Fuggire
Iola / Cà Guaiumi
Estate 1986
Il coraggio è fatto di Paura.
Fuggiamo solo per evitare di sentirci sconfitti. In realtà, fuggiamo dalla paura.
Per me la paura era quella di vivere a fondo le mie emozioni che sono sempre state fortissime, incise in modo netto e materia del mio fare creativo.
Le emozioni che proviamo, sono come dal loro etimo “ex movere”, un movimento che parte da noi e va verso l’esterno. L’ippocampo è il posto dove vengono “ricordate e catalogate” mentre il volto, è il luogo che trattiene e “svela” ciò che intimamente proviamo. Le emozioni disegnano forse un altro noi? Reagiamo in maniera emozionale alle cose presenti ma anche a quelle accadute nel passato. Molte persone rifiutano le emozioni. C’è chi ha paura di provare la gioia come il dolore temendo di perdere il controllo di sé o, come nel mio caso, di commuovermi e vivere questo stato con sofferenza. Per convivere con queste emozioni sono fuggito dal mio centro anestetizzandolo con tutte le sostanze possibili. Ho vissuto almeno due decenni in un vortice di parole non dette deponendo i miei segni in storie fotografiche che febbrilmente raccontavo.
Anche le donne dopo un pò fuggivano incapaci di maneggiare il mio carattere che con candore stendeva in fila troppi vissuti concentrati in un unico essere. Assorbo l’altro e lo trattengo per raccontare un’ennesima storia magari riassunta in una piccola fotografia.
Oggi non fuggo più.
Non cambierei una virgola della mia vita.Ogni tanto mi faccio da parte per gestire quel disordinato cosmo che ho dentro.
Oggi non fuggo più, al massimo mi metto in disparte.
Il tempo di riprendere il fiato
Realizzata con: Contax 137
Pellicola: Ilford Hp5
Anno: 1986
Luogo: Iola / Cà Guaiumi
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