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Varie

Posted on 03/02/2005 at 19:37 by Alberto Terrile / 11 Comments

ARTISTA DOVE SEI ? 

Un artista crea quando sente di doverlo fare. Non ho mai avuto dubbi o incertezze sul quando, sul come e sul dove. Quando l’ispirazione arriva, lasci tutto e ti metti al suo servizio. Potrei dire che divieni uno strumento nelle sue mani. Lasci che così sia. Ho incontrato gente che si crucciava per mè. Cosa farai dopo gli Angeli? Hai un nuovo tema? Che linea intendi seguire? Problemi sciocchi, angosce da dipendente. Fare Arte è un’altra cosa. E’ essere in ascolto,  sempre pronti. Fare Arte è qualcosa difficile da programmare. Oggi più che dell’Arte si fa della Comunicazione Visiva, della pubblicità. I modi del mercato, le pianificazioni espositive a calendario stravolgono l’essenza di quest’energia. Certo oggi  le modalità sono differenti rispetto ad un tempo, ma troppe son le boutade, le trovate e gli espedienti. Queste sono, permettetemi la franchezza, delle stronzate che non resteranno, che fanno girare un sacco di denaro e danno lavoro a persone che altrimenti non saprebbero cosa fare nella vita salvo restare nell’ombra, nell’anonimato,condizione che la società attuale aborre.
 
Ciò che dovrebbe  essere in evidenza è l’opera…oggi ciò che è in mostra è l’artista e il potere economico che il suo nome o sigla rappresenta.
Conoscete qualche artista oggi che come il Pontormo lavori anche con la febbre???
 
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11 Comments

  • utente anonimo

    04/02/2005 - 08:33

    uno che dice di farlo sì.

    Reply to comment
  • utente anonimo

    04/02/2005 - 11:01

    bello potersi permettere di parlare cosi’ avendo sempre un bel tetto sulla testa e stando al caldo a casa…..bello…..terrile mi piaci ma a volte le sboronate le potresti evitare

    Reply to comment
  • albertoterrile

    04/02/2005 - 12:09

    Caro utente anonimo,sei così certo di sapere come vivo, con quale economia e quali mezzi? Conosci i sacrifici che sostengo per mantenere inalterata la mia fotografia nell’Arte? Non credo proprio.Per mantenermi con la fotografia debbo operare nel commerciale e spesso accetto lavori che eviterei volentieri. Mi sposto, viaggio, non ho orari e opero rinunce che forse non immagini. Il mio discorso era altro,ma temo tu non l’abbia proprio compreso,o forse ho toccato corde che ti riguardano. Se mi ammalo, non posso andare in mutua, non sono un dipendente, quindi da ammalato lavoro e se resto a casa a letto vuol dir che in quel momento non ho lavoro. Le mie parole erano una provocazione, dopo Duchamp per mè tutto può andare spasso!!!Quando creo è perchè ne avverto l’esigenza ,da sempre . Stò diradando sempre più le mie mostre e non escludo di smettere di mostrare in giro il mio lavoro….il chè non significa smettere di produrre!!!

    Reply to comment
  • utente anonimo

    04/02/2005 - 12:26

    no, smetter di mostrare in giro i tuoi lavori non mi sembra una buona idea.

    l’utente anonimo delle 8.33, non quello delle 11.01

    Reply to comment
  • utente anonimo

    08/02/2005 - 18:12

    penso anche io che tutto dovrebbe essere più liberato, non comandato.

    quello che crei non deve sottostare…

    e devi essere libero di prendere la decisione migliore che salvi il tuo essere uomo che crea e salvi le tue creazioni.

    KL

    Reply to comment
  • utente anonimo

    19/01/2008 - 13:29

    sarebbe meglio che avessi un pò più di rispetto per chi molto più creativo magari di te che ,sembri da come parli, essere l’unico sulla terra, non può esserlo perchè non è figlio di benestanti, non ha una casa di proprietà e desidera mettere su famiglia e dedicarsi a qualcosa di necessario, che la fotografia non è se non per te stesso , se non un piacere personale e privilegio raro poter stare ore al computer in ciabatte e non confrontarsi con quello che è relamente il mondo del lavoro fatto di gruppi, regole, orari e fatica vera e non di lavori solitari dove puoi fare tuttp quello che vuoi e cantartela come vuoi.C’è gente che con la febbre salva vita umane, altro che fotografie.Cose bellissime, ma non fare il super eroe, perchè gli eroi sono altri..tu sei un privilegiato.

