mitografia del quotidiano
Frammento da meditare
                                        Posted on                                        18/02/2020                                        at                                        15:44                                        by  Alberto Terrile
                                         / 1 Comment                                
                                                    
                                                    
                        
						
													
						
														        
	    						
						
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One Comment
Andrea
Si è bello questo frammento, aggiungo qualche strofa di una tradizione diversa,
dal Canto del beato :
Si dice sia sattvico quell’uomo che agisce libero da attaccamento,
che non pronuncia la parola io, che è dotato di fermezza e risoluzione
e che è imperturbabile nel successo come nell’insuccesso.
L’azione conforme alle ingiunzioni, che è libera da attaccamento,
compiuta senza desiderio né avversione da un uomo che non ne
ricerca il frutto, è pervasa dal Sattva.
Oh migliore tra i Bharata, ora ascolta la triplice distinzione
della felicità: quella felicità il cui piacere è generato da una costante
cura e dedizione, che alla fine conduce alla definitiva cessazione di
ogni sofferenza, quella felicità che all’inizio può sembrare come
veleno ma che con il procedere diventa come nettare, quella che
nasce da una chiara intuizione dell’anima, è pertinente al Sattva.
Colui che ha purificato la propria intelligenza ed
è disciplinato, che domina se stesso, che ha abbandonato la
gratificazione dei sensi non identificandosi nell’attrazione e
nella repulsione, colui che dimora in solitudine, che si nutre con
moderazione, che domina la mente, il corpo e la parola, sempre
dedito alla meditazione e alla contemplazione, colui che ha dissolto
il senso dell’ego, dell’orgoglio, del possesso, del desiderio e dell’ira,
che è quieto nel cuore, costui è pronto a diventare identico al
Brahman.
Una volta divenuto Brahman ed estinta l’essenza individuale,
egli è sereno di spirito, non è più afflitto né desiderante, è equanime
verso tutte le creature e attinge alla Comprensione ultima.