mitografia del quotidiano
TITTI/ mia zia paterna
E’ difficilissimo raccontare l’importanza di mia zia Titti nell’arco dei niei 64 anni di vita.
I momenti più lunghi assieme furono le estati in Emilia sin da quando ero piccolissimo.
Il mio cervello richiama gli odori di quei luoghi, i profumi di diversi cibi tra cui la torta di mele, la catinella azzurra nella quale raccoglieva acqua piovana…
…è la storia di una bambina che aveva paura dei bombardamenti a Nervi che venne mandata dai nonni in montagna ma rimase fatalmente bloccata tra due fronti, quello tedesco e quello americano sino alla fine della guerra.
Quando mia madre doveva assentarsi da Iola per una settimana io che della mancanza ho fatto tesoro, piangevo a dirotto.
Guardavo la collina col sole che tramontava nella speranza di vedere una silouette che tornava da me.
L’unico balsamo al mio piccolo grande dolore di bimbo erano le sue parole volte a rassicurarmi :- Alberto non piangere, Rosanna torna presto…
( continua )
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