Varie
AL DI LA DEI GENERI
Non ho mai fatto dichiaratamente dell'immagine "glamour" per varie ragioni.
Quando iniziai la carriera di fotografo ,dopo aver fatto l'assistente/schiavo alle prese con le nevrosi e le insicurezze del mio "capo", l'immagine glamour aveva dei requisiti linguistici non sintonici col mio mondo interiore. Snobisticamente, per me che venivo da studi d'arte, ciò che veniva definito glamour, nei primi anni 80 profumava di "poco". Nulla a che spartire con maestri come Horst o Beaton.
Sinteticamente,aiutato da un art director del gruppo VOGUE che definì il mio linguaggio fotografico quello di un ex comunista incazzato***, voltai le spalle al dorato mondo della Moda.
Detesto "le etichette" e i generi. Le immagini sono Immagini. Punto.
Un autore quando vuol rappresentare deve attingere alla tavolozza della propria anima.
Se per rappresentare Emanuela Bava ho scelto un taglio di questo tipo e tinte pastellate a ricordo delle luci viste "quel giorno" c'è un motivo. Conoscendo Emanuela da cinque anni, questo credo possa definirsi a tutti gli effetti un suo "ritratto".
Per qualche osservatore disattento , amante delle categorie e quindi dei ghetti linguistici, questa potrebbe passare per un'immagine glamour. Non c'è male alcuno e anche se "Non ho mai fatto dichiaratamente dell'immagine "glamour" per varie ragioni" questo personalmente non mi tocca.
Le immagini sono immagini. Punto.
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