettono anche di avere l'idea chiara di 'marziano', di 'sirena', di 'Pinocchio' (che non hanno alcun riferimento reale), o l'idea di 'libertà', di 'eternità', di 'gioia', di 'amicizia', ecc. (che non sapremmo proprio a quale oggetto reale agganciare).

 

"Pensiero e lingua non si limitano, dunque, a organizzare la realtà, ma la producono.

Se oggi vi parlassi  degli uccelli della dea celtica Rhianon che potevano risvegliare i morti sorridereste scomodando la scienza per confutare questa asserzione.

Se una società crede a un universo-oggetto gli individui che la compongono vedranno un universo-oggetto. 


Noi vediamo ciò che crediamo.

E se gli antichi anziché i credere in quelle che oggi definiamo leggende avessero conosciuto un universo più sottile ?

Ogni società vede ciò che crede.

La realtà è magica quanto la magia è reale-(Ernst Junger)

 

 

 

Alcuni anni fa, sdraiato in un prato osservavo i fiori di campo muoversi nel vento. Parevano ritagliati nella loro bellezza proprio su quel cielo azzurro che dà ospitalità alle nostre strisce chimiche e altri veleni. La natura riesce a rendere bella persino la sua corruzione.

Da  vero sognatore immaginai scuole all’aperto e professori che giocavano come fanciulli in un prato danzando con gli allievi, felici come i Wondervogel, il movimento naturalista a cavallo tra il XIX e il XX secolo, gli antesignani europei del movimento hippy.

In Finlandia come in Norvegia, prevalentemente al grande nord, i professori universitari invitano a casa i loro allievi, fanno grigliate nel verde bevendo assieme, discutendo vis a vis senza la barriera della cattedra dimostrando che l’arte di insegnare va di pari passo con l’arte di apprendere, gli uni dagli altri in un reciproco interscambio. La didattica non è un esercizio di potere ma il luogo ideale di reciproca crescita, uno dei tanti che la vita ci propone.

 

Vi porterò quindi a visitare più da vicino la Natura, vi chiederò di provare a guardare le cose col cuore come farebbe un bambino che ha ancora tutto da scoprire.

 

 Dobbiamo perseguire la verita' dietro qualsiasi cosa e ricercare la conoscenza interiore. Questa ricerca potrebbe isolarci da molte cose attorno a Noi.

L’obiettivo e' scoprire saggezza e verita' in tutte le loro forme per poi  condividere questa conoscenza con l’Altro quindi con la collettività.

 

Se ci soffermassimo a osservare realmente, quindi a riflettere sui fiori, scopriremmo che in loro si concentra lo sforzo vegetale verso la luce e lo spirito.

I fiori si adoperano per portare a termine il loro compito: invadere e conquistare la superficie terrestre moltiplicando all’infinito la forma di vita che rappresentano. Per tendere a questo scopo, legati al suolo dalla loro stessa natura operano astuzie ed espedienti nel campo della balistica, della meccanica, dell’osservazione degli insetti, basti il fatto che, il nettare che molti di loro producono, è inutile per il fiore ma atto ad attrarre calabroni,farfalle e mosche che come novelli messaggeri d’amore raccoglieranno e porteranno all’immobile e lontano amante quel  bacio.

 

“Vede il colore di questo fiore, la sua meraviglia è pari all’opera creativa che è occorsa perché questo azzurro venisse in essere. Conoscere i meccanismi della creazione è per me un atto spirituale, non esiste separazione tra materia e spirito, questo è uno dei falsi problemi dell’uomo” (Albert Hoffmann)

 

Non vi chiedo di studiare la botanica o la biologia, suggerisco come esercizio per la vostra vita ancor prima che per il “fare fotografico” la pratica dell’osservazione empatica ai fini di una comprensione dell’ecosistema.

Se vi considererete migliori e superiori alle piante e agli animali non potrete mai avvicinare il loro linguaggio.

