Domenica mattina a Berlino est
Berlino
Maggio 1996
Il 9 novembre 1989 è ricordato per la caduta del Muro di Berlino, uno dei principali eventi storici del Novecento. Non basta levare una “quinta” o cambiare la “scena”… sono trascorsi 7 anni al tempo di quest’immagine che è un “unicum” e di molte cose si sente ancora l ‘Eco. Sono molto vicino al mondo dei bambini, ai loro giochi e alle speranze che ripongono verso il futuro. Mi trovai su quello spiazzo dopo mezz’ora di cammino e vidi due volti che mi scrutavano. Da sempre quando non parlo una lingua m’aiuto con il linguaggio universale del corpo. Ho sorriso con fare benevolo….li ho guardati e lentamente ho cominciato a camminare verso la pozzanghera che immediatamente s’è fatta l’archetipo di tanti laghi o specchi d’acqua di cui potevo aver sentito parlare.
Alberto…cerca di non sporcarti dalla testa ai piedi…hai gli stivali…ma stai schizzando fango dappertutto…
Quante voci ( la mamma…la nonna) mi hanno ammonito nel tempo dei giochi. Ora è il 1996 sono un uomo con uno zaino e un Hasselblad sempre carica, un uomo troppo sensibile che crede che una bottiglia di vodka possa fargli compagnia come la coperta di linus, un’artista forse emergente che sta progettando una personale a Berlino con i suoi Angeli.
I bambini mi studiano un attimo… so che a differenza degli adulti non apriranno le chiuse del giudizio…uno capisce che ha voglia di “guadare il lago venendomi incontro”…armo l’otturatore…prendo l’esposizione a occhio senza controllare il pentaprisma e avanzo col sorriso. Sono un collezionista di frammenti di mondo che possano raccontare i miei piccoli universi tracciare la geologia delle infinite solitudini che mi abitano.
Quei bambini hanno avuto fiducia in me…nel mio sorriso… la foto esiste e “ci raffigura” intenti a giocare qualcosa di antico… nel teatro che l’uomo ha costruito….e poi devastato.
Un adulto creativo è un bambino sopravvissuto.
Realizzata con: Hasselblad 500 CM
Pellicola: Kodak T Max 400
Anno: 1996
Luogo: Berlino
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