Robin Hitchcock
Genova
6 febbraio 2020
Robyn Hitchcock nasce a Londra il 3 marzo 1953. Già leader negli anni ’70 dei Soft Boys, debutta discograficamente in proprio nel 1981 con il singolo “The man who invented himself”, primo saggio di una musicalità sofferta, spericolata e surreale che trae ispirazione dal suo eroe Syd Barrett che gli procura la stima di molti colleghi (tra cui i R.E.M.) e un seguito di nicchia.
Sulla scena ormai da quarant’anni, da quando esordì con i Soft Boys, Robyn Hitchcock è stato definito in tanti modi: l’anello mancante fra John Lennon e Syd Barrett, il Folksinger punk e il poeta della più grande stagione della canzone d’autore inglese, gli anni ’80. Ma soprattutto lo straordinario autore di melodie pop visionarie e acide, così come folk e punk sono parte del suo immenso background culturale.
Tra i suoi album più famosi “Fegmania” (con gli Egyptians) e quelli da solista come “I Often Dream of Trains”, recentemente reinciso con nuovi arrangiamenti, e ancora “Eye” e “Respect”.
I ragazzi di Incadenza erano dispiaciuti del fatto che Robin abbia detto:- non mi sento di posare per un ritratto in questo momento della mia vita. E’ del 3 Marzo, pesci come me ma al di là di tutto è un essere umano. Ho quindi rincuorato gli organizzatori della serenità con cui accetto queste situazioni, fotografo e ritraggo da 38 anni. Non sempre è il momento adatto per fare ciò che abbiamo in testa.
Se sei musicista/attore/poeta/pittore è facile ti si chieda di posare, noi fotografi abbiamo il vizio di “fissare le cose” ma a differenza dei molti che appena vedono una fotocamera, un telefono sono già in posa, altri hanno il diritto di dire, gentilmente no grazie.
Quando ho ritratto Peter Greenaway, credo fosse il 94 o 95 disse sì, ma non fu così semplice e a chi veniva dopo di me, rispose con un secco ” NO”.
Qui https://www.albertoterrile.it/project/peter-greenaway/
Per me è stato concedermi un ritorno alle scene, tornare a fotografare in teatro non solo insegnarle a farlo agli studenti. E stato divertirsi anche se è stato un tempo il mio lavoro, è stato lavorare altre due ore dopo averne fatte quattro con 50 studenti nel pomeriggio, è stato metter da parte per qualche ora problemi, dolori, vuoti, ansie e paranoie, è stato essere un unicum con la mia fotocamera.
Questo mi fa star bene. Questo mi fa star meglio.
Realizzata con: Canon Eos 5D Mark III
Pellicola: //
Anno: 2020
Luogo: Genova
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