    Reply to comment
  • albertoterrile

    24/01/2008 - 12:28

    Caro Anonimo,anzitutto impara a scrivere il tuo nome, questo è il primo segno di civiltà e di educazione. Vedo che non hai capito cosa scrivo e perchè…l’artista, ti ricordo Saudek, crea quando deve, e Saudek lo faceva in cantina dopo le ore di lavoro in fabbrica,io mi mantengo con la fotografia che spesso è zero creativa, insegno…quindi se sono privilegiato è solo perchè faccio un lavoro che mi piace, ma mi sono fatto la mia bella gavetta, spazzando capelli e pulendo il cesso dello studio dov’ero assistente ed oggi mi continuo a fare un culo così….

    Comunque scrivendo lasci il tuo indirizzo IP anche se non ti firmi, ma oggettivamente non ho tempo da perdere per queste cose….non mi sento nessuno nè arrivato…mai….mi conosci poco,ritieni di conoscermi….ma ti sbagli…fatti pure il tuo viaggio su di me…voli proprio male!

    Reply to comment
  • albertoterrile

    24/01/2008 - 12:37

    E Aggiungo mio caro anonimo…che quelli come te…NON SANNO LEGGERE…se riguardi il testo parlo d’Arte pura e non di opportunismo…non dico GUARDA COSA FACCIO IO….dico cosa è ispirazione e come l’Arte del passato sia più autentica delle trovate dell’oggi. Documentarsi,leggere e informarsi o mantenere vivo il proprio fuoco sacro significa farlo malgrado gli impegni del lavoro,della famiglia….basta la volontà…io in ciabatte di fianco al computer ci sto poco….parla per te…ok?

    Reply to comment
  • utente anonimo

    25/01/2008 - 13:31

    non mi rendo anonimo per vigliaccheria come accusi , ma perchè non ho voglia di iscrivermi al blog e mi sembra di capire che ci sia questa libertà di commentare non solo in positivo, ma appunto con la propria libera opinione. quindi nessuna fatica di indagine , ti ho già espresso queste cose anche in altre occasioni e non c’è nessuna offesa all’interno, ma un farti riflettere che il poter lavorare nella creatività è un privilegio, non una forma eroica, perchè gli eroi sono coloro che si alzano all’alba per lavorare otto, 12 ore al giorno, senza tanti applausi e soddisfazioni narcisistiche, con la febbre e chissà quanti altri problemi, ma non lo dicono, lo fanno e basta e spesso più per gli altri che per sè. Riuscire a vivere di arte è un privilegio , e questa è la realtà, non è un’offesa nè un’accusa. e’ un lavoro piacevole e tanti vorrebbero poter esprimere la propria creatività e lo fanno più umilmente senza fare gli eroi e magari in ritagli di tempo come hobby perchè non hanno certe fortune o appoggi . tutto qui..non c’è nieinte di male ad essere fortunati, anzi meglio per te, volevo solo farti notare che gli eroi, se bisogna per forza trovarne, sono altri e l’umiltà è un dovere e la prima cosa quando si hanno certe fortune rispetto ad altri. mi dispiace che tu ti arrabbi così tanto. forse è un blog solo per i complimenti . pensavo fosse libero e questo è un tema a cui tengo molto e ho desiderato esprimere da chi lavora da molto nel mondo artistico ma non solo, che per me l’ umiltà il rispetto e lo spirito di autocritica prima di tutto, soprattutto quando si ha la fortuna di intraprendere strade che pochi riescono a intraprendere e non per mancanza di capacità magari ma per altre difficoltà, a volte anche molto pesanti e difficili .tutto qui.

    Reply to comment
  • utente anonimo

    25/01/2008 - 13:40

    scusa, mi sono dimenticata di dire che nessuno pretende di conoscerti, tanto meno io, anche perchè non basta una vita per conoscere se stessi , figuriamoci per conoscere un ‘ altra persona. rispondo a ciò che hai detto e che so di te perchè sono cose che hai detto tu .. sei tu che hai messo la voce “commenti”, non io. nessun viaggio su di te, ma scambio di opinione. chi fa un blog, dovrebbe essere disposto in teoria a questo no? con amicizia.

