Jolanda
Berlino
9/4/1995
Jolanda, cara amica dal 1993 è stata a lungo assistente del regista tedesco Wim Wenders e successivamente della coreografa Pina Bausch. Ci siamo conosciuti a Venezia alla Biennale. In quel periodo io ritraevo registi e attori ma non sapevo nulla di lei, salvo che era la compagna di un giornalista italiano. Scoprii dopo alcuni giorni e soprattutto dopo una mia proposta di ritrarla ( “perchè io? Non sono un’attrice o un personaggio famoso come quelli che stai ritraendo”) il suo vero lavoro.
Due dei ritratti che le scattai a Venezia nel 1993
Senza la sua amicizia forse non sarei mai stato a Berlino , non avrei incontrato Wenders che poi mi avrebbe fatto da photoeditor per Angeli (a cura di Robert Jarmatz e Jolanda Darbyshire), PPS Galerie, Berlino 1995, non avrei cenato a Roma con Pina Bausch. Questi ricordi fanno parte della mia formazione, formazione che grazie a Dio negli anni 90 mi ha fatto confrontare con diverse realtà all’estero. Tutto ciò che è accaduto, tutto ciò che accade nella mia vita non è frutto di alcuna pianificazione. Sono per natura timido, detesto le persone insistenti e esserlo a mia volta, mentre in Arte ( e non solo) occorre marcare stretto l’oggetto d’attenzione, spesso lusingando chi si ha davanti nella speranza di ottenere qualcosa per andare avanti e fare curriculum. Vivo distante mille miglia dal mondo di chi, a tutti i costi, deve/vuole divenire famoso. Il film/documentario su Robert Mapplethorpe (artista che ho molto amato durante la mia formazione) ” Look at the pictures” di Fenton Bailey e Randy Barbato è l’esatto esempio di quanto affermo: la costruzione della grande carriera di un grande fotografo, una parabola umana consumatasi in 41 anni per entrare nell’Olimpo degli dei dell’ Arte fotografica.
La foto che vedete, opera di Donata Wenders, la ritrae su un set mentre chiacchera con Bono e dietro reca un messaggio accorato circa la salute del mio occhio. E’ un’immagine che è stata a lungo appesa in camera mia, la loro conversazione, il legno alle spalle ha un che di “momento confessionale”.
Con Jolanda resto in contatto ancor oggi. Sia con il vecchio media della lettera come con la mail, continuiamo a raccontarci le cose della nostra vita.
Realizzata con: Hasselblad 500 co
Pellicola: Kodak T Max 400
Anno: 1993 ( le mie foto a Venezia) 1995 la sua foto con messaggio
Luogo: Venezia
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