 


Voglio riportarvi una cosa curiosa che mi è accaduta.

 

 

“Immobile nel bosco ascolto il vento che lo attraversa, vedo muoversi le foglie.

Un castagno secolare scrocchia e borbotta, il tronco è spaccato in due metà,una delle quali è destinata a cadere al suolo.Quei suoni che ho chiamato “scrocchi e borbottii” sono la sua lingua,una forma di generosità per avvertirmi che è meglio non sostare lì sotto. Spostati un poco”.

 

 

Sdraiatevi in un bosco, chiudete gli occhi e provate a concentrarvi sul vostro respiro, questo sarà utile per calmarvi, inspirate l’aria dal naso gustandone la freschezza e l’aroma e poi espirate. In quell’istante si attiva la funzione biologica di scambio dei gas fra organismo e ambiente esterno attraverso l’assorbimento dell'ossigeno e l’emissione del biossido di carbonio.

Mentre state espirando, il vostro biossido viene assorbito dall’albero che lo commuta in  nuovo ossigeno. Provate a considerare quanto prezioso sia quel nuovo amico

L’albero non vi chiederà mai nulla per contraccambiarlo perché quella è la sua natura.

I nostri poteri intellettuali e attivi si accrescono col nostro affetto.

Nell’istante in cui ci abbandoniamo all’affetto la terra subisce una metamorfosi, non c’è più il freddo dell’inverno, l’angoscia del buio o la vertigine per il vuoto, l’attimo si fa eterno e devoto alle forme dell’essere amato.

Prima amate quell’albero e poi fotografatelo.

 

 

 

Per disporci in “Ascolto” dovremo tenere presente i condizionamenti culturali su di noi, condizionamenti che influiscono essenzialmente sull’ interpretazione della soggettività, della percezione del tempo , degli oggetti, e sulla comunicazione. Sarà quindi preferibile abbandonare certe costruzioni che siamo certi siano proprie della consapevolezza e dell’esperienza dell’adulto in favore dell’apertura e della vorace curiosità infantile.

Torniamo a stupirci e meravigliarci. A questo scopo la Natura, che è il simbolo dello Spirito, sarà la nostra guida interiore.

 

L'uomo che è parte integrante della natura non si separi mai da essa: LO SPIRITO AMA LA SUA ANTICA DIMORA

 R.W. Emerson 1836

 

Acuni anni fa’ stavo guidando nella neve, quando all’improvviso ho veduto un filare d’alberi, la Visione è immediata nel palesarsi verso chi è pronto ad accoglierla, ho arrestato l’auto ,estratto la mia vecchia Contax e sono disceso nella neve con la rapidità di un bimbo che vuole rubare la fetta di torta.

Ero completamente posseduto delle immagini, rapito dal miraggio di tanto splendore.

Scoprii che in balia della visione, ero lo stesso di vent’anni prima. Non parlo di regressione ma del ritrovare quella gioia che spesso attraverso la routine del quotidiano sopiamo con inesorabile pervicacia.

 

Dalla natura impariamo  più di quanto,pur volendo,riusciamo a comunicare

R.W. Emerson 1836

Disporci in ascolto di noi, quindi della Natura e dell’intimo richiede alcuni passaggi :


A)   distacco dal ruolo


B)   modifica delle percezioni sensoriali


C)   rallentamento del tempo


D)   inibizione delle associazioni funzionali


E)    potenziamento dell’espressione non-verbale


 

 

Avete mai provato a cambiare punto di visuale? Gli oggetti più abituali se guardati da un altro punto di osservazione ci piacciono di più. Se sbirciate il paesaggio sottosopra mettendo la testa fra le gambe, sdraiati al suolo o riflesso in uno stagno, percepirete un’immagine piacevole e diversa, all’apparenza inedita.