    Reply to comment
  • albertoterrile

    25/01/2008 - 16:21

    E con amicizia rispondo che non occorre iscriversi, ma basta a termine delle frasi mettere il proprio nome e cognome, che resta come le parole che lo hanno preceduto. Il mio blog non ha bisogno di iscrizioni è commentabile da tutti. Non sono proprio l’uomo in ciabatte innanzi lo schermo, sono sul bus, a scuola, ai corsi, nei teatri in fabbriche come ad un matrimonio….faccio lavori belli come servizi per mangiare e avere da vivere. Nel mio scritto rivendico all’artista la potestà d’esprimersi quando sente di avere da dire qualcosa….non solo per fare mostra di sè. Essere al servizio della creatività, dell’ispirazione non lo intendo come un “giocherellare e non lavorare” dico che la creatività va assecondata quando si palesa….compatibilmente è ovvio col proprio lavoro. Jan Saudek ha lavorato in fabbrica e la notte poi fotografava in cantina le sue modelle….solo da pochi anni è fotografo tout court. Io vengo dalla gavetta, spazzavo capelli e pulivo cessi in uno studio milanese nell’84…per imparare…mentre il titolare intrallazzava con i creativi, entrava e usciva dal bagno sempre bello UP….facevamo dalle 8 alle 14 ore al giorno sui set. Un giorno gli dissi, ma se facciamo l’una perdo la metro e non riesco a rientrare a casa (un monolocale in viale monza dove allora viveva mio padre) La risposta fù: Cazzo ti frega? Dormi sui polistiroli in sala così domattina sei già in studio.Negli ultimi anni ho diradato esposizioni già rare e faccio fatica ad aver tempo per progettare nuove cose. Nel caso, specifico nel 2007 ho avuto modo su 365 giorni di potere stampare in camera oscura solo 10 immagini mie, 5 l’ultimo dell’anno…perchè dovevo lavorare per pagare le tasse, mangiare,riparare i computers o cambiarli… vivere come tutti dobbiamo Il termine angoscia da dipendente è da leggersi in altra maniera….colui che sò che il 27…che produca o meno riceverà una busta paga. Nel mio caso se non lavoro non produco e non fatturo. Non è stato piacevole dopo due rinvii dover andare a terminare un libro nella bassa e ricevere la telefonata che mia nonna era spirata. Volevo restarle accanto, avevo già rinviato due volte quel pezzo di lavoro e….non ho potuto….e quel dispiacere l’ho in me. Angoscie da dipendente…lo fossi stato avrei preso aspettativa no? Se leggi più attentamente il mio blog,troverai oltre a strali ed invettive un amore per un percorso legato alla mistica come per l’Altro, per il prossimo che poi identifico con ….i miei allievi, loro sanno che dò loro tutto, sia in Accademia che ai corsi liberi….e questo è il mio modo di condividere ciò che ho appreso e spartirlo con loro, apprendendo io a mia volta cose nuove.Chi studia con me sa che opero sulla creatività propria del singolo e non per creare dei miei cloni. E’ triste sentirli rimarcare le mancanze, lo scarso entusiasmo dell’altro docente. L’artista che lavora con la febbre è da contestualizzare in un mondo di superstar d’oggi che si negano per un nonnulla, se devo essere sincero ho avuto modo di conoscere da vicino dei veri eroi, missionari che rischiano la vita per proteggere la foresta Amazzonica, come padre Ettore Turrini che ha avuto i natali a Iola….che con vari malanni, e un età di 80 anni, continua a fare miglia e miglia ogni giorno timonando una barchetta per portare aiuto, viveri,medicine e speranza ai nativi, aiutandoli perchè chi distrugge la foresta li ammazza per fabbricare mobili in tek che qui usiamo per metterli in giardino, sui balconi e sono in vendita in negozi,catene dai nomi famosi…grandi magazzini, NON COMPRATE IL TEK. Un mio progetto è dedicare un mese estivo, l’unico a disposizione per andare in missione, foto a parte sò cucinare, pulire e disinfettare…leggo acredine nelle parole precedenti…ma quando andai a Baghdad in missione di pace per 21 giorni con IL PONTE PER BAGHDAD per ospedalizzare il piccolo Moussa col tumore agli occhi? In quei giorni feci alcune foto. Quando rifiutai di fotografare i suoi occhi con un tumore da radiazioni e feci un reportage (INVENDUTO OVVIO) sulla vita che continua? Quando sentii dire che non c’era sangue,gente che piangeva e che quindi erano solo belle foto da tenere nel cassetto e non pubblicabili per le redazioni milanesi?

    Qui il problema non è difendersi ma non riconoscersi nelle tue righe anonimo….perchè io non sono come descritto…e di me c’è molto nel mio diario che per codifica epocale chiamano blog…ma per me è UN DIARIO…ci sono parti di me, di persone che fanno parte della mia vita che non vengono trattate…nel mio tanto dire, si pensa ci stia tutto, non è così….nessuno tranne chi viveva o ha vissuto con me, sa cosa realmente sono e dico…e questo è il canale privilegiato cui pochi hanno accesso, vero anch’esso ma più nascosto. Chiusi il blog prima di Natale perchè avevo detto troppo,perchè se scrivo di musica,di andar verso Dio spesso non ho commenti…mentre se tratto le pene d’amore ed altro creo empatia e forse questa empatia non è ciò che cerco….ammesso che io attraverso il diario cerchi altro salvo rivedere cosa ho detto in quel momento in cui stavo così bene, così male….lo uso come psicoanalisi….così come mi è stato d’aiuto estremo conoscere i gruppi di autoaiuto per vincere la dipendenza dall’alcol

    Circa il farsi una famiglia, note dolentissime, ancora non mi è riuscito e a poco valgono le mille congetture espresse da amici/e etc…l’ho desiderata anni fa e ho combattuto e lavorato per costruirla onestamente, rispettando la donna che avevo accanto, amandola e cercando di assecondarla per quanto potevo in certe sue istanze. Desideravo figli e cominciai a fare lavori di muratura a lavorare di più per sistemare la casetta di famiglia,poche stanze ereditata da mia nonna….sull’appennino, dove mi sembrava potesse esser più bello crescere dei bimbi, in natura, e ho operato sapendo che comportava la rinuncia ovviamente a certi lavori fotografici che cobbligano ad ‘esser in pochi attimi su Milano ed altro ancora. Non è andata, non ha funzionato e son restato solo. Oggi vivo con notevole dolore il fallimento di un progetto nel quale ho creduto e credo…la famiglia…

    Spero di avere chiarito un pò meglio certe cose…

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albertoterrile

Sono una “macchina sensibile”, il mio carburante sono le emozioni. Amo rendere visibile l’invisibile.

ALBER( t )O Se faccio un gioco e metto tra par ALBER( t )O 

Se faccio un gioco e metto tra parentesi la T divengo un albero
La T è l'iniziale del mio cognome, Terrile, di ascendenze austriache "...che viene dalla Terra".

Nel 1997, nel mio labor of love sull'Appennino , decisi di mettere in pagina il mio pensiero sugli alberi realizzando questa immagine nel bosco adiacente casa.
La stessa estate con la complicità di Susanna realizzai la mia "visionaria" rielaborazione del concetto di nascita e discendenza.

In mezzo, attraverso e dentro di me il ricordo di antiche parole...
«Vedi qualche cosa?» Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano» ( 1 )



( 1 ) 
Marco 8,22-26
Gesù guarisce un cieco
Mr 10:46-53; Gv 9:1-11
22 Giunsero a Betsaida; fu condotto a Gesù un cieco, e lo pregarono che lo toccasse. 23 Egli, preso il cieco per la mano, lo condusse fuori dal villaggio; gli sputò sugli occhi, pose le mani su di lui, e gli domandò: «Vedi qualche cosa?» 24 Egli aprì gli occhi e disse: «Scorgo gli uomini, perché li vedo come alberi che camminano». 25 Poi Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi; ed egli guardò e fu guarito e vedeva ogni cosa chiaramente. 26 Gesù lo rimandò a casa sua e gli disse: «Non entrare neppure nel villaggio».

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MIA MADRE Mia madre Rosanna Tirone a 4 anni vie MIA MADRE

Mia madre Rosanna Tirone a 4 anni viene fotografata  sotto il sole di  Addis Abeba dove ha vissuto sino ai suoi 9 anni.

Senza che la fotografia mi tenda la mano non mi potrei intenerire come accade adesso mentre la  guardo .

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Reiterati favori, consigli a 360 gradi, spalla su cui poggiare il capo, confidenze, riverenze ( spesse volte rivolte ad ottenere qualcosa) hanno UCCISO LA MIA PAZIENZA.

Se la pazienza è la chiave per entrare in paradiso, so che andrò sicuramente all’inferno, con entrata facilitata.

Scrivete/chiedete/postate di meno e vivete/sbagliate di più!

Cheers!

#albertoterrile #albertoterrilefineartphotography #ilsensodellamisura #bussaprimadientrare #chiedipermesso #nonrompeteicoglioni #silence #pause #chissasearriva
NON LE VOGLIO SAPERE Soffro chiuso e limitato d NON LE VOGLIO SAPERE

Soffro chiuso e limitato da questo tempo epocale, soffro senza la mia vera camera oscura, quella attuale sta come le uova di lompo al caviale.

Ogni progetto è rallentato dalle incombenze/doveri famigliari/scolastici e dalle limitazioni imposte a me come a tutti.

Mi faccio delle domande...

Devo commuovermi come un anziano contemplando la luce che entra in un vecchio mobile in un attimo in cui il sole accenna un saluto?

Debbo liberare un sospiro mentre passa quella bellezza che non è possibile neppur sfiorare con i pensieri ?

Non debbo dispiacermi perchè questi pensieri negativi fanno poi ammalare o comunque star male ?

Tutti hanno le risposte per tutto ma io, non le voglio sapere !


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Altri TEMPI ( in tutti i sensi) Mi montai la Altri TEMPI ( in tutti i sensi) 


Mi montai la Rb67 sul cavalletto, sviluppai la notte gli scatti, e stampai. Era diverso...

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