Ines Menozzi
Iola di Montese
Agosto 1986
Ines Menozzi era nata il 28 ottobre del 1904, aveva 5 anni più di mia nonna Alberta Passini che nacque nel 1909.
Nel 1986 ero un ragazzino di 25 anni fresco di diploma all’Accademia di Belle Arti. Giravo per Iola col mio maggiolino nero e una fotocamera 135 mm.
Quell’estate iniziai a ritrarre gli anziani del paese perché attratto dalle loro sembianze che riferivano parte delle mie radici attraverso la morfologia del volto
Feci 5 ritratti e ritornai su quel progetto solamente nel 2009 ovvero 23 anni dopo.
Ho un modo di vivere il tempo del “fare” alquanto anomalo. Se si tratta di fotografare, che da uno scatto all’altro trascorrano 20 o 30 anni non mi preoccupa minimamente.
Sono un fotografo professionista che svolge parimenti la professione le sue personali ricerche. Fotografo quindi molto per me, non per una galleria, non per un critico, non per un editore e se questo mi ha in parte penalizzato posso affermare con grande sollievo interiore di aver sempre fotografato solo ciò che volevo.
“Se per la tua gioia hai bisogno del permesso di altri, sei proprio un povero sciocco” scriveva Hermann Hesse
Ines stava in piedi di fronte all’uscio in una bella giornata d’estate. Mi scrutava con uno sguardo profondo e interrogativo dopo che le domandai se potevo farle un ritratto. La gente dei monti, specie un tempo si chiedeva il perché di quella richiesta, non erano abituati alle fotografie salvo che queste venissero scattate in particolari ricorrenze, in genere matrimoni e anniversari.
Mi piacevano questi volti incisi dal sole dei campi, questi occhi che avevano visto tanto del mondo: due guerre mondiali ,la fame, i figli, il lavoro nei campi, questi occhi sempre pronti a sorridere alla vita che non è mai semplice o come ce la saremmo immaginata.
Ines fu gentile e io le rubai pochissimo tempo. Subito dopo corsi entusiasta a ritrarre la Silvia, moglie di Minghino nel podere alle “Ballette”, avevo in cuore la felicità di un ragazzo che sente di fare una cosa giusta. Ecco quindi che quel mio vagare, oggi quarantennale, con uno zainetto con dentro fotocamera e rullini acquista un grande valore, il valore del ricordo.
Sono un piccolo uomo che ama la gente, ama il territorio e gioisce oggi come un tempo a “produrre memorie” .
Ines Menozzi, una vita incisa nello sguardo, Ines è mancata il 26 luglio del 1990, quattro anni dopo questo ritratto.
Ines con la Patrizia Mallori
Realizzata con: Contax 137 Md Quartz
Pellicola: Ilford Hp5
Anno: 1986
Luogo: Iola di Montese
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