“Trovare lo straordinario nell’ordinario” comporta una nostra azione, una presa di posizione, richiama la nostra volontà e ci reclama creatori “attivi” del mondo.

Ci sono esperienze di cui la maggior parte delle persone evita di parlare perché non si conformamo alla realtà quotidiana e sfidano ogni spiegazione razionale. Non sono eventi esterni particolari, bensì accadimenti delle nostre vite interiori, che vengono generalmente respinti come creazioni della nostra fantasia ed esclusi dalla memoria. L'immagine familiare del nostro mondo subisce d'improvviso una trasformazione insolita, stupefacente o allarmante; la realtà ci appare in una nuova luce, assume un significato particolare. Esperienze del genere possono essere leggere e fugaci come un soffio d'aria, oppure fissarsi profondamente nelle nostre coscienze.

(Albert Hoffmann)

 

 “Perciò se l’animo si distoglie dalle cose umane e si rivolge alle piante, agli animali, ai minerali, non è affatto un errore, come a volte si sente dire. Quell’atto può essere il segno di un puro sforzo di autoconservazione, il desiderio di prender parte ad un’esistenza superiore. Se le fontane si disseccano si va al fiume. Là non è necessario credere ,il prodigio è palese.

Ernst Junger

 

Nei fiori contemplerà la bellezza riflessa nel cosmo ma anche l’impermanenza del manifestato , nelle erbe la tellurica presenza della Grande Madre che sovrintende alla fecondità e alla fertilità. Contemplando un albero vi coglierà l’immagine del cosmo perché porta frutti e periodicamente si rigenera : è dunque un microcosmo, come testimonia il frassino Yggdrasill i cui rami sovrastano il cielo e le radici affondano negli inferi. Pavel Florenskij

 


Un giorno mentre camminavo vidi un cancello e un giardino…

 


“Oltre il cancello c’è la luce e un giardino attraversato da una brezza ancora timida per potersi far chiamare “vento”.
Un uccello si nasconde tra le foglie mentre carpisce le visciole.

E’ stato l’uomo che costruendo un podere ha mutuato il suo mangiare in “rubare”.
Gli uccelli non sanno commettere furti.

Qualsiasi spazio veramente abitato reca l’essenza della nozione di casa senza aver bisogno di muri, degli scuri o del balcone.
Quando sbatto le ciglia, sposto i miei  tendaggi e mi affaccio alla finestra del mondo.


Ho bisogno di abitare la terra. “

 

 

Lo sapete che al pari  di un documento d’identità ogni uccello ha il proprio canto? Attraverso questo i più giovani possono riconoscere i genitori e ritrovare la compagna di anno in anno?

Tutti i fringuelli hanno un fraseggio musicale unico. Isolati dall’infanzia lo ripeteranno spontaneamente. E’ un fraseggio assai povero.

In libertà quel fringuello vi aggiungerà canti appresi imitando quelli di altri uccelli. Alla fine,ogni fringuello  avrà il suo canto, che gli  sarà proprio e che servirà ai suoi simili per riconoscerlo.

 

Fate la stessa cosa con le vostre immagini e troverete il vostro canto, il vostro stile.



 

Se siete giunti a leggere sino a questo punto questa strana dispensa potrete comprendere meglio un compito che ritengo mi sia stato affidato dalla vita: aver cura dell’altro, condurlo per mano dove lo sguardo innamorato ha incontrato i colori delle stagioni, dall'orto,sino al limitare del bosco, quel luogo dove, parafrasando  Ernst Junger ,"non batte l'ora".

 


Buona Visione di questo strano Autunno dell’anno duemilaundici.

 

 


Alberto

 

 

 

 

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OGGI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 - QUARTOPIANETA FEST OGGI 15 SETTEMBRE ALLE ORE 17 - QUARTOPIANETA FESTIVAL 11 EDIZIONE-INDIFFERENZA
 
LE BOTANISTE 1994
 
 
Quando Alberto mi chiese, mesi fa, un contributo per LA LUNGA STRADA DI PER PAOLO PASOLINI pensai a questo lavoro mai esposto ( quindi inedito) del 1994.
 
In 5 immagini sfilano alcune delle mie influenze/suggestioni : CARAVAGGIO, LA PITTURA BAROCCA, DEREK JARMAN , COCTEAU,PASOLINI.
 
Procedo a braccia larghe nella mia esistenza, perchè desidero portar con me chi mi è caro.
 
Vado avanti con AMORE E ENTUSIASMO.
 
Sono trascorsi 28 anni dagli scatti e mi sembra che tutto sia accaduto da poco, qualche mese fa potrei dire...
 
I fatti cronologici della vita dimostrano l'esatto contrario.
 
Non importa, io sono lì in quell' ALLORA come sono QUI oggi .
 
L'entusiasmo tiene a discapito del peggiore momento storico io possa aver infilato ( proprio come un tunnel ) in 61 anni di vita.
 
Nella mia carriera ho esposto prevalentemente in musei o spazi alternativi rispetto alle classiche "gallerie" ( con cui comunque ho avuto e ho rapporti).
 
Con l'ex ospedale psichiatrico ho un rapporto che comincia nel 1988 .
 
Sempre a Quarto tra il 1994 e il 1997 ho realizzato alcuni pezzi del mio work in progress NEL SEGNO DELL'ANGELO.
 
Spero di vedervi A QUARTO/EX OSPEDALE PSICHIATRICO Via Maggio 4 oggi pomeriggio alle 17...
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"Scompigliati dal Mistral, con le bocche profumate di anice abitavamo una sorta di magico sogno di mezza estate.
Vivevamo tutti nella tenuta sita nella zona di Aigues-Vives, c'erano pittori, danzatori e coreografi, molti musicisti e un fotografo.
Si parlava prevalentemente il Francese e lo Spagnolo.
La masseria viveva un continuo andirivieni di persone, alcuni si portavano appresso la famiglia. C'erano quindi anche parecchi bambini che divennero ben presto soggetto di molte mie fotografie.
Mangiavamo tutti assieme nel patio di Jackie e Angele, ci scambiavamo esperienze e condividevamo progetti lontani anni luce dalla dimensione attuale così sporca di autoreferenza e traghettata ogni dove da internet.
Ognuno manteneva le sue radici culturali e il suo approccio creativo per arricchire l'altro e mai per scavalcarlo.
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TRATTENERE Se il quadro è una copia della cosa TRATTENERE
 
Se il quadro è una copia della cosa raffigurata, allora la fotografia ha un fondamento più autentico che racchiude in sé qualcosa di «magico» dell’oggetto. La fotografia coglie, trattiene ed esprime la riverberazione della magia che l’oggetto suscita. In una parola, scrive Susan Sontag, mentre il quadro raffigura, la fotografia acquisisce.

Attraverso la fotografia, ci impossessiamo dell’oggetto per sostituzione. Se comprendiamo questo, allora riusciamo a spiegarci il senso di unicità che si accompagna a certe fotografie: quelle, cioè, che trattengono momenti, cose o persone non più presenti. 

Quest'estate ho percorso più volte il tratto di strada che la foto del 2005 mostra.
Da decenni transito da ambo i lati di quella via ma preferisco il senso impresso dalla foto. Per me, quella direttiva che vede Casa Morsiani sulla sinistra significa arrivare a casa, la casa in mezzo ai monti di Iola.

Gli alberi non ci sono più. Sono stati tagliati. Il mio sguardo si duole al pari del cuore.
La ragazza esiste. Oggi è una donna, una mamma.
La stampella apparteneva a mia zia Elena scomparsa da tempo.

#albertoterrile #albertoterrilefineartphotography #susansontag #ealterbenjamin #riflessionifotografiche #tempo #mutamenti #strada #stampella #2005
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