Prendersi cura, Riflessioni fotografiche, Riposizionare Fotografia, Ritratti
LA CATARATTA DELL’ANIMA
La tragedia è imitazione non di uomini ma di azioni e di mondo di vita. Aristotele, Poetica, IV sec. A.C., 6; 15-20
Da sempre l’uomo raffigura la sofferenza e il dolore.
Aristotele sottolineava l’effetto catartico sugli spettatori delle tragedie, che attraverso la rappresentazione di vicende dolorose e terribili ad imitazione della realtà potevano offrire agli spettatori una forma di purificazione o di liberazione (Katharòs) dalla sofferenza in quanto “male comune”.
La spettacolarizzazione della sofferenza umana, del dolore, passa, oggi più che mai, attraverso i media e le nostre piccole esistenze.
Le immagini violente o evocative della violenza irrompono nelle abitazioni o sui nostri schermi da passeggio senza consentire al fruitore di scegliere se assistere o no e di prepararsi emotivamente ai contenuti.
Il velo che “sfoca” il contenuto che potrebbe essere violento ( o pornografico) è anche un invito alla curiosità.
Ecco quindi farsi strada nelle nostre coscienze quella “pornografia del dolore” che combatto da decenni sia a lezione ( come didatta) che in prima persona come fotografo .
Quando nel 1993 sono stato 21 giorni a Baghdad in missione di pace ho capito “fotografando” da che parte stavo
…dalla parte di chi LA VIOLENZA la subisce.
Non metto in scena LA VIOLENZA E L’ORRORE con fotografie e video.
Non utilizzo il media dell’Arte per rappresentarla perchè a differenza dei tempi d’Aristotele LA CATARSI s’è trasformata nella CATARATTA DELL’ ANIMA!
nb L’immagine da Baghdad del 1993 mostra una bidella che posa con i suoi figli con alle spalle il muro di una scuola ( devastata).
E’ stata “mia cura” mettere in evidenza i loro sguardi rispetto alle MACERIE perchè LA VITA CONTINUA !
2 Comments
Anna Maria Lattarulo
Caro amico di Claudio lizza, credo di essere stata una cara amica di questo grande artista della vita… Parli bene dello sfruttamento del dolore,del vendere parole di tutto quello che da tempo e specie ora, tutto quello che ci sbattono in faccia i dispiaceri..gente che manovra la vita altrui…ci vorrebbe Claudio a contare uno per uno la feccia umana che emerge dall’ inferno e sfiora le anime pure e le trascina giù succhiando sangue fino che può….si sa,il finto ossigeno dove porta.
Viene voglia di staccare la spina e portare a termine il disgusto….vita che vita tu la farai vita.. perché nel mondo è la vita.amarsi e ridere..non perderà.
Alberto Terrile
Viva Claudio, ragazzo talentuoso e sfortunato, mi citava sempre Cioran…. ci siamo conosciuti “per